da Giuseppe Amorelli
(avvocato – scrittore)
NAPOLI – Il giorno 1 ottobre alle ore 11, nella sala del Camino, è stato presentato il romanzo storico di Alfredo Alvino: “Nemici Fraterni” edito dalla “Ippogrifo”. L’evento è stato condotto dalla Dr.ssa Marianna Vallone, Direttore responsabile del Giornale del Cilento, collaboratrice presso le “Guide di Repubblica” con l’intervento dell’avv. Giuseppe Amorelli che ne ha parlato con l’autore l’Avv. Alfredo Alvino.
Il romanzo storico è ambientato nell’anno 1848 nella campagna di Chiaiano, alle porte di Napoli.
La descrizione che l’autore fa dell’ambiente agreste, bucolico, ove i personaggi del romanzo vivono il quotidiano, ci rende la vera e reale dimensione di quell’epoca che volgeva dal punto di vista storica a vivere la caduta dei Borboni con la battaglia del Volturno e l’arrivo di Garibaldi
“Il campo, detto “a Melella”, quasi tutto coltivato a grano, sorgeva poco fuori il paese di Chiaiano, vicino Napoli, era bellissimo, pianeggiante, rigoglioso, fitto di piante, un lungo rettangolo che si apriva tra due interminabili filari di albero di melo, altra fonte di ricchezza di quella terra. Le mele “annurche”. Proprietario del terreno il Conte Don Gaetano Ruotolo Su quel fondo vi lavorano due famiglie di coloni i Salvio e i De Biase. Su questo sfondo bucolico e agreste si intrecciano le vicende umane che coinvolgono i figli del Conte Ruotolo, Turillo, primo genito , Rosetta e Saverio detto “o schiattuso” perché perennemente silenzioso e scontroso, e i figli del colono Filippo Salvio, Federico , il primo, Simone, carmine ed Elena. Tra i ragazzi , regnava la promiscuità senza distinzione di lignaggio, cosa che non andava a genio al Conte Ruotolo che non voleva confondere l’aristocrazia borbonica con la manovalanza agricola. I ragazzi però nella loro fierezza, innocenza , “come fratellini” si ritrovavano sull’aia per organizzare le loro scorribande.
In quei luoghi, in quella intensa e dura vita che si svolgeva nei campi, veniva alla luce , quasi che sorgesse con i suoi calorosi raggi a ristorare dalle sofferenze e a dare un senso al quotidiano, un profondo sentimento d’amore. Le storie di amori intensi, sanguigni e passionali, scuotono le vite dei protagonisti.
Verrà il giorno in cui Turillo si arruolerà nell’esercito Borbonico e lascerà la Melella insieme a lui andava via la spensieratezza dell’età, il piacere di stare insieme, di scherzare di inventarsi giochi fanciulleschi. Turillo sarà condizionato e trasformato dalla sua carriera di militare e dimenticherà per sempre il “fratello” Federico che nel frattempo aveva aderito al fronte opposto con i garibaldini.
Anche qui l’autore ha una sottile ed arguta capacità di descrivere i personaggi non solo nel loro aspetto somatico ma soprattutto con una accurata indagine introspettiva ci rivela la loro tensione emotiva-
Emma moglie di Pasquale De Biase., non bella ma dotata di uno straordinario fascino femminile, evoluta ed intelligente. Ciò che la distingueva era principalmente la sua personalità, era una donna che non accettava imposizioni da nessuno, ribelle, testarda, appariva spesso verbalmente aggressiva con chiunque cercasse di imporle la sua volontà. Il suo un matrimoni riparatore con pasquale De Biase e aveva dovuto mettere da parte le sue aspirazioni i suoi sogni da giovane ventenne, avendo da lui tre figli e perdendone altrettanti . Eppure nella sua mente non faceva che ripetersi :”Qualcosa accadrà, non può non succedere, lo so, lo sento, qualcosa accadrà”. Fu il caso che volle che Filippo Salvio, sposato con Brigida e padre di Federico, colono anche lui sui fondi del Conte Ruotolo, nel trarre in salvo carmela, figlia di Emma, che stava annegando in un “fosso” , la portò a casa della madre. “Filippo inizialmente si senti , vedendola, a disagio senza capire il motivo, poi si rese conto di sentirsi stranamente attratto dalla presenza di Emma. Filippo avvertiva che nessuna donna prima di allora lo aveva mai turbato cosi tanto e cosi intensamente. Poi magicamente per chissà quale alchimia psicologica, dice l’autore , tutto si svolse in un attimo : fu un bacio, breve, intenso, bruciante, travolgente per entrambi.
Storie che si intrecciano che si colorano di intense passioni che sconvolgono i canoni di una società gretta ed ipocrita che di umano non ha nemmeno il sentore. Come l’amore di “Titella” giovane inserviente con l’anziano Conte Ruotolo. Titella che nel sogno vive un amore travolgente e passionale con un giovane Conte Ruotolo. La stoira tra Iennaro, distratto e sognatore innamorato di Nennella la piu bella “guagliona” di Chiaiano e tutto accade alla festa “d’e cerase a fine giugno . Federico figlio di un colono e Rosetta figlia del conte Ruotolo che non gli poteva appartenere era di un mondo troppo lontano e distante da lui. Luisa si era la donna giusta per una vita felice ma lontana dall’Italia. I borboni erano stati sconfitti ma garibaldi non aveva mantenuto le promesse di dare i terreni ai contadini , ma pochi compresero questa dura ed amara verita. Federico e Luisa allora decisero di sposare il sogno, la speranza di una vita migliore emigrando in America.
Da sempre ci accorgiamo che esistono “leggi” che non mutano con il mutare dei regimi e gli eventi che nel mondo veramente importano di piu non sono le guerre ma le nuvole e i sentimenti. Perché i sentimenti privati contano piu delle utopie politiche , in quanto di età in età l’amore, l’affetto, la tenerezza seminano piu civiltà dei governi.
Va ricordato La prima edizione del Campania Libri Festival della Lettura e dell’Ascolto dedicato allo scrittore Raffaele La Capria deceduto il 26.06.2022
A volte quando penso alla mia morte , penso piu a come sarà la vita senza di me che a come sarà l’aldilà, su cui è inutile forse speculare. E come sarà la vita senza di me lo so già: sarà perfettamente uguale, e le belle giornate seguiteranno a splendere sul mare, e la luce a svariare rosa e viola sui faraglioni al tramonto, e tutto sarà come ora, com’è in quest’ora. E io potrei adesso fingere anche che non ci sono., e guardare tutto come non ci fossi. Ecco lo faccio, guardo: il mare è piatto e calmo e sembra perdersi nel cielo, c’è una specie di felicità nell’aria, e niente, nessuna cosa o creatura nell’intero universo sembra accorgersi della mia assenza. Cos’ì dev’ essere l’Eternità
(La vita senza di me di Raffaele La Capria)