da Alfonso Malangone
(Ali per la Città)
SALERNO – Il Bilancio Consuntivo 2022, deliberato nel corso del Consiglio del 30 Maggio, è stato portato all’attenzione della Corte dei Conti da un Consigliere di Opposizione. Nello specifico, è stata denunciata la presenza di alcune Entrate da vendite immobiliari, per € 16,5 milioni, in apparente contrasto con il principio contabile che dispone la registrazione di tali operazioni dopo la stipula dell’atto notarile. Solo allora, infatti, la cessione diviene esente da vizi, certa nell’importo e nell’identità dell’acquirente (fonte: principio 3.13 Dlgs 23/06/2011 n. 118). C’è da dire che l’assenza della formalità notarile sarebbe stata confermata dalla stessa Assessora al Bilancio nel corso della discussione (fonte: Comune). E’ evidente che il possibile annullamento delle registrazioni non solo assorbirebbe la rata di € 7.6 milioni prevista dal piano di rientro, ma farebbe addirittura crescere il Disavanzo di altri € 8,9 milioni (€ 16,5 – 7,6), da € 169,9 milioni a € 178,8. A seguire, costringerebbe ad assumere immediate decisioni per il riequilibrio, anche con l’aumento delle voci di Entrata (fonte: contratto Aiuti). E, purtroppo, a parte questa situazione incresciosa, già di per sé grave per i cittadini, la lettura dei documenti allegati al Bilancio non manca di evidenziare altre preoccupanti anomalie. O, che tali sembrano essere.
Dalle ben 425 pagine di spese da pagare e di impegni, per € 119.962.598,52, emerge che nel corso del 2022 sono state effettuate variazioni in diminuzione per € -111,8 milioni, sia per risparmi conseguiti che per cancellazioni totali o parziali di impegni. Così, analizzandone il dettaglio, è possibile risalire ai servizi e agli investimenti eliminati in conseguenza di scelte talora davvero di non agevole comprensione. Ovviamene, per la complessità della rilevazione, è necessario far salvo ogni errore, così come è opportuno precisare che, per mancanza di spazio, sono evidenziate solo alcune situazioni tra una ‘montagna’ di voci e di importi.
Una prima osservazione riguarda il rifacimento del corso V. Emanuele per il quale il Comune ha contabilizzato due mutui: il primo, nel 2019, per € 3.500.000, incassato per € 1.105.372,76, e il secondo, nel 2020, per € 4.250.000, tutto da incassare. In totale: € 7.750.000. A fronte di tali risorse, nel 2022, l’Ente ha assunto un primo impegno di spesa per € 7.745.798,59, poi cancellato, e un secondo, per 8.126.029,42, egualmente cancellato. Eppure, la Sentenza di Aprile 2022 del Consiglio di Stato aveva chiuso il lungo contenzioso tra le imprese partecipanti all’appalto consentendo l’avvio del cantiere. E, quindi: “perché non sono iniziati i lavori avendo a disposizione le risorse e avendo assunto il relativo impegno”? E, poi: “a cosa è servito l’importo di € 1,1 milioni incassato”? Intanto, a distanza di mesi, il problema resta ancora irrisolto. Adesso sono stati piantati nuovi alberi nei ‘vuoti’ e, quindi, può essere che si cominci a Settembre. Dopo, però, ci saranno le ‘luci’ e, forse, chissà, se ne parlerà l’anno prossimo. Nel frattempo, la Città perde la sua dignità agli occhi di quelli che, per loro disavventura, girano tra buche toppate col catrame, dossi e valli, escrementi di cani, a vista o che intasano i nuovi contenitori, e, talora, anche topi in libera uscita.
Per l’ex scuola ‘Mariele Ventre’, il Comune ha dichiarato, nel 2022, di aver ricevuto un finanziamento sui fondi PNRR per € 1.847.970 (fonte: Irno21). Però, sempre nel 2022, per quella scuola ha incassato un contributo di € 184.797 e ha cancellato l’impegno di spesa di € 97.243,73. E, quindi: “a cosa sono servite queste risorse”? Per la Scuola ‘Giovanni XXIII’ c’è un fondo di Cassa Depositi e Prestiti di € 374.349,76 ed è stato cancellato un impegno per € 434.373,71. Per le altre Scuole, in totale, ci sono fondi CDP per € 2.843.963,85 e risultano cancellati impegni per € 1.961.834,02. Per lo Stadio Arechi, ci sono crediti per € 1.536.337,37 ed annullamenti per € 1.052.181,78. Per ‘via Escrivà’, a Giovi, ci sono risorse per € 800.000, parzialmente incassate per € 160.000, contro una cancellazione di spese per € 760.464,47. Il tutto, facendo salvo ogni errore, ovviamente.
Ora, se è certamente vero che, in ossequio alle disposizioni vigenti, gli importi relativi alle spese impegnate possano essere stati accantonati in un Fondo Vincolato a favore degli esercizi successivi, è anche vero che le cifre in discussione sono enormemente superiori a quelle che risultano contabilizzate nel predetto Fondo. Per farla breve, nei documenti del Bilancio risultano azzerati, o ridotti, talora anche a fronte di specifiche coperture, impegni per: Stipendi e accessori € -2.910.160,44; Parchi e Verde € -1.467.218,34: Opere PNRR € -1.287.861,26; Manutenzioni, lavori e riqualificazioni almeno € -37.015.656,07; Asili nido € -2.493.451,36; Videosorveglianza € -365.757,21; Sport € -356.240,95; Spese sociali € -1.686.982,08; Mensa e Trasporto scolastico € -126.280,28; Spese su Fondi di Coesione Europei € -4.610.582,38, su Fondi PICS € -4.434.112,91, su POC Cultura € -548.152,65. Fino al totale di € 111,8 milioni, l’elenco è lungo assai.
Il Testo Unico Enti Locali consente di ‘prenotare’ impegni di spesa, in corso d’anno, in assenza di giustificativi e dispone l’utilizzo dei successivi risparmi, come economie, a favore del calcolo del Disavanzo di Amministrazione (fonte: TUEL art. 183). Per le Entrate, invece, ci vogliono i documenti, altrimenti non sono ammesse registrazioni (fonte: art. 179). Così, un dubbio pure viene sul perché gli impegni vengano talora quantificati per importi esorbitanti e, magari, anche duplicati. E’ possibile che, in tali situazioni, il risultato del Consuntivo possa essere ritenuto poco veritiero, mentre la Previsione possa essere criticata per eccesso di fantasia. In sintesi, assimilabili a veri libri dei sogni. Peccato che, diversamente da quelli, nella maggioranza dei casi non si chiudano con un lieto fine. Almeno per i cittadini.
Alfonso Malangone – Ali per la Città – 07/06/2022
P.S.: i dati esposti sono frutto di complesse rilevazioni ed elaborazioni e, quindi, possono essere affetti da errori di informazione, di selezione e di interpretazione. Si fa salvo ogni possibile disguido o improprio riferimento.