da Antonio Cortese (giornalista)
Si sta provvedendo ad inizio settembre con il rientro nelle città, a normalizzare la circolazione dei monopattini con targhe, frecce, elmetti ed assicurazioni.
L’iniziativa sembra anche tardiva ma se é così, molto responsabilmente si dovrebbe applicare identiche misure per le biciclette.
Specie in Italia, dove le piste ciclabili sembrano ancora un miraggio o realtà per soli paesi danarosi, la circolazione delle classiche due ruote a pedali da pochi anni, moltiplicatesi con propulsioni a cambi meccanici elettrici, gli incidenti ai ciclisti sono all’ordine del giorno.
Inoltre, logicamente, specie nelle strade urbane il volume di una bicicletta supera in media quello di un monopattino ed il relativo parcheggio risulta più complicato (alcuni monopattini si ripiegano e possono entrare anche in un ascensore a differenza di un bicicletta).
Personalmente con decenni di esperienza trovo sempre più pericolosa la presenza in corsa delle biciclette rispetto ai novelli monopattini; ma anche volendo fare un statistica elementare, gli incidenti e i fastidi tra veicoli motorizzati e a quattro ruote con i cicli ricorrono di gran lunga.
Negli anni novanta furono previste targhe per cicli e motocicli di minore cilindrata, ( vedi foto) poi unificate per categoria generale con l’aumento della potenza e dei volumi in un unico formato attuale-
Tali targhette per monopattini vengano all’uopo, si spera altrettanto per i ciclisti della domenica, sportivi o in passeggiata urbana, di modo che la mobilità possa essere più sicura e non pretendere di piangere ogni volta piste dedicate nei centri già troppo congestionati.
Se poi le misure sono volte ad una mera pubblicità di settore é un altro discorso, ma le biciclette rimangono da sempre un veicolo da assicurare, con discernimento tardivo ma oramai necessario.