Aldo Bianchini
POLLA – E’ durato davvero poco, come un lieve venticello primaverile, lo stato di “sciogliete le righe, tutti in libertà”; adesso il kaimano ha gridato “la ricreazione è finita” e tutti silenziosamente in fila.
Udite, udite: il governatore De Luca si è subito riappriopiato della sua sanità, anche di quel brandello di sanità inerente il Vallo di Diano che aveva lasciato incautamente nelle mani di Corrado Matera e Tommaso Pellegrino. Adesso il giochetto di sponda, che in precedenza ho definito “sceneggiata meroliana”, è finito in men che non si dica.
Per quanto attiene il racconto di oggi, l’oggetto non misterioso è quel benedetto macchinario per processare i tamponi (scientificamente detto POCT), sulla provenienza-destinazione del quale i due consiglieri regionali del Vallo di Diano (Matera e Pellegrino, in ordine alfabetico) si erano pesantemente ed inutilmente accapigliati (con comunicati dal tenore diametralmente opposto) perchè alla fine quel macchinario sarebbe risultato mal funzionante (o c’è stata incapacità di farlo funzionare ?). L’inutile litigio comunque, stando alla cronaca, non aveva trovato una “santa pacificazione” neppure nel contesto della riunione dei sindaci del Vallo, di qualche settimana fa, che opportunamente aveva ospitato anche i due consiglieri perché incentrato proprio sulla sanità locale.
Nelle more della costituzione a Polla del “laboratorio per i tamponi molecolari” è stato costretto ad intervenire direttamente il governatore De Luca con lo scarno comunicato del 27 novembre 2020 per bloccare sul nascere ogni polemica sul macchinario e sul litigio:
Da ufficio stampa Regione Campania
Presso il Presidio Ospedaliero “Luigi Curcio” di Polla saranno installate le apparecchiature necessarie per la processazione dei tamponi molecolari Sars Cov 2. Con la collaborazione ed il coordinamento dell’Istituto Zooprofilattico sarà garantita una maggiore velocità di refertazione dei tamponi in un’area vasta che comprende il territorio del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, Bussento e Mingardo. Il macchinario assegnato deriva dall’aggiudicazione del secondo lotto della gara espletata da Soresa e i reagenti utilizzati saranno messi a disposizione dalla struttura Commissariale per l’emergenza Covid-19 , per il tramite di Invitalia. “Prosegue il piano – ha dichiarato il Presidente Vincenzo De Luca – per il potenziamento delle strutture sanitarie della nostra regione. Il laboratorio dell’ospedale di Polla, in una zona particolarmente colpita nella prima fase della pandemia come il Vallo di Diano, è un particolare segno di attenzione al territorio, nell’ottica del potenziamento e miglioramento dei servizi sanitari”. Napoli, 27 novembre 2020
Tutto lasciava pensare ad una conclusione logica della spocchiosa vicenda con l’intervento del capo-supremo; conoscendo bene il personaggio pensai subito (nella serata del 27 novembre) che qualcosa di grosso doveva essere accaduta all’interno delle mura impenetrabili di palazzo Santa Lucia.
Manco a dirlo, non passano neppure 24 ore dalla notizia data dall’ufficio stampa della regione, che arriva il comunicato congiunto Matera-Pellegrino (il primo della serie che mi auguro lunga):
“Al fine di poter garantire al Sud della provincia di Salerno una migliore e più veloce assistenza alla comunità, abbiamo chiesto al Presidente De Luca di far assegnare all’ospedale di Polla ‘Luigi Curto’ la macchina per processare i tamponi molecolari Sars Cov 2. Nei prossimi giorni l’ospedale di Polla sarà provvisto di tale macchina che potrà processare fino 1000 tamponi al giorno rendendo autonomo il territorio del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro. Ringraziamo il Presidente De Luca per quanto sta facendo nel contrastare l’emergenza Covid”.
Come prima cosa, io che non conosco l’ABC del giornalismo e non so neppure che prima di scrivere un articolo bisogna chiamare le parti in causa (affermazioni di un collega e di una ex collega giornalista), vorrei essere spiegato pubblicamente come si fa a chiedere a De Luca una cosa che De Luca ha già dato prima che venisse chiesta.
Rimane poi la grossa considerazione sul comunicato congiunto; la spiegazione non è semplice; per farlo bisogna miscelare le poche notizie che filtrano da Santa Lucia all’immaginazione giornalistica (che può avere soltanto chi non conosce l’ABC): De Luca dopo aver assistito alla sceneggiata sul macchinario Covid, si incavola e chiama a se i due consiglieri regionali. Dopo averli fatti attendere un giusto lasso di tempo nella sala appositamente allestita, li riceve e senza dare la minima possibilità di contraddittorio li bacchetta e li rispedisce a casa. Come ragazzini che si avviano verso l’altare per la prima comunione con i gigli in mano.
Per carità, io spero ardentemente che questa ricostruzione sia molto lontana dalla realtà e che presto l’elenco dei comunicati congiunti si allunghi per il bene del territorio. Però, lasciatemelo dire, se mi avessero ascoltato avrebbero sicuramente evitato questa ulteriore puntata della sceneggiata meroliana. Io De Luca lo conosco molto bene, loro no.