Aldo Bianchini
SALERNO – Grazie alla fruttuosa opera dell’ottima giornalista Erika Noschese (leCronache.it) finalmente la notizia, e che notizia, che girava incontrollata nei meandri di questo difficile mondo dell’informazione è finalmente venuta alla luce.
E si tratta di una notizia che, se vera, investe totalmente e fin dalle radici il PSI salernitano e nazionale perché coinvolge il segretario nazionale Enzo Maraio.
Per la prima volta dopo l’estinzione clamorosa del PSI craxiano (93-94) un esponente di alto lignaggio del socialismo nostrano verrebbe investito di un carica stratosferica rispetto alle quotazioni nazionali ed europee. Dirigere e curare le sorti dell’ufficio di rappresentanza della Regione Campania in quel di Bruxelles non è cosa da poco, un ruolo di coordinamento dell’azione politica di tutti i parlamentari europei in quota alla Campania, e non solo, è veramente un ruolo di altissimo profilo. E che questo ruolo sia toccato, forse per grazia ricevuta, al socialista Maraio non può che riempire di gioia i cuori dei socialisti veri e che, almeno per il momento, fanno finta di non guardare i tanti perché che hanno generato questa nomina.
Nella sostanza si era già parlato prima delle europee di un ruolo ritagliato alla bisogna per Maraio da parte di De Luca nella sfera romana; quel disegno ha preso sostanza e si è trasformato in una nomina direttamente firmata dal governatore. Buona pace per tutti.
Come socialista, amante del profumo dei garofani e lontanissimo dalla gestione del potere, non posso non avanzare qualche dubbio sulla genuinità della nomina che nel mentre mi ha sorpreso in positivo per la sua essenza, mi ha anche impensierito per gli effetti negativi che la sua sostanza potrebbe avere, a cascata ed a caduta, sull’integrità politica della stessa nomina.
In tanti mi hanno chiamato per esprimere il loro dissenso e le loro preoccupazioni che faccio mie e riscrivo per gli amici lettori di questo giornale.
C’è da sperare di non ritrovarci di fronte ad un nuovo e definitivo appiattimento di tutti noi socialisti sulle posizioni deluchiane che tanto male ci arrecarono già in quella tragica stagione di tangentopoli quando perdemmo ogni dignità; ma c’è da sperare anche che questa nomina non segni il definitivo distacco dei socialisti dal contesto nazionale ed europeo per seguire soltanto una rivendicazione personale che, seppure giusta e comprensibile, potrebbe significare la fine del sogno di una possibile rinascita del PSI.