Quale futuro per la Legge sul Rischio da stress lavoro correlato?
E’ in corso di approvazione la nuova finanziaria messa in atto dal Governo per
raggiungere il pareggio di bilancio. Il Lavoro è stato un punto cardine della
manovra, in cui si è voluto attribuire un peso maggiore alla contrattazione
aziendale, rispetto a quella nazionale, che era invece il caposaldo della
riforma dello statuto dei lavoratori del 1970. Ciò che viene modificato può essere riassunto in due punti principali: verrà affievolito il concetto di contratto collettivo, che assicura per tutti i lavoratori appartenenti alla categoria di avere una base di diritti uguali su tutto il territorio nazionale ed in qualsiasi azienda del comparto al quale si appartenga. Con la modifica, invece, verrà dato maggior peso alle contrattazioni a livello aziendale e territoriale. Verrà modificato anche l’articolo 18 che prevede la possibilità di licenziare senza giusta causa con il solo accordo tra i rappresentanti dei lavoratori e dei datori. Verranno escluse soltanto le norme di garanzie sui licenziamenti per le donne in gravidanza, nel periodo di matrimonio, e tutte le norme e regole derivanti dai trattati Europei ed internazionali sul lavoro. Per chi è a favore della norma, questi accordi permetteranno ai lavoratori di avere delle condizioni di lavoro più flessibili e più legate alle esigenze del proprio
territorio, rendendo anche più concorrenziale l’offerta lavorativa. Per i
detrattori, al contrario, il rischio potrebbe essere quello della creazione di
accordi a livello territoriale sfavorevoli e poco tutelati, soprattutto in
territori con alte percentuali di disoccupazione, con dei sindacati che a
livello locale saranno più deboli e ricattabili. Prescindendo da qualsiasi giudizio in merito alle modifiche sarà interessante osservare come si concilieranno le nuove modifiche allo statuto dei lavoratori con il D.lgs. 81/2008 (rischio da stress lavoro correlato) che tratta la tematica del controllo e limitazione dello stress nei luoghi di lavoro. Il concetto di stress lavoro correlato può essere definito come la percezione di squilibrio avvertita dal lavoratore quando le richieste dell’ambiente lavorative eccedono le capacità individuali per fronteggiare tali richieste;
questa problematica è molto sentita a livello europeo tanto da essere stata
oggetto di vari accordi già a partire dal 2008 attraverso un approccio
multidisciplinare, vista la sua complessità, abbracciando i campi legale,
normativo, medico, psicosociale ed economico-aziendale. L’idea di fondo è che aumentando il senso di benessere nel lavoro e riducendo
i fattori stressogeni, l’individuo può aumentare il senso di appartenenza all’
organizzazione e dare un contributo più concreto all’interno dell’azienda in
cui opera; l’individuo stressato, infatti, commette maggiori errori
professionali e rende di meno, è più vulnerabile a patologie psicosomatiche
tradizionalmente collegate allo stress (ansia, depressione, e malattie cardio
vascolari). Scopo della legge è contribuire alla diminuzione dei fattori stressogeni, per arrivare ad aumentare il senso di benessere all’interno dell’ambiente
lavorativo e a favorire un clima aziendale distensivo. Questi aspetti devono essere presi in considerazione anche dalla dirigenza di un’azienda poiché maggiore benessere si traduce anche in maggiore produttività ed efficienza lavorativa; al contrario, in un clima organizzativo non sereno si possono sviluppare circoli viziosi e dinamiche lavorative distorte che possono anche compromettere la vita stessa dell’azienda. La difficoltà principale oggiAggiungi un appuntamento per oggi sarà proprio quella di conciliare le esigenze economiche della manovra incentrata sui tagli e sui costi per combattere la concorrenza della manodopera cinese, vietnamita o messicana con la tutela dell’ambiente lavorativo per ridurre i fattori stressogeni e migliorare la produttività. Due normative con lo stesso obiettivo ma con metodi di realizzazione piuttosto differenti.
direttore: Aldo Bianchini
Complimenti per la chiarezza e la capacità di sintesi di questo articolo. Ho apprezzato anche la capacità di illustrare il quadro generale senza scendere in tecnicismi e senza faziosità. Spero di poter continuare a leggere articoli così interessanti ed esaustivi su argomenti spesso considerati solo per addetti al settore, come appunto economia, finanza e politica e che invece oggi sempre più spesso entrano nel quotidiano della cosiddetta “gente comune”. Complimenti ancora!!!!!!!
Dott.ssa Stefania Pappalardo
articolo molto interessante, purtroppo in questo periodo si pensa solo a far quadrare i bilanci ma non ci si proeccupa minimamente del benessere delle persone che in un ambiente poco stressato possono rendere meglio e di più