Aldo Bianchini
SALERNO – L’ho scritto già in tantissime occasioni e lo ripeto anche oggi per meglio posizionare nello spazio-tempo della politica quanto mi accingo a scrivere con questo articolo.
Considerazione storica: Se provate a chiedere, in giro per Salerno, alla gente comune se ha votato per Vincenzo De Luca e/o per i suoi delfini il buon 70% vi risponderà decisamente di no.
Eppure alla conclusione di ogni spoglio elettorale amministrativo (non politico !!) i risultati, ormai da trent’anni, dicono che il 70% dei salernitani ha votato per Vincenzo De Luca e/o per i suoi delfini. Punto.
Cambiamo pagina: La stessa cosa, o quasi, sta avvenendo per Gorgia Meloni e per il suo partito (Fratelli d’Italia – FdI); pochissimi ammettono di verla votata, ma il risultato dice, ovviamente, il contrario. Ed anche questo dato del voto politico a destra è storicamente consolidato.
In rete circola da qualche giorno una riflessione che invita a meditare e dice pressappoco così: “Non ti deve spaventare la vittoria della destra, a meno che tu non sia gay, straniero, studente, disoccupato, operaio, mamma, uomo, donna, gatto, cane”.
Incredibile come l’approssimazione e la sfrontatezza, unita ad una buona dose di follia e di preconcetti, possa passare in rete e raccogliere centinaia di migliaia di consensi (non amo chiamarle visualizzazioni). Capisco, ora, perché un vecchio socialista come me non si è mai iscritto al partito e non si è mai fatto trascinare in atteggiamenti tipici di chi non vuole ascoltare per non correre il rischio di ragionare.
E ritorna la domanda: “Ma allora chi l’ha votata ?”, quelli che non sono gay, che non sono stranieri, che non siano studenti ovvero disoccupati, operai, mamme, uomo, donna, gatto o cane. Come dire che ormai tutto il Paese (costituito da gay, stranieri, studenti, disoccupati, operai, mamme, uomini, donne, gatti e cani compresi) deve preoccuparsi seriamente per la presunta vittoria della destra.
La stessa cosa sta accadendo sui gruppi-social creati, anche in città, per dare la possibilità ai cittadini di confrontarsi su temi politico-sociali di carattere generale; luoghi virtuali su cui dibattere serenamente su tutti i problemi quotidiani che sono, però, rapidamente diventati “luoghi di scontri durissimi”, come se fossimo ritornati all’improvviso negli anni 70 quando rossi e neri si scontravano anche fisicamente per le strade della città; una stagione che produsse soltanto lutti e devastazioni.
Avevo anche io cominciato a frequentarli, fortunatamente con molta cautela; inorridito mi sono subito allontanato perché quei luoghi virtuali che dovevano essere terreno di confronto e di crescita collettiva si erano trasformati in momenti di lucida follia con una violenza verble senza precedenti.
Solo per fare un esempio riporto una considerazione, per me logica, scontata, civile e democratica di tale A.M.: “””Dobbiamo accettare la sconfitta e riconoscere gli errori commessi. L’On.le Giorgia Meloni, con la coalizione di centrodestra, ha vinto le elezioni ed ha il diritto/dovere di governare. Le altre “forze” politiche dovranno predisporre un’opposizione costruttiva e riorganizzarsi. Essere “meloniani” non è un’offesa, ma, personalmente, sono stato un comunista “ingraiano” ed, oggi, sono con Sinistra Italiana. Ma non mi appartiene l’intolleranza e la faziosità. Poi, ci confrontiamo democraticamente. Buon pomeriggio a tutti ….. Non mi rappresenta. Sono d’accordo con voi. Però dobbiamo accettare il risultato delle votazioni e lavorare per ribaltarlo, democraticamente, alle prossime elezioni. Rispettando tutti gli italiani che hanno votato e la pensano diversamente da noi. È una mia opinione personale e potrei sbagliare. Buona serata”””.
Non riporto, per amore del buon senso e della serenità, le reazioni di quelli che definire “idioti facinorosi del web” è molto poco; il povero malcapitato A.M. è stato preso letteralmente a pallate.
Bisognerebbe ripensare i gruppi e di questo se ne devono fare carico i relativi responsabili, altrimenti si finisce in una melma piena di violenze verbali, almeno per il momento.