«Orizzonte»: il dramma dei migranti italiani

da dr. Vincenzo Mele (giornalista)
Nella serata di Domenica 16 Aprile è andata in scena al Teatro La Ribalta di Salerno, la pièce «Orizzonte» della Compagnia “Io non ti conosco”.
Messa in scena all’interno della rassegna “I diversi volti del teatro” del Teatro La Ribalta, «Orizzonte» vede la regia Paolo Blasio, nonché tra i protagonisti dell’opera, affiancato da Consiglia Coppola e da Antonio Baselice. «Orizzonte» è la storia di tre fratelli che, a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, decidono di lasciare l’Italia e la loro amata Napoli per cercare un avvenire dignitoso in America, incuriositi e, al contempo, ammaliati dal cosiddetto “sogno americano”.
Nel viaggio i tre si confidano, tra drammi personali, aspettative e le relative paure di un futuro che potrebbe addirittura rivelarsi molto peggiore negli Stati Uniti, nota per essere la Terra delle Grandi Opportunità.
«Orizzonte» è un autentico dipinto del fenomeno dell’immigrazione di massa, in tempi in cui gli italiani lasciarono le loro terre, dal Nord al Sud, per cercare un avvenire dignitoso e migliore in altre terre, dall’Europa alle Americhe fino a giungere in Australia e in Nuova Zelanda, un eterno bisogno di potersi realizzare fuori dalla propria terra, lontano dai propri affetti per poter vivere la propria esistenza in maniera decorosa e serena. Non mancano tuttavia i riferimenti al trattamento riservato ai migranti italiani, considerati all’epoca alla pari degli animali, da parte degli americani e da altre popolazioni, e anche alle condizioni disumane che vivevano coloro che lasciavano la propria patria, durante la traversata, quelle stesse condizioni e quello stesso trattamento che oggi è riservato ai migranti provenienti da altre aree, prima e dopo essere entrati in Italia, quegli stessi migranti che rischiano quotidianamente di morire affogati nel Mar Mediterraneo, come successo nel 2013 a Lampedusa e recentemente a Steccato di Cutro.

 

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