Cardiochirurgia: il prof. Severino Iesu … mi scrive

 

Aldo Bianchini

 

Enrico Coscioni e Severino Iesu

SALERNO – In tutta sincerità devo confessare che è la prima volta in assoluto che un primario dell’AOU-Ruggi (e che primario !!) mi scrive, ed anche se lo fa per sollecitare la correzione di una mia inesattezza debbo riconoscere, senza falsi infingimenti, che lo ha fatto con sicuro stile e tanta umiltà professionale anche quando mi restituisce la libertà di interpretazione dei fatti. Sicuramente molto democratico il suo atteggiamento.

Nel ribadire la mia assoluta indipendenza intellettuale è chiaro che il prof. Iesu ha capito che non faccio parte né dello schieramento dei “91 rivoluzionari del Ruggi” che da tempo sostengono le scelte del loro primario, e né dello schieramento, altrettanto, folto dei “controrivoluzionari” che sostengono, invece, le cause dell’altro primario dr. Coscioni.

Prima di andare avanti è giusto, comunque, ripubblicare il commento scritto dl prof. Iesu in calce all’articolo (a mia firma) del 30 maggio scorso con il titolo “Sanità, si svuota la Torre del Cuore ?” (commento che ognuno potrà leggere) in quanto i commenti in calce agli articoli spesso non  vengono letti. A dimostrazione, quindi, dell’assoluta libertà di questo giornale che non vive soltanto sulle dichiarazioni dei protagonisti della vita pubblica, ma cerca di interpretare i fatti, ho ritenuto necessario ripubblicare il commento nel contesto di un articolo a mia firma che sicuramente verrà letto almeno da qualcuno.

Ecco, dunque, il commento del prof Severino Iesu:

  • 30.05.23 – Gentile dr Bianchini, nella libertà di interpretazione dei fatti, che le riconosco, ma che non condivido, è fondamentale in omaggio alla verità, che lei corregga una affermazione, spesso reiterata. Il sottoscritto potrebbe rimanere in servizio sino al 14 ottobre 2025 come da determina apposita e non, come lei afferma, sino al primo ottobre 2023; gli altri miei colleghi che hanno deciso di seguire la mia determinazione, sono più giovani o molto più giovani di me. In altre parole nessuno di noi è prossimo alla pensione, sono altre, e, non di natura economica, le ragioni che ci portano lontano dal sistema che noi abbiamo contribuito a costruire ed abbiamo portato, lo dico con orgoglio e senza tema di smentita, ad avere una solida dimensione internazionale. Ci sarà un tempo, c’è una stagione per tutto, in cui queste ragioni saranno rese note pubblicamente, nel frattempo però, la prego di correggere evidenti, e, non trascurabili inesattezze. Cordiali saluti. F.to: Severino Iesu

Bene, dopo aver deontologicamente assolto al mio compito di giornalista-libero (una dottoressa mia amica che da anni lavora al fianco di Iesu mi definirebbe affettuosamente “giornalaio di provincia”) ed aver dato a Iesu quel che è di Iesu, e dopo aver riconosciuto senza esitazioni il mio errore, passo o ritorno alla mia libera interpretazione dei fatti.

La vicenda della eventuale andata via di Iesu dalla cardiochirurgia di Salerno è lunga e datata nel tempo, fin da quando come alter ego del prof. Giuseppe Di Benedetto ha costruito, partendo da zero, la mitica cardiochirurgia salernitana, anche grazie alla politica socialista di quel tempo; nel senso che la politica ha fatto sempre parte della sanità pubblica nel bene e nel male.

Foto d'rchivio dell'equipe della cardiochirurgia d'urgenza, quella retta dal prof. Iesu

In questa libera interpretazione dei fatti vorrei essere breve e conciso nel ricordare che la querelle dello sdoppiamento della cardiochirurgia risale proprio ai tempi di Di Benedetto, quando per trattenere Iesu  che già voleva andare via da Salerno riuscì ad imporre, dall’alto del suo carisma, la creazione di un secondo primariato. Un fatto questo decisivo per il mio ragionamento, un fatto che tutti sembrano non conoscere, soprattutto i “91 rivoluzionari del Ruggi” che nel febbraio 2017, all’insorgere dell’eventuale nomina a primario di Coscioni, sottoscrissero il seguente documento:  “Il personale TUTTO di cardiochirurgia, in virtù del ventennale lavoro di  equipe, che ha prodotto e produce ottimi risultati, è fortemente ANGOSCIATO da un eventuale cambio di gestione al vertice dell’UOC di Cardiochirurgia. E ritiene sia fondamentale, al fine di mantenere gli standard qualitativi, sia gli equilibri interpersonali, che venga confermata l’attuale gestione in corso” (da ricordare che in quel momento il prof. Iesu gestiva entrambe le divisioni essendo andato via Di Benedetto). Ovviamente ognuno è libero di pensare come vuole ma se il pensiero si basa su un falso assunto la situazione diventa inestricabile. In calce a quel comunicato un lettore, tale anonimo Marco Rossi, appostò un suo commento: “Ho stima di quei medici che hanno nei loro curricula vaste attività di partecipazione a significativi stage di formazione, ma soprattutto esperienza sul campo svolte nelle strutture sanitarie nazionali, europee e mondiali al fianco di valentissimi scienziati. Un pò meno di quei medici che la loro carriera la fanno nella frequentazione delle varie segreterie politiche (di tutte le bandiere). Mi chiedo, e chiedo, se esiste un medico che non abbia mai frequentato una segreteria politica; io personalmente ho visto molti dei dirigenti attuali (tra la ASL e la AOU) sia nella segreteria di Carmelo Conte che nell’allora più accogliente Casa Bianca pontecagnanese di Polo Del Mese.

Nel gennaio 2018, in piena bagarre tra i 91 e il resto, arriva la nomina di Coscioni a primario della “chirurgia di elezione” con determina dell’allora d.g. Giuseppe Longo che in tanti avevano annunciato come il risolutore di tutti i problemi del Ruggi. Poi per un po’ di tempo, seppure tra qualche spiffero rivoluzionario, non si è parlato più della battaglia che in tanti attribuiscono ai due contendenti in campo, almeno fino agli inizi di quest’anno quando è ritornata prepotentemente la notizia dell’addio definitivo del prof. Severino Iesu con un polemica violentissima che continua fino ai nostri giorni.

Cosa è accaduto nella realtà dei fatti che ognuno, come giustamente afferma lo stesso primario, può liberamente interpretare.

Bisogna far riferimento solo agli atti ufficiali; e così si arriva alla determina dirigenziale n. 726 del 28. 09.2021 (quindi tre anni dopo la nomina di Coscioni) con la quale l’azienda ospedaliera universitaria sancisce la “PRESA D’ATTO DEL MANTENIMENTO IN SERVIZIO, FINO AL COMPIMENTO DEL 70° ANNO DI ETÀ, AI SENSI DELL’ ART. 22 LEGGE N. 183 DEL 04/11/2010, DEL DR. S.I. – MATRICOLA N. 4141 – DIRIGENTE MEDICO – DIRETTORE S.C. DI CARDIOCHIRURGIA D’URGENZA: PROVVEDIMENTI.” come richiesto dallo stesso Iesu con nota del 2 set. 2021 al fine “di beneficiare della permanenza in servizio sino alla maturazione del 40° (quarantesimo) anno di servizio effettivo e comunque non oltre il compimento del 70° (settantesimo) anno di età anagrafica, ai sensi e per gli effetti della Legge n. 183 articolo 22 del 04/11/2010”. In calce al provvedimento, però. è inserita una nota a mano “alla data del compimento del 70° anno di età (14.10.25) il dipendente non matura a. 40 di servizio effettivo” nel senso, forse, che pur rimanendo fino all’ottobre 2025 non avrebbe maturato i requisiti per andare in pensione con i 40/40esimi che nel pubblico impiego significa molto.

Ciò dimostra che alla data del 2 settembre 2021, nonostante le feroci polemiche, il prof. Iesu era ben determinato a rimanere in servizio al Ruggi in quanto se non avesse presentato quella richiesta avrebbe dovuto lasciare il servizio effettivo più o meno alla data da me spesso indicata (erroneamente ?) per l’agosto 2023. Perché poi si è ricreduto e cosa sia successo dopo, al di là delle mie chiacchiere e di quelle degli altri giornali, non è dato sapere.

Ritengo che la querelle tutta politica incentrata sull’esistenza delle due cardiochirurgie c’entra poco o niente. La determinazione di andare via discende, forse, da una scelta personale e riservata del primario, almeno fino a quando non deciderà di spiegare la sua decisione per evitare inutili speculazioni politiche che lui stesso, credo, non vuole; in chiusura chiedo al prof. Iesu, forte di una acclarata libertà di pensiero, di riconoscere almeno che le due cardiochirurgie esistevano già prima che arrivasse Coscioni e che, dunque, è stato coperto un posto vacante. E questo, per mettere un punto fermo alla stravagante polemica.

 

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