DL FARE: CARFAGNA (PDL) “NON VOTERO’ NORMA CHE RIMUOVE INCOMPATIBILITA’ TRA SINDACO E VICEMINISTRO”

                                                       Da uff.stampa on. Carfagna

Roma, 17 luglio 2013 – “Ieri le Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera dei deputati hanno approvato un emendamento bipatisan al dl ‘Fare’ che rimuove l’incompatibilità tra le cariche di sindaco e viceministro. Ritengo sbagliata questa norma e di conseguenza in Aula voterò contro”. Lo scrive nell’ultimo post del suo blog (www.maracarfagna.net) la portavoce del gruppo Pdl alla Camera dei deputati Mara Carfagna. L’esponente del Popolo della libertà, commissario provinciale del partito a Salerno spiega che: “Non è una presa di posizione contra personam, visto che è chiaro a tutti che tra i beneficiari rientra anche il sindaco della mia città, di Salerno, Vincenzo De Luca. È piuttosto una questione di principio. Svolgere bene, con competenza, assiduità, attenzione e impegno, due incarichi di estrema delicatezza come quelli di primo cittadino ed esponente di governo è assolutamente arduo. Impossibile. Per esperienza personale – aggiunge – posso testimoniare che un incarico di governo ti assorbe in maniera totale. Trovarsi a gestire o co-gestire un ministero impone tempo, obblighi e doveri che non possono essere condivisi con altre responsabilità, altrettanto importanti e complesse. Sempre, che lo si voglia fare nel migliore dei modi”. Per Carfagna: “Consentire di cumulare più cariche è un errore. In un momento così delicato della vita pubblica del nostro Paese, poi, far passare il messaggio che sia opportuno e conveniente concentrare posizioni di potere è deleterio. Uno schiaffo a tutti coloro che chiedono maggiore trasparenza e correttezza. Rappresentare una Istituzione – prosegue – significa dedicarsi appieno allo svolgimento del compito richiesto. Chi mette in discussione questo sacrosanto principio democratico o ritiene di essere un supereroe o è semplicemente una persona che vuole solo gestire maggiore potere. Il tutto – conclude –, a scapito degli interessi dei cittadini”.

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