Nella riunione di Novembre la Banca Centrale Europea, in linea con quanto già annunciato e previsto nei mesi precedenti, ha ribadito la sua volontà di contrastare, anche con misure non tradizionali, il deterioramento economico dell’eurozona. Vediamo quali sono state le principali scelte prese nel corso della riunione.
Il governatore della Bce Mario Draghi ha ricordato le misure annunciate nei due mesi trascorsi, in gran parte ancora in fase di definizione o implementazione. La strategia che vuole attuare l’istituto di Francoforte, dopo aver tagliato i tassi al limite zero, è quella di realizzare nuove operazioni mirate al rifinanziamento del settore bancario a lungo termine (definite TLTRO in gergo finanziario) e un programma di acquisto di obbligazioni bancarie garantite e di titoli emessi a fronte di prestiti a imprese e famiglie (ABS), onde consentire agli istituti di credito di erogare un flusso maggiore di finanziamenti ad imprese e famiglie, per contrastare la pericolosa stretta creditizia avutasi negli anni scorsi; cosa che ha contribuito in maniera determinante alla recessione in corso.
Lo scorso mese la banca centrale ha avviato l’acquisto di covered bond e stabilito alcune modalità operative del programma di acquisto di ABS, che inizieranno presto (entro fine anno) e proseguiranno per almeno due anni.
Queste operazioni mirate di rifinanziamento è previsto proseguiranno fino a giugno 2016 e dovrebbero raggiungere una cifra prossima al trilione di Euro, decisione rafforzata anche dalla pubblicazione dei dati effettivi e degli indicatori anticipatori che, dopo la stagnazione nel secondo trimestre, dai mesi estivi hanno dimostrato che lo slancio ciclico dell’economia dell’area euro si è indebolito. Informazioni ormai già incorporate nelle recenti previsioni di istituzioni private e pubbliche, che hanno rivisto sensibilmente al ribasso il profilo di crescita 2015-2016
La BCE è fiduciosa che le misure in via di applicazione “favoriranno un fermo ancoraggio delle aspettative di inflazione” consentendo all’inflazione di risalire gradualmente dai bassi livelli attuali rispondendo in tal modo alla prospettiva di bassa inflazione, all’indebolimento ciclico e alla debolezza del credito del sistema bancario, senza escludere nuove misure espansive in futuro qualora fosse necessario.