da Dr Alberto Di Muria
Nota della direttrice editoriale
L’articolo del dr. Alberto Di Muria (titolare della omonima farmacia sita al Bivio di Padula) viene pubblicato in forma gratuita e, trattandosi di dati scientifici, sotto la totale responsabilità dell’autore.
Padula-L’aspartame è un dolcificante artificiale costituito da due aminoacidi, l’acido aspartico e la fenilalanina. Ha un sapore molto simile a quello dello zucchero comune, così come simile è anche l’apporto calorico, circa 4 kcal per grammo. Però ha un potere dolcificante molto maggiore del saccarosio, lo zucchero comune, circa 200 volte più alto e quindi per ottenere lo stesso effetto ne occorre una quantità molto più piccola, con una conseguente riduzione dell’apporto calorico complessivo. Questo ne spiega la grandissima diffusione non solo come dolcificante per il caffè e le altre bibite, sotto forma di polvere bianca o di compressine, ma soprattutto nell’industria alimentare: lo troviamo tra gli ingredienti di snack, merendine, bibite gassate, yogurt, gelati, prodotti caseari, chewing gum e caramelle. Si usa molto anche nell’industria farmaceutica, come eccipiente in alcuni farmaci, soprattutto sciroppi e antibiotici per bambini.
Tuttavia l’uso in campo alimentare dell’aspartame è stato spesso oggetto di controversie per i suoi possibili effetti negativi sulla salute, soprattutto dopo che nel 2005 furono pubblicati due studi molto significativi: il primo, della California Enviromental Protection Agency, mise in relazione, su modello animale, l’uso di basse dosi di aspartame con un incremento di incidenza di linfomi e leucemie; il secondo, uno studio italiano della Fondazione Europea di Oncologia di Bologna, pubblicato sull’European Journal of Oncology, dimostrò un legame tra la formaldeide liberata dal metabolismo dell’aspartame e un aumento dell’incidenza di tumori cerebrali. In base a ciò l’EFSA, L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, nel 2013, pur confermando l’utilizzo in campo alimentare dell’aspartame, ha indicato però una dose giornaliera massima ammissibile in 40 mg/kg di peso corporeo. Quindi, l’uso diretto dell’aspartame non sembra esercitare effetti negativi sulla salute se ci si mantiene nelle dosi indicate, ma il problema è che bisognerebbe tener conto anche di tutto quello assunto in maniera occulta con gli alimenti confezionati.
Inoltre l’aspartame è controindicato in gravidanza, perché comporta rischi per lo sviluppo del sistema nervoso centrale del feto, ed in allattamento.
Ora è uscito un nuovo studio ad opera del dipartimento di Psichiatria dell’Università di Louisville, negli Stati Uniti, che getta nuove ombre su questo dolcificante. In sostanza, dicono gli autori, può esserci una relazione tra il consumo di aspartame e la discinesia tardiva, una grave e spesso irreversibile patologia iatrogena, cioè causata da un farmaco, caratterizzata da movimenti involontari, il più delle volte coinvolgenti la zona oro-facciale. Certo occorrono conferme da altri studi, ma è un ulteriore campanello d’allarme.