VAJONT: sessant’anni dopo
da Pietro Cusati (giurista – giornalista)
Un tormento che interroga le coscienze, sessanta anni fa la tragedia del Vajont che causò la morte di1.910 persone, doveva essere evitata, un disastro non naturale ma il risultato di perpetrate negligenze, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è andato sui luoghi del disastro, Longarone, Erto, Casso e Castelavazzo, la valle del Piave, la repubblica non ha dimenticato, il tempo non diluisce il dolore. “Siamo qui a rendere memoria di persone”, “quelle che sono morte il 9 ottobre 1963″, le “sopravvissute, quelle che hanno dovuto lasciare le loro case e quelle che hanno lottato strenuamente per ricostruirle, per rimanervi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di commemorazione della tragedia del Vajont. Mattarella ha parlato dei “silenti monumenti alle vittime, a quelle inumate nei cimiteri, a quelle sepolte per sempre nei greti dei corsi d’acqua, sulle pendici: donne, uomini, bambini. Cinquecento bambini”. “Sono tormenti che, tuttora – sessant’anni dopo – turbano e interrogano le coscienze”. “La tragedia che qui si è consumata reca il peso di pesanti, responsabilità umane, di scelte gravi che venivano denunziate, da parte di persone attente, anche prima che avvenisse il disastro”, ha detto il presidente della Repubblica, ”Occuparsi dell’ambiente, rispettarlo, è garanzia di vita”. “Oggi ricordiamo il tragico disastro del Vajont, una ferita profonda nella nostra storia. Quasi 2 mila vittime, interi paesi spazzati via, una tragedia che poteva e doveva essere evitata”. Lo ha scritto sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “a distanza di 60 anni, il ricordo del Vajont resta un monito per tutti noi. Non dobbiamo dimenticare quanto è costata l’irresponsabilità umana in quella terribile notte del 9 ottobre 1963 a una Comunità che era pienamente consapevole dei rischi, ma che rimase inascoltata”. “In memoria di quella terribile tragedia, una ferita ancora impressa all’Italia tutta, il nostro impegno affinché eventi simili non si ripetano mai più nella nostra Nazione . Nel ricordo delle vittime del Vajont continueremo a lavorare per un’Italia più sicura”.
Il Presidente del Senato Ignazio Larussa: “In occasione del sessantesimo anniversario ricordiamo con commozione la tragedia del Vajont, una ferita profonda e mai rimarginata. E’ doveroso impegnarsi per la sicurezza e la prevenzione dei disastri e contro il dissesto idrogeologico del nostro territorio affinché tali tragedie non si ripetano più in futuro. Ai familiari delle tante, troppe vittime di quella notte, rinnovo la mia sincera vicinanza”. “Dopo 60 anni, purtroppo, c’è un oggettivo rischio che questa diventi soltanto una giornata del ricordo. Per me dev’essere sì la giornata in memoria di chi non c’è più; ma anche in onore dei vivi, dei sopravvissuti, perché questo è un territorio segnato indelebilmente dal quel disastro. I 1.910 morti danno la dimensione di quella tragedia”, Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, partecipando al cimitero di Fortogna (Belluno) alle cerimonie per il 60/o anniversario del Vajont, alla presenza del presidente Sergio Mattarella. Zaia ha ricordato che oggi “è la giornata nazionale del ricordo delle vittime dei disastri ambientali e industriali, causati dall’incuria dell’uomo. Vale la pena allora ricominciare a parlare del rapporto uomo-natura, coinvolgendo soprattutto i giovani, i veri soggetti che ci possono indicare la via”.