da Nicola Femminella (scrittore – giornalista)
Morire per una circostanza dall’esito imprevisto e inaccettabile rattrista l’opinione pubblica e getta nel dolore più cupo i familiari e coloro che quotidianamente interagivano con la povera vittima. È opportuno però commentare la vicenda, seppure con parole sommesse, perché possa non più accadere o destinarla agli episodi rari, in un momento in cui può riproporsi visto il fenomeno di gran rilievo che indirizza i passi di una marea di giovani verso l’esperienza della ragazza di cui parleremo. Fra l’altro, l’evento luttuoso riguarda una iniziativa del tutto optional di una giovane che non le avrebbe di certo cambiato il destino.
Agata Margaret Spada, 22 anni, parte da Lentini, diretta a Roma per un intervento di rinoplastica, concordato con chirurghi trovati su TikTok, ad un prezzo accessibile e più conveniente rispetto a quelli praticati in istituti rinomati. Tre giorni dopo l’intervento si è sentita male. Ricoverata d’urgenza in ospedale muore dopo tre giorni di coma per l’anestesia forse praticata male o inopportuna o per altre ipotesi che hanno determinato l’accaduto, ora al vaglio della magistratura, che ha il compito di trasformarle in cause reali e di valutare se sono riconducibili a colpe del due operatori sanitari, padre e figlio. Questi, forse, non possedevano l’autorizzazione necessaria per effettuare interventi chirurgici in un appartamento.
Dichiaro subito che a ognuno è data la licenza di intervenire sul proprio corpo secondo il proprio volere. Chiunque può aspirare a mostrarsi in pubblico senza qualche lieve difetto fisico, che per l’interessato evidentemente sembra essere un impedimento per l’affermazione del sé nel contesto sociale in cui vive e opera.
Sempre più in giro si notano ragazzi e ragazze con tatuaggi diffusi su tutte le parte visibili del corpo. Qualcuno mi ha riferito che gli autori di questa forma artistica fanno affari d’oro. In qualche caso scritte e immagini coprono l’intero corpo.
Ugualmente cresce il numero delle ragazze che ritoccano le labbra, le gote, gli occhi, il seno e qualche altro particolare anatomico per apparire più belle. Sembra che in tempi brevi possa affermarsi in molti anche la possibilità di cambiare il colore degli occhi. Verde marino o un azzurro luccicante sono preferibili ad un castano molto scuro, insignificante, anche perché…carico di melanina! In TV abbondano croniste, giornaliste, artiste avanti negli anni che decidono la medesima scelta con risultati negativi, talvolta orribili. Non sono un esempio da seguire. Farebbero bene ad accettare l’avanzare degli anni e a contare su altri aspetti della loro personalità e professionalità, per conquistare simpatia e seguito tra gli spettatori, invece di mostrare evidenti errori di percorso sul viso (mal)rifatto
Internet, da parte sua, offre un vasto assortimento di piercing, a partire da meno di un euro fino a raggiungere cifre di rilievo allorquando si è attratti da oggetti d’oro o con pietre preziose.
Cosa dire a riguardo? Quando le mode ricorrenti con prepotenza irrompono nel nostro vissuto, condizionano del tutto l’atto umano e annullano la capacità di orientarsi da parte delle figure più esposte. Esse, amplificate dai mass-media e dai social, diventano pervasive tra la moltitudine di persone e si restringe lo spazio della libera scelta e della valutazione critica delle azioni che andiamo a compiere. La società attuale propone un tipo di bellezza del corpo umano che è dettato da un algoritmo che si afferma sempre di più ed è contenuto nei cataloghi che i chirurgi estetici decantano a coloro che ad essi si avvicinano, dopo aver cercato nei social la destinazione ritenuta giusta. Non è contemplato, né concesso ad alcuno che si abbia una lieve imperfezione al naso o ai glutei. Bisogna eliminarla, perché è classificata come una irregolarità che non permette, a chi ne è portatrice, di affermare il proprio io e avere successo, essendo mal visto da coloro che ci stanno intorno o perché non è riscontrabile nei modelli di riferimento. Ognuno sceglie l’apparire che diventa attraente, se orniamo il nostro corpo di piercing e tatuaggi e se esso rispecchia i canoni e le perfezioni vigenti. La diversità non è ammessa, impera l’uniformità che ci fornisce la tessera per essere ammirati e accettati, di entrare nei circoli aperti a coloro che hanno i giusti requisiti per farne parte. Una passeggiata con gli amici o una serata in discoteca, se si frequenta un luogo pubblico, bisogna che ciascun possa essere abilitato a farlo, mostrando una fisicità e orpelli vari legittimati da coloro che per professione o per attitudine determinano il dilagare di mode e modelli standard. Non è dato all’innamorato di dire all’amata: “ti amo perché sei diversa da tutte le altre” I tratti distintivi del nostro corpo non possono rimanere quelli che la genetica ci assegna, se non hanno un riscontro e non si affermano nel mercato del mostrarsi e dell’apparire nei selfie. L’essere soccombe sotto i colpi dell’apparire.