Rivedere alla luce dei PNRR, l’infausta revisione della geografia giudiziaria di uffici giudiziari non ha provocato risparmi di costi, che non si sono visti .

da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Ministro della giustizia Carlo Nordio  ha detto: «È all’esame la possibile riapertura di sedi giudiziarie già soppresse». Da  più di dieci anni dalla legge Severino del 2012 ,approvata dal governo tecnico di Mario Monti, nell’ambito della spending review, la geografia giudiziaria torna al centro del dibattito sulla giustizia. Il Guardasigilli, Carlo Nordio, ha  risposto a un question time alla Camera dei deputati è «giustificata la preoccupazione della riduzione della giustizia di prossimità» e la sua adesione «all’idea di rivedere queste disposizioni», «il governo ha prorogato l’avvio della soppressione dei tribunali dell’Abruzzo e delle sezioni distaccate isolane ed è all’esame la possibile riapertura di sedi giudiziarie già soppresse, anche come eventuale rimodulazione delle relative competenze territoriali».L’iter  legislativo sta per iniziare  dalla commissione giustizia al Senato, dove sono stati accorpati in un unico ddl concordato con il governo i disegni di legge sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie avanzati dalle Regioni Abruzzo, Calabria, Toscana e Lombardia. «Il percorso dovrebbe sfociare con la riapertura di quei tribunali che non dovevano essere soppressi nell’ambito della disastrosa e peggiorativa riforma Severino. Un provvedimento che ha sortito esattamente l’effetto contrario: allontanare lo Stato dai territori colpiti e dilatare dei tempi della Giustizia», lo ha detto il senatore Ernesto Rapani , componente della commissione Giustizia.  Il ddl è già stato inserito nel collegato alla legge di Bilancio 2022 che è nel Documento di economia e finanza, approvato  dal Consiglio dei ministri. Le regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Toscana e Lombardia sono disposte a farsi carico delle spese di gestione e di manutenzione degli immobili che saranno oggetto delle convenzioni da sottoscrivere con il ministero della Giustizia. Il Consiglio regionale della Campania lo ha già deliberato all’unanimità per il Tribunale di Sala Consilina (Salerno).La popolazione del  Vallo di Diano e del  golfo di Policastro  per troppo tempo  hanno pagato scelte fatte senza logica, con una riforma della geografia giudiziaria che non ha tenuto conto della viabilità  e degli interessi generali  di giustizia e legalità.La riforma del 2012, portata avanti dall’allora ministra della Giustizia, Paola Severino, ha prodotto ingiusti  danni che vanno riparati con la collaborazione delle regioni  ai costi di gestione.

 

 

 

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