SALERNO – Prima di cominciare è meglio chiarire subito un aspetto molto importante: non ce l’ho assolutamente con il giovane sindaco di Buonabitacolo, Elia Rinaldi, per due motivi: perché è giovane (e quindi ha bisogno di fare esperienza) e perché è anche un giornalista (professione che esercita molto bene). Non vorrei che qualcuno, come mi hanno sussurrato, potesse pensare che il giovane Elia mi stia antipatico per chissà quale arcano motivo; tutt’altro. Gli argomenti che, però, non possono passare inosservati sono due: il monumento per il povero Casalnuovo (morto a seguito della caduta dal motorino il 20 agosto 2011 a causa di un reato preterintenzionale commesso dal maresciallo dei Carabinieri Giovanni Cunsolo) e la questione delle antenne telefoniche. Nel primo caso non essendoci stata una chiara ammissione di colpa da parte del sindaco (non ha svelato chi era presente all’inaugurazione del monumento avvenuta nell’agosto 2015) e neppure della sua amministrazione il Procuratore della Repubblica di Lagonegro è stato costretto (si fa per dire !!) ad iscriverlo a Mod. 21 (registro degli indagati) insieme al papà di Massimo Casalnuovo e a due amministratori non meglio identificati. Ci sarebbe stato, dunque, un abuso di natura edilizia con alcuni madornali errori di passaggio che un’amministrazione giovane e progressista non dovrebbe mai commettere. Questo naturalmente se l’ipotesi accusatoria della Procura dovesse reggere e prendere consistenza. Un avviso di garanzia, ovviamente, non è una comica; potrebbe però diventarlo qualora il fatto venga ridimensionato o cancellato del tutto. L’altra vicenda riguarda la storia delle “antenne telefoniche” che fino a qualche settimana fa ha tenuto banco nell’intero Vallo di Diano ed ha scomodato vecchi e nuovi personaggi dell’apparato politico territoriale: Tommaso Pellegrino (sindaco di Sassano e Presidente del Parco), Angelica Saggese (senatrice), Sabrina Capozzolo (deputata), Raffaele Accetta (sindaco di Monte S.G. e Presidente Comunità Montana), il Vescovo di Teggiano, Mons. Antonio De Luca, che ha pregato con i dimostranti contro la Wind; fino a scomodare addirittura Papa Francesco nel contesto di un accorato appello delle “mamme” preoccupate dell’eventuale rischio per la salute dei loro figli. Vari visitatori, quindi, e sempre gli stessi accompagnatori: Elia Rinaldi, Mimmo Cartolano e l’immancabile Rosvelia Ragone, che hanno tampinato i vari personaggi di turno in un duello dialettico con Vincenzo Petrizzo, assurto a baluardo difensivo delle antenne telefoniche già installate sulla scorta di una precisa autorizzazione della Regione che tra l’altro ha respinto anche i ricorsi della comunità buonabitacolese. Dall’elenco dei personaggi scomodati manca il governatore Vincenzo De Luca, probabilmente perché qualcuno avrà avvertito gli organizzatori della sommossa popolare che con queste cazzate lui non vuol avere niente a che fare; e tutti, timorosi, hanno infilato la via della ritirata di fronte a cotanto personaggio. Non mi resta molto altro da dire se non rivolgere un appello soprattutto a tutte quelle mamme che hanno manifestato la loro giusta preoccupazione per la salute dei figli. Sono d’accordo con loro se cominciano, però, a togliere dalle mani dei figli i tantissimi telefonini ultima generazione e i vari tablet e ipad che potrebbero arrecare gli stessi rischi alle giovani generazioni ma che hanno già trasformato i nostri figli in tante macchinette elettroniche. Si racconta anche, ma questo potrebbe essere puro gossip, che uno dei predetti personaggi pubblici mentre manifestava si è lamentato perché il suo telefonino non si connetteva alla perfezione; doveva are una telefonata urgente ed è stato costretto ad allontanarsi velocemente. Anche questi sono i prezzi da pagare alla modernità ed alla tecnologia forzata. Ma quello che più inquieta è il fatto che in tutte le manifestazioni si è registrata una presenza devastante di telefonini; dunque incominciassero a dare il buon esempio lasciandoli a casa almeno durante simili manifestazioni. Altrimenti non riesco a capire come si possa manifestare contro un qualcosa che fa parte della nostra esistenza e che utilizziamo tutti, dal Vescovo al parlamentare e al cittadino comune.
direttore: Aldo Bianchini