TRIBUNALE di SALA C.: chi lo vuole davvero ?

 

Aldo Bianchini

L'ex tribunale di Sala Consilina

SALA CONSILINA – In questi giorni si è ritornato a parlare con una certa insistenza della possibile (ma io dico “impossibile” e spero di sbagliarmi) riapertura del Tribunale di Sala Consilina che in passato già ebbe un lungo periodo di chiusura durante il “ventennio”; ma che dal 2013 sembra aver definitivamente chiuso i suoi battenti “per colpa di tutti”.

Ma ad ogni rigurgito di coscienza (come quelli manifestati fuori da contesti elettorali, e quindi veraci, dall’on. avv. Corrado Matera e dall’avv. Paolo Carrano, rispettivamente del csx e del cdx), dato che io non faccio il giornalista di cronaca, qualche domanda me la pongo; e in questi giorni mi sono chiesto: “Ma chi realmente vuole la riapertura ed a chi realmente conviene ?”.

Le risposte sarebbero tantissime e tutte legittime; io esterno la mia di risposta: “Non lo vuole nessuno e non conviene a nessuno, soprattutto agli avvocati”; un risposta legittima anche se in tanti si tureranno il naso ignorando ciò che scrivo. Ma va bene anche così.

C’è un solo cittadino del Vallo di Diano a mio opinabile giudizio che la riapertura del Tribunale di Sala Consilina la vuole per davvero e al di fuori di ogni convenienza; e accade che quando lancia Lui un appello (come h fatto pochi giorni fa da questo giornale) ecco che incominciano a svegliarsi tutti gli altri, per poi ripiombare nell’oblio del dimenticatoio.

Questi è il dr. Pietro Cusati (giurista – giudice tributario – giornalista – segretario dell’Associazione Giornalisti Amici del Vallo di Diano) che il mondo della giustizia l’ha attraversato in lungo e in largo essendo stato “direttore amministrativo” sia del Tribunale di Sala C. per tantissimi anni che di quello di Lagonegro negli ultimi anni prima del pensionamento.

Dr. Pietro Cusati (giornalista)

Il dr. Cusati si batte da anni, prima e dopo il pensionamento, contro quella scellerata scelta di accorpare in un tribunale più piccolo e fuori provincia e regione (Lagonegro ricade nella provincia di Potenza in Basilicata) un tribunale vistosamente più grande come quello di Sala Consilina. Sulla base di tutto questo mi sono anche chiesto: “Perché la politica e le istituzioni non ascoltano i genuini – disinteressati e professionali suggerimenti di Pierino ?”.

La risposta in questo caso è più semplice della precedente: perché la politica si muove soltanto per interessi elettorali; tanto è vero che poco più di un anno fa l’on. Matera ottenne dalla Regione di fare delle audizioni sul grave problema; e furono chiamati  tra gli altri addirittura il Vescovo di Teggiano e il giornalista-storico Geppino D’Amico (che, oltre a rivolgere una preghiera al Signore o ripetere la storia del Tribunale, non so cos’ altro avrebbero potuto offrire in termini di consigli pratici e significativi); ma si s che la politica si mantiene sempre a debita distanza dalle professionalità di specie per non correre rischi di essere sopravanzata nella progettualità e nella riforma del sistema.

Ed a conferma di quanto scrivo in quella occasione delle audizioni l’unico ad essere escluso fu proprio l’ex dirigente dei due tribunali il dr. Pietro Cusati; una esclusione assolutamente fuori dalla logica.

Cosa resta da fare ?; c‘è da sperare che i due massimi esponenti politici del territorio, gli on.li Tommaso Pellegrino e Corrado Matera, si fermino un attimo e ragionino con il senso della logica (che a loro due non difetta), per promuovere e finanziare (togliendo qualcosina alle innumerevoli e spesso inutili sagre, feste e festini) un organismo in cui far convergere tutte le professionalità utili alla bisogna, evitando di fare scena per ripulire l’immagine di questo o quel politico.

 

One thought on “TRIBUNALE di SALA C.: chi lo vuole davvero ?

  1. Carissimo Direttore Aldo Bianchini, prendo atto con immenso piacere che dopo dieci anni dalla infausta legge Severino del 2012 ,approvata dal governo tecnico del Prof. Mario Monti, nell’ambito della spending review, la geografia giudiziaria torna giustamente al centro del dibattito sulla giustizia. L’iter legislativo è iniziato dalla commissione giustizia del Senato, dove sono stati accorpati in un unico ddl concordato con il governo i disegni di legge sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie avanzati dalle proposte di legge Regionali,come previsto dalla costituzione ,per merito del senatore Ernesto Rapani , componente della commissione Giustizia. Il ddl è già stato inserito nel collegato alla legge di Bilancio 2022 che è nel Documento di economia e finanza, approvato dal Consiglio dei ministri. Le regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Toscana e Lombardia sono disposte a farsi carico delle spese di gestione e di manutenzione degli immobili che saranno oggetto delle convenzioni da sottoscrivere con il ministero della Giustizia. Il Consiglio regionale della Campania lo ha già deliberato all’unanimità per il Tribunale di Sala Consilina (Salerno)..La riforma del 2012, portata avanti dall’allora ministra della Giustizia, Prof.ssa Avv.Paola Severino, ha prodotto ingiusti danni che vanno riparati con la collaborazione delle regioni ai costi di gestione,come ha fatto la regione Campania.

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