SALERNO – Nel mese di marzo ho letto da qualche parte che gli avvocati penalisti salernitani sono scesi in campo contro la famosa “legge Severino” costituendo addirittura un comitato “allo scopo di sottoscrivere un documento che dichiari l’incostituzionalità della legge Severino”. Certamente encomiabile l’iniziativa se non fosse, per quanto mi riguarda, minata alla base innanzitutto per il ritardo rispetto all’entrata in vigore della legge (oltre due anni) e poi perché l’iniziativa cade all’indomani della sentenza di condanna di Vincenzo De Luca, in forza della quale è stato scalzato dalla posizione di sindaco, e della sua candidatura a governatore della Campania. Il comitato, promosso da Dario Incutti (promotore della mozione), Massimo Torre (presidente e coordinatore del comitato) e Michele Sarno (presidente della Camera Penale), si è anche presentato ufficialmente con una conferenza stampa nell’ambito della quale qualcuno (avvocato, s’intende !! e mai e poi mai un giornalista) avrebbe già mosso questa pregiudiziale (il ritardo e la sentenza di cui sopra !!) nei confronti del Comitato anche se l’eccezione sarebbe subito rientrata anche perché (a mio avviso) la fama e l’integrità morale e professionale dei tre penalisti avrebbe coperto il buco e indotto altri avvocati a supportare l’iniziativa: Emiliano Torre, Giovanni Sofia, Stefania Forlani, Stefano Della Corte, Giovanna Eliana Fiore, Elia Carinci, Luigi Gargiulo, Vilma Fezza e Francesco Di Paola. Resta, però, assolutamente integro e pesante come un macigno il dubbio che l’avvocatura salernitana si sia mossa perché sospinta dal desiderio di condurre una battaglia politica pro De Luca e nel contempo contrastare, per vie indotte e non dirette, l’azione della magistratura salernitana che almeno per quanto riguarda la decadenza dell’ex sindaco sta dimostrando la sua inflessibilità e la sua indipendenza da condizionamenti esterni. Ora arriva l’avvocatura salernitana (quasi sempre e da sempre silente) a smuovere le acque che già altri, anche in maniera non cameratesca, hanno abbondantemente rivoltato nel calderone di una giustizia che non funziona o quanto meno non appare giusta agli occhi dei cittadini. Davvero mi meraviglia l’iniziativa dei tre penalisti che, invece, (eccezion fatta per Sarno che qualche cosa la disse tempo fa all’epoca del cavaliere) in tempi non sospetti hanno glissato sicuramente il grave problema. Il dubbio di cui parlo è stato avvalorato dalla recente iniziativa del Partito Democratico che ha deciso di non candidare l’ex sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, a causa di un rinvio a giudizio che aspetta ancora una sentenza di primo grado; sicuramente l’avvocatura nostrana non si sarebbe mossa per Franco Alfieri che, pur essendo un grosso portatore di voti, non è certamente Vincenzo De Luca; così come l’avvocatura non si sarebbe mai sognata di alzare le barriere in difesa del sindaco di Angri Pasquale Mauri (prosciolto in primo grado e in attesa dell’appello della Procura), di Franco Benincasa (sindaco di Vietri sul Mare) assolto in primo grado dall’abuso di ufficio e in attesa anche lui dell’appello della Procura, di Pasquale Aliberti (sindaco di Scafati) che dovrà affrontare il giudizio deciso dal gip per il reato di falso ideologico, oppure di Carmelo Stanziola (sindaco di Centola) che andrà a processo insieme al collega di San Mauro La Bruca Giuseppe Di Fluri. Tutti casi (ma ce ne sono anche altri) che appaiono perfettamente identici, se non meno pesanti, del caso De Luca che è, comunque, in attesa di altri processi. Per questa serie di motivi l’iniziativa di Torre, Incutti e Sarno mi è apparsa e mi appare minata alla base dal dubbio. Non so se al momento sia stata già indetta (e con quale esito) la riunione delle “cinque camere penali” della Campania al fine di dare maggiore spessore al documento da sottoporre all’attenzione della Corte Costituzionale per la dichiarazione di incostituzionalità della legge Severino; la vicenda è da seguire con attenzione. Per il resto le dichiarazioni in conferenza stampa dei tre valenti penalisti non fanno neppure una grinza.
direttore: Aldo Bianchini
Mah, da semplice cittadino non posso fare a meno di rilevare che i tempi dell’iniziativa sono un po’ sospetti.
Per quello che apprendo dai giornali, ricordo che appena qualche mese fa l’ex sindaco inaugurò (si fa per dire) un marciapiede, pardon, lo Slargo “Unione delle Camere Penali” (così suona meglio). V’è traccia dell’evento anche su internet (http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=41478&stile=7&prov=3).
Sinceramente, all’epoca mi domandai: ma in Italia esiste da qualche parte una piazza oppure uno “slargo” intitolata a siffatta associazione? Mah! Allora, perchè non intitolare una piazzetta pure alla Caritas, all’associazioni a tutela degli animali, e via discorrendo? Mah!
Meglio ……tardi che mai.
Autorevoli Costituzionalisti si sono chiaramente espressi in questo senso.
La legge Severino deve essere rivista, non solo per i termini di prescrizione ma anche per il profilo della pena. È incostituzionale poiché prevede la sospensione solo per la pena principale, non per quella accessoria, dovendosi rispettare, invece, anche per quest’ultima, il principio costituzionale di presunzione d’innocenza dell’imputato fino alla condanna definitiva.
Il caso della sentenza passata in giudicato è assolutamente diveso.