Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Domenica 27 agosto 2023, ore 11.13, sono comodamente seduto con un amico ad un tavolino esterno del bar La Divina al Bivio di Padula, quando un signore (non meglio identificato) in abbigliamento sportivo, e con un fisico atletico di tutto rispetto, si avvicina al mio tavolino, si presenta come il responsabile di Diano Project e si lancia in una filippica contro di me, dicendo pressappoco così: “Io sono …. della Diano Project che gestisce il canile dinamico sito in agro di Sala Consilina. Vorrei sapere come vi permettete di sparare a zero sul canile senza averlo mai visitato, così non si fa informazione”.
Basito, cerco di invitare il signore a sedersi per poter meglio chiarire l’argomento oggetto dell’aggressione verbale in atto; niente da fare si gira ed entra nel bar mentre io cerco di spiegare che nei due articoli fin qui scritti sul canile non ho mai citato il modo con cui esso viene gestito ma che la mia inchiesta giornalistica era partita dalla constatazione pubblica del fatto che, nonostante il canile fosse stato inaugurato, i cani randagi la facevano ancora da padroni nell’intero Vallo di Diano.
Dopo aver dialogato per qualche minuto all’interno del bar, con il proprietario Donato Cimino, l’anonimo signore esce e senza degnarmi neppure di uno sguardo attraversa il patio e sale sulla sua autovettura (un suv bianco) per partire velocemente.
Sempre più basito cerco di pormi rapidamente delle domande per capire se avevo subito una vera e propria intimidazione per l’inchiesta giornalistica appena iniziata sul canile o se quel signore si era soltanto sfogato, mettendo le mani avanti, per uno stato di insofferenza innata nei confronti dei giornalisti e del giornalismo in genere; cosa questa molto diffusa nel Vallo di Diano a livello istituzionale sia sul piano politico che su quello amministrativo e imprenditoriale. Difatti nel Vallo vige il principio secondo cui un amministratore pubblico si permette il lusso di scrivere all’ editore di una nota testata giornalistica per chiedere la punizione di un/a giornalista non allineato/a con il suo modo di pensare. Una roba peggio di Kabul.
Non so dare subito una risposta; ma seduta stante ripasso a memoria il contenuto dei miei due articoli nei quali, ribadisco, non c’è neppure una parola sul funzionamento del canile e/o sulle modalità con le quali è stato costruito in forza di una gara d’appalto ad evidenza pubblica sulla quale non ho espresso, ancora, alcuna considerazione.
Probabilmente, mi dico, quel signore si sarà arrabbiato per la mia critica-ironica sulla festa del 5 agosto scorso in occasione del summer dog che con l’articolo del giorno 4 agosto 23 avevo così presentato: “Cani randagi di tutto il Vallo di Diano accorrete spontaneamente e volontariamente domani 5 agosto 2023 nel canile dinamico in contrada Marrone di Sala Consilina. Abbiamo organizzato per Voi la prima edizione della summer dog con stand culinari e un Dj Art per musiche speciali; a tutti Voi, amici cani, e a tutta la vostra prole l’ingresso è gratuito e possibilmente con le attività organizzative sarete anche infiocchettati per farvi sentire davvero a casa vostra. Venite Vi aspettiamo all’ingresso principale del canile dinamico, perché questo cari amici randagi siamo capaci di farlo, esattamente come non siamo capaci di catturare soltanto uno di Voi, siamo buoni e ci dispiace relegarvi in cattività anche se soltanto in via transitoria”.
Ma non è possibile, mi dico, che si sia potuto “innervosire” per quella boutade scherzosa fino al punto di essersi presentato “seriamente incazzato” e che, pur mantenendo un atteggiamento fisico pienamente corretto, mi aveva appellato con un modo di parlare certamente autoritario senza concedermi alcuna possibilità di replica.
Ho concluso quelle brevi ed intime riflessioni, condivise però con il mio amico, pensando che forse dietro tutto quanto accaduto deve esserci comunque dell’altro che al momento, al di là delle note composizioni societarie tra l’IMPRESIM srl e la Diano Project srl, è assolutamente sconosciuto.
Nell’attesa delle scuse da parte di quel signore, vi ripropongo quanto da me scritto con l’articolo dell’11 agosto 2023: “Quando si scrive o si parla del canile dinamico comprensoriale (sito in Sala Consilina e realizzato, si fa per dire !!, dagli undici comuni del Vallo di Diano) è meglio e conveniente metterla sul faceto, altrimenti si rischia davvero di farsi male in quanto, ad andarci a fondo con un’inchiesta giornalistica seria, potrebbero venire a galla intrecci di potere che oltre a rasentare il codice penale violentano la morale, l’etica comportamentale e le tanto decantate motivazioni di opportunità”.
L’inchiesta continua.