PORTA OVEST: la grande sfida di Andrea Annunziata e quegli ultimi 16 metri

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ci siamo … forse !! La mitica o famigerata “Porta Ovest” potrà finalmente vedere la luce che in gergo strettamente tecnico significa che le due aste del traforo hanno trovato il loro naturale sfogo con l’aria e la luce a fare da congiungimento tra la zona retroportuale e la località Cernicchiara.

All’inizio della frase ho aggiunto l’avverbio “forse” soltanto perché in questo nostro bello e amato, ma anche strano e difficile Paese, può accadere di tutto anche all’ultimo momento; un fenomeno soltanto italiano che, purtroppo, vediamo e registriamo tutti i giorni.

Quei “16 metri” ancora da scavare, come annunciato dall’avv. Andrea Annunziata (presidente dell’autorità di sistema portuale Mar Tirreno Centrale), sembrano davvero un quisquilia rispetto alla parte già scavata, sistemata, puntellata, rifatta, corretta e, infine, consolidata e pronta all’uso potrebbero virtualmente diventare 16 chilometri e, quindi, infinitamente difficili da realizzare nei tempi annunciati dallo stesso Annunziata e fissati al 31 dicembre di quest’anno.

L’augurio è che tutto vada a buon fine, soprattutto per il presidente Annunziata che così potrà immortalare il suo nome nella storia, non solo della città di Salerno ma anche dell’intero bacino del sistema portuale del Mar Tirreno Centrale (e forse anche oltre) per l’opera colossale che si accinge a concludere.

Scrivo questo perché viviamo in un realtà provinciale dove dire la verità o dare a Cesare quel che è di Cesare diventa un esercizio letterario e, soprattutto, giornalistico, molto ma molto difficile

Vorrei tanto essere smentito da qualcuno quando affermo, come affermo, che senza la presenza di un personaggio come Andrea Annunziata quell’antico sogno dell’ex ministro Carmelo Conte (e con lui i maggiorenti del partito socialista dell’epoca) di bucare la montagna per evitare al porto commerciale di implodere su se stesso non si sarebbe mai realizzato. Qualcuno dirà che gran parte dell’opera è dovuta alla caparbietà del governatore Vincenzo De Luca che, però, senza la presenza assidua – competente – politicamente corretta di Annunziata saremmo ancora all’inaugurazione del progetto su modello plastico.

Anche perché se quel progetto socialista naufragò sotto i colpi della scure giudiziaria (all’epoca gestita da chi oggi straparla !!) nonostante la presenza di un ministro, con il presidente Annunziata è andata molto diversamente quando da semplice “presidente dell’autorità portuale” di Salerno riuscì con grande abilità strategica a sottrarre l’opera dalle grinfie della Procura facendo valere il principio che l’opera è una cosa ed altro sono le responsabilità penali.

Ricordo con grande soddisfazione il giorno in cui, con il presidente Annunziata – l’ingegnere Vincenzo Manganiello (impresa Tecnis spa) e con l’amico Mario Lo Bianco (regista televisivo di vaglia), riuscii ad entrare nell’asta nord del traforo ed a percorre un bel tratto al suo interno (forse simo stati gli unici a farlo) per presentare al pubblico televisivo locale la gigantesca opera.

Poco dopo i lavori si fermarono per le note vicende giudiziarie; poco dopo lo stesso Annunziata fu silurato dalla carica di presidente dell’autorità portuale (a causa delle invidie di qualche componente del cerchio magico intorno a De Luca), ed inevitabilmente si è perso molto tempo. Almeno fino al momento in cui Andrea Annunziata è stato rimesso al suo posto con una roboante e meritata promozione da Salerno a tutto il Mar Tirreno Centrale.

Se per la fine di quest’anno la Città – la Provincia e la Regione potranno festeggiare la conclusione dei lavori, tutto questo dovrà essere attribuito soltanto ad Andrea Annunziata che con la sua enorme professionalità ha superato difficoltà inenarrabili lavorando sempre al servizio della comunità.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *