Dr. Pietro Cusati
(Giurista – giornalista)
Roma ,10 agosto 2020 .”Una vera, insostituibile Signora del teatro”: con queste parole il Piccolo Teatro di Milano , piange la scomparsa di Franca Valeri, interprete immensa, indimenticabile, dalle infinite, raffinate sfumature. La sua ironia intelligente ha attraversato la cultura con il passo lieve ed elegante di una vera, insostituibile Signora del Teatro”.Il 31 luglio scorso aveva festeggiato il centesimo compleanno. In una recente intervista definì “il 25 aprile il giorno più bello della sua vita perché aveva segnato la fine della guerra, di un incubo terribile e l’inizio della sua giovinezza”, e questo “dopo le sofferenze subite dal regime nazifascista. Sofferenze che la spinsero in piazzale Loreto, nonostante le preoccupazioni della madre, perché subito dopo la liberazione nelle strade si sparava ancora, per verificare se Mussolini fosse effettivamente morto.Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato ai familiari un messaggio di cordoglio per la scomparsa di Franca Valeri, attrice versatile e popolare, che rimarrà nel cuore degli italiani per la sua grande bravura e la sua straordinaria simpatia. Franca Valeri si è spenta serenamente, nel sonno, circondata dall’affetto di tutta la famiglia e degli amici. Ha conservato la sua ironia fino all’ultimo. E’ stata la sua chiave di vita fino alla fine , una vitalità e longevità straordinarie, senza perdere il contatto con il mondo e le sue trasformazioni. Una vita dedicata allo spettacolo:”Ogni volta che mi illudo d’incontrare quel signore che ritengo sia il teatro, mi rendo conto di vivere la più bella illusione della mia vita”, ha sempre dichiarato Franca Valeri ed in questo incontro è stato il segreto della sua vita.Era nata il 31 luglio 1920 a Milano, di buona famiglia di origine ebraica.E’ stata la prima vera voce femminile autonoma della scena italiana, sin dal suo debutto nel 1948. In ”Bugiarda no, reticente” poco prima dei 90 anni, aveva scritto :La nostra generazione era preparata. La preparazione non è solo forza fisica, ed è indubbio che noi siamo più robusti dei giovani, l’esercizio è soprattutto di genere morale. Franca Valeri è stata capace di sedurre gli intellettuali e assieme di conquistare il pubblico pi popolare, in un percorso che nasce nel dopoguerra e dal suo sodalizio con Vittorio Caprioli ,poi diventato suo marito e Valerio Bonucci con cui diede vita nel 1951 ai ”Gobbi”, creatori di una rivista da camera intitolata ”Carnet des notes”, un nuovo modo di fare cabaret con mordente satira della società italiana, che fu lanciata anche dal travolgente successo ottenuto a Parigi. Resta sempre legata ai suoi personaggi femminili, maschere ma non macchiette e dotate di una loro sincera umanità.Il suo sguardo ironico di interprete e testimone partecipe dei cambiamenti della società italiana nella seconda metà del secolo scorso troverà un momento alto di espressione quando negli anni ’70 comincia a scrivere e interpretare commedie proprie cui tiene moltissimo, da ‘Lina e il cavaliere’ a ‘Meno storie’ o ‘Tosca e altre due’ (divenuta anche film nel 2003) e ‘La vedova Socrate’ sino a ”Non tutto risolto” del 2011 e ”Il cambio dei cavalli” del 2014 sulle illusioni e ambiguità della vita indagando il rapporto e il passaggio tra generazioni, che la vedono in scena sino a 94 anni a Spoleto col partner sodale Urbano Barberini e il regista Giuseppe Marini, nonostante la lotta con il morbo di Parkinson, che già la affliggeva.