Banca Monte Pruno: … e Albanese la illumina d’immenso ?

 

Aldo Bianchini

Michele Albanese - direttore generale Banca Monte Pruno

SALERNO – Dilaga l’immagine positiva della Banca Monte Pruno, frutto di un intenso ed eccellente lavoro (è bene ribadirlo !!) di Antonio Mastrandrea che ha saputo con intelligenza coniugare le esigenze proprie della banca con la necessità che il suo prodotto venga diffuso – capito e condiviso nella maniera migliore possibile. Un giornalista, Mastrandrea, che attraverso una rigorosa professionalità ha messo in piedi un sistema comunicazionale-informativo che, semplicemente, non ha uguali tra le altre realtà similari del territorio.

E Mastrandrea è, fuori da ogni dubbio, una creatura di Michele Albanese che, come già scritto altre volte, ha inventato dal nulla una struttura operativa dirigenziale, e non solo comunicazionale, pescando qua e là (dalla Bocconi alle altre banche, per finire alla società civile) i pezzi pregiati del suo puzzle.

Più passa il tempo e più l’immagine esterna della Banca Monte Pruno cresce in maniera esponenziale, fino al punto che la visibilità della stessa è ormai quotidiana e spazia da Il Mattino (Napoli e Salerno), Corriere del Mezzogiorno, La città, leCronache (Salerno e provincia), leCronache lucane, Il Mattino (Puglia e Basilicata) e tutta una serie di giornali online (a cominciare da Ondnews.it che è l’organo ufficiale della comunicazione esterna della banca) disseminati tra Campania – Basilicata e Puglia.

E poi c’è lui, Michele Albanese, onnipresente direttore generale, che riesce a cavalcare (ormai da esperto domatore) ogni tipo di manifestazione culturale – sportiva – finanziaria – sociale ed anche giudiziaria avendo immagazzinato risorse di “finissima capacità di logica generale” da far davvero intimorire chiunque gli si pari contro o di traverso; è possibile vederlo sulla Rai come su Mediaset ma anche sugli altri grandi network a cominciare da La/7; lo si può incontrare facilmente nelle aule universitarie così come nei saloni istituzionali degli enti locali, provinciali e nazionali; è umile quel tanto che basta o almeno quel tanto da farti credere che ti stia ascoltando per carpirti chissà quali segreti, in effetti Lui è già lontano proiettato in avanti verso traguardi che tanti altri potranno intravedere soltanto dopo molto tempo.

Ma nel suo DNA c’è la banca, soltanto la banca, sempre la banca; ovviamente la “sua banca”, perché Lui non è arrivato alla banca, lui è nato nella banca ed ora è quella banca che ha allevato e cresciuto che va verso di lui, legata come è a doppio ed intoccabile filo.

A volte, come in queste ultime settimane, sembra dotato del potere divino della bilocazione; mentre lo vedi sugli schermi della Rai te lo ritrovi, semmai, presso l’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari a Roma, durante il convegno “Finanziare la cultura”; per poi riapparire nella stessa giornata nella città di Potenza per tagliare il nastro di una nascente attività commerciale o per l’avvio di una competizione sportiva; e, infine, per ritrovarlo nel teatro comunale “Mario Scarpetta” di Sala Consilina come relatore sul problema dell’usura, per chiudere la giornata negli uffici della direzione generale di Sant’Arsenio, ma dopo aver fatto una capatina nella sontuosa sede di rappresentanza su Corso Vittorio Emanuele di Salerno.

Tempo fa passeggiando per Corso Vittorio Emanuele, proprio davanti alla sede della Monte Pruno, un amico candidamente mi chiese: “Ma questo la banca quando la fa ?”.

Secca e perentoria la mia risposta: “La banca non la fa, la banca è lui”.

 

 

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