Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Salerno, 13 aprile 2021.Sessanta sessantenni sono i protagonisti del nuovo libro ‘’collettivo’’ di Gabriele Bojano, giornalista-ptofessionista,storica firma del Corriere del Mezzogiorno,da pochi giorni nelle librerie: “I favolosi 60”. (Linea edizioni),i figli del miracolo economico E’ un libro che tratta la stagione di una vita, il periodo più bello,migliore dell’Italia e della esistenza spensierata dei sessantenni. Gli anni del miracolo industriale, tutti ignari di quello che sarebbe potuto accadere dopo terrorismo,terremoto, cernobil e nel 2020 il coronavirus. Troppo giovani per tirare i remi in barca ma troppo vecchi per tirare la barca a remi. “I favolosi 60” sono i sessanta coetanei di Gabriele,non tutti famosi, che hanno festeggiato 60 anni nel 2020. Gabriele Bojano è nato a Salerno. sessanta anni fa,laureato in Giurisprudenza, è dal 1994 giornalista professionista. Ha scritto per il Giornale di Napoli, Roma, Il Mezzogiorno, Noi, Radiocorriere Tv, Il Giornale, Libero, Il mattino. E’ stato addetto stampa, tra l’altro, del Giffoni Film Festival. Ha scritto due libri, Penna all’arrabbiata (Siman) e Come eliminare i giornalisti (senza finire in prima pagina) (Mursia). Ha ricevuto vari riconoscimenti giornalistici come il Premio alla carriera Ags, il Premio Giuseppe Ripa,il premio Charlot e a Sassano il premio giornalistico nazionale l’Orchidea d’Argento nel 2016,sesta edizione. I favolosi 60 è un’antologia di persone e personaggi, noti e non , Rosario Fiorello, Giorgio Panariello ma anche Heather Parisi, Kenneth Branagh, poco noti o del tutto sconosciuti, che hanno in comune l’aver festeggiato nel 2020 il loro sessantesimo compleanno,coetanei dell’autore.Proprio come l’autore del libro che coglie l’occasione per raccontarsi. Un esperimento di narrazione autobiografica inserita però in un contesto più ampio, dato dalle interconnessioni e interazioni con i “favolosi 60”. “L’idea ha detto il giornalista Bojano – mi è venuta a ridosso del mio 60esimo compleanno, ho pensato a tutti quei coetanei impossibilitati come me a festeggiare, causa pandemia, e allora ho cominciato a cercarli, uno ad uno, e a trovare in ciascuno di loro qualcosa che potesse accomunarli a me”. Ne è venuto fuori un libro insolito, che Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera, nella prefazione ha definito, “un piccolo colpo di genio”.
Gabriele Bojano ha sempre fatto propria anche l’arte dell’ironia, “è un libro che non vuole essere auto- celebrativo, in cui racconto anche i momenti no”. Non solo, spazio anche alle “situazioni imbarazzanti”. “Come quella volta che a Positano, nel presentare in pubblico Simona Ventura, usai un’espressione (“il sorriso che non conosce confini”) che il grande radiocronista Sandro Ciotti invece adoperava per Maria Teresa Ruta.