Tangentopoli: marzo 1993 – i giudici nella bufera, le dimissioni di Giordano, la campagna dei quattro cantoni … e il pesce d’aprile

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Nel corso del mese di marzo del 1993 accaddero tre cose molto importanti che incideranno pesantemente nella storia politico-giudiziaria della Città e della Provincia.

Si comincia, nei primi giorni di marzo (manco fossero le idi cesaree), con il valzer delle supposizioni negative, per non dire micidiali, nei confronti di alcuni magistrati in odore di corruzione, omissione di atti d’ufficio e abuso di potere: Alfonso Lamberti (già pm a Salerno e Procuratore capo a Sala Consilina), Cono Lancuba (salernitano procuratore di Melfi), Arcibaldo Miller (il cosiddetto Di Pietro della Procura di Napoli), Nicola Boccassini (giudice a Salerno e Procuratore capo a Vallo della Lucania), Anacleto Dolce (pm a Vallo della Lucania); naturalmente per alcuni di essi scattarono anche clamorosi arresti nei mesi successivi. Il tutto quasi come da contraltare per l’attacco definitivo agli esponenti politici nostrani che in quei giorni venivano, a turno e ripetutamente, fatti oggetto da una ingenerosa campagna mediatica denigratoria.

Era partita la famosa “campagna dei quattro cantoni” che l’ex ministro Carmelo Conte descriverà nel marzo 1994, un anno dopo i fatti, nel libro “Sasso o Coltello” così descriverà:

  • Il direttore de Il Mattino riunisce a Napoli otto redattori ai quali affida l’incarico di una inchiesta a tutto campo. Si tratta di individuare, far risultare errori, denunziare manchevolezze di socialisti o di persone che fanno riferimento a Carmelo Conte. Nasce così una campagna per relazione. Chiedo a Dante Mazzitelli -un giovane professore universitario, imprenditore, in vacanza a Cetara, un paesino incantevole della costiera amalfitana- il numero di telefono del signor Stefano Romanazzi, uno dei comproprietari della testata. E’ gentile, ascolta la mia protesta e si riserva di darmi una risposta, dopo una verifica. Quando lo risento, si scusa; al giornale c’è un clima strano, non può farci niente. Conclude chiedendomi “perché non parli con Ciriaco De Mita”. Parlo con Ciriaco De Mita. Si meraviglia. Non sa. Parlo anche con Polo Pomicino, in quel periodo in stretti rapporti con Pasquale Nonno (direttore de Il Mattino). Mi dice: “Non puoi pretendere di fare politica contro la DC senz essere contrastato”… decido allora di parlare con Pasquale Non. Mi fissa un appuntamento e mi accompagna Stefano Caldoro, deputato socialista eletto nella circoscrizione di Npoli … ad Ischia. Una domenica piena di sole …mi intrattengo per circa due ore … riconosce lealmente che Il Mattino contrasta la mia politica e apprezza quella di Giulio Di Donato … Non nega la campagna contro di me, anzi rivendica per sé e per il giornale il diritto di condurla.

Inutili gli appelli dello stesso Conte direttamente a Bettino Craxi ed al capo della polizia Vincenzo Parisi; tutto appariva già deciso.

Nessuno, però, cita i “servizi segreti” dei quali tutti hanno paura; i servizi erano già arrivati a Salerno a sostegno della campagna mediatica denigratoria  e addirittura con un’azione travolgente erano riusciti a fotografare un incontro segretissimo tra una donna (tale M. Q. di Agropoli) dei servizi, un giornalista, un magistrato e un politico di sinistra intenti a scambiarsi voluminosi dossier che il servizio Scico della Guardia di Finanza aveva preparato nei mesi precedenti e che aveva passato strategicamente ai servizi segreti di Forte Boccea per la consegna definitiva alla magistratura salernitana. Le foto scattate quella notte vennero, poi, consegnate rocambolescamente ad un giornalista salernitano de Il Mattino che a sua volta le consegnò al suo direttore Pasquale Nonno che, stranamente le perse e disinvoltamente dichiarò ai magistrati la sua disattenzione dovuta, forse, ad un trasloco nel frattempo intervenuto.

Naturalmente tutto questo accade prima delle dimissioni da sindaco di Vincenzo Giordano in quella strana mattinata del 23 marzo 1993, dimissioni che divennero definitive nella serata del 22 maggio dello stesso anno quando dalla pessima sfera di cristallo di Conte e Del Mese venne fuori il nominativo del nuovo sindaco: Vincenzo De Luca.

La sorpresa, però, è dietro l’angolo e arriverà il 1° aprile 1993 sotto forma di un vero e proprio pesce d’aprile.

 

 

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