Cooperative (60): “la cena con delitto” … per il bene della città o per interessi personali ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Facendo riferimento e seguito all’articolo pubblicato l’8 marzo scorso sullo stesso tema (ovvero le Cooperative Sociali), al di là delle scelte di fondo fatte probabilmente dai magistrati inquirenti, in primo luogo su chi opera (secondo loro) per il bene della città ed anche perché costretti a tanto davanti all’invalicabile muro di gomma di Felice Marotta, viene naturale chiedersi se sono davvero soltanto queste le cause che hanno prodotto la decisione o se c’è anche l’effetto della famigerata “cena con delitto” evocata dall’ex pm Michelangelo Russo qualche giorno dopo i provvedimenti giudiziari dell’ 11 ottobre 2021, quando a pochi giorni dal voto non era stata neppure nominata la nuova giunta comunale.

In effetti di cene con delitto ce ne sono state davvero tante nell’intricato “sistema di potere giudiziario” del nostro distretto e tutte hanno avuto se non proprio un esito positivo almeno una ridondanza abbastanza marcata. Non è il caso, qui, di rifare la lista della lavandaia ma almeno due casi vorrei ricordarli all’opinione pubblica: a) Un PM fa perquisire l’abitazione di un alto magistrato e rinviene i quadri d’autore descritti nel corso di una cena con delitto come una magnanime offerta da parte di un grosso imprenditore salernitano; l’alto magistrato si dimette e il caso si archivia; b) Un PM irrompe sulla scena del grande business edilizio e indaga sulla presunta intestazione di una villa a San Marco di Castellabate ad un tecnico di grido molto vicino ad un potente politico salernitano in cambio di notevoli piaceri; il tutto ben descritto dai partecipanti ad una cena con delitto; il politico non viene minimamente intaccato e il caso si archivia.

E chi erano i PM qualcuno si chiederà ? era un solo pm ed è da poco un ex magistrato che per sua disgrazia è rimasto intrappolato nelle spire voluttuose del cosiddetto “Sistema Salerno”.

Insomma troppe cene con delitto, troppi dubbi, troppe coincidenze, troppi ex magistrati, troppe collusioni; capire dove sta la verità è davvero difficile.

E veniamo alla “cena con delitto” (prepotentemente svelata dall’ex pm Michelangelo Russo che sa leggere molto bene gli atti) per dire che l’ex magistrato in questo caso ha perfettamente ragione perché i contorni di quella cena sono rilevabili addirittura nel contesto degli atti relativi alla lunga e complessa indagine preliminare che portò all’emissione dei provvedimenti giudiziari dell’ 11 ottobre 2021.

Di cosa si tratta ? Della cena nella casa in riva al mare di un noto avvocato salernitano per la spartizione di potere, per l’ammorbidimento di alcune posizioni e per il conferimento di incarichi speciali almeno a tre personaggi direttamente collegabili all’inchiesta.

In questo, è bene precisare, nessuno dei magistrati interessati alle inchieste su “Sistema Salerno – Mercatini di Natale e Cooperative”   è assolutamente e direttamente coinvolto.

Per il momento è bene e necessario fermarsi qui; la cena con delitto è stata ben descritta e i nomi sono stati già fatti ai magistrati titolari delle predette inchieste da almeno un inquisito per la vicenda delle Cooperative.

 

 

 

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