Aldo Bianchini
BALVANO (PZ) – Ditemi cos’è una genialata se quella pensata e attuata attraverso una proposta di legge dall’on. dr. Tommaso Pellegrino (noto dirigente medico oncologo, presso il 2° policlinico di Napoli, prestato alla politica) non lo è; difatti se un cittadino di Sassano (SA), già ex sindaco per due mandati – e attuale consigliere regionale della Campania con il ruolo di capo gruppo di I.V. (Italia Viva) avanza la “Proposta di legge per l’istituzione della Giornata della memoria per la sciagura ferroviaria di Balvano” cosa fa se non una genialata da fuori provincia e d fuori regione.
Come si sa Balvano ricade nella provincia di Potenza che territorialmente appartiene alla Regione Basilicata, ebbene nessun personaggio politico di quella regione ha mai pensato di avanzare una siffatta proposta di legge pur essendo la regione direttamente interessata; ci ha pensato l’on. Pellegrino, ecco perché si tratta di una vera e propria genialata.
La proposta di legge è stata presentata presso la sala ‘don Peppe Diana’ del Consiglio regionale della Campania, in sintesi prevede l’istituzione in data 3 marzo della Giornata della memoria in ricordo della sciagura ferroviaria di Balvano, avvenuta nella tarda serata del 3 marzo 1944 nella galleria “Delle Armi”, nei pressi della stazione di Balvano-Ricigliano, in provincia di Potenza, lungo la ferrovia Battipaglia-Metaponto.
LA CRONACA – Per la cronaca erano presenti, oltre all’on. Tommaso Pellegrino e la dott.ssa Marianna Mascolo (segretario provinciale di Italia Viva), il sindaco di Balvano dr. Ezio Gregorio Di Carlo, il sindaco di Pimonte Francesco Somma, il vicesindaco di Agerola Luca Mascolo, il vicesindaco di Torre del Greco Michele Polese, il vicesindaco di Gragnano Andrea Gaudino, il vicesindaco di Nocera Superiore Antonietta Battipaglia, Alfonso Tortora per il comune di Sant’Egidio del Monte Albino, il consigliere comunale di Torre Annunziata Alfonso De Rosa, Francesco Zavota per il comune di Ercolano, Florinda Verde per il comune di Portici e la testimonianza di Geremia Gaudino figlio di un superstite dell’incidente ferroviario. Presenti inoltre la vicepresidente del Consiglio regionale Loredana Raia e il coordinatore regionale di Italia Viva Armando Cesaro.
LA PRESENZA di DI CARLO – La presenza in regione a Napoli del sindaco di Balvano (PZ), dr. Ezio Gregorio Di Carlo, ha sicuramente rappresentato l’asse portante tra le due regioni; tutti gli altri presenti, difatti, appartengono alla Regione Campania. La sensibilità dimostrata dal sindaco di Balvano, e la sua tenacia nella ricostruzione di una storia che troppo presto le FF.SS. e lo stesso Governo dell’epoca seppellirono per convenienza, conferiscono alla proposta di legge di Pellegrino il corredo necessario per poterla fare arrivare all’approvazione definitiva in tempi brevi.
LE DICHIARZIONI:
Pellegrino: “… Abbiamo il dovere di ricordare la tragedia immane che ha colpito centinaia di famiglie della nostra regione … Vogliamo essere vicino alle tante comunità che ancora oggi chiedono giustizia, in primis facendo un’operazione di verità su quanto accaduto … una sciagura che non deve in alcun modo cadere nel dimenticatoio”. Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, promotore della proposta di legge.
Di Carlo: “Una tragedia che ha toccato tutti, fa piacere che finalmente ci si muova per dargli la giusta rilevanza. Abbiamo chiesto a tutti i comuni di aderire alla richiesta di fare luce sulle tante ombre di questa tragedia. L’iniziativa odierna del consigliere Pellegrino è un ottimo primo passo per continuare a lavorare alla ricerca della verità”.
LA VERITA’
Entrambi, Pellegrino e Di Carlo, chiedono la verità, almeno storica, di quella tragedia. Ma qual è la possibile verità ? difficile dirlo. C’è un fatto, però, che non è stato mai indagato a sufficienza.
“”Non so adesso come funziona, ma all’epoca (inizio anni ’40) il preposto della stazione da dove partiva un treno telegrafava la partenza alla stazione successiva e rimaneva obbligatoriamente in attesa della conferma dell’arrivo, sempre telegraficamente, alla stazione successiva. Nello specifico del treno 8017 sarebbe saltata questa procedura, cioè tra Balvano e Bella Muro non ci sarebbe stata la conferma dell’arrivo e nessuna risposta alle varie chiamate partite da Bella Muro verso Balvano per il mancato arrivo del treno nella stessa Bella Muro”.
Questo è uno dei misteri da chiarire per arrivare alla verità ed anche alle responsabilità che uno Stato post-bellico e frettoloso seppellì per sempre. Sono stati scritti decine di libri sulla tragedia, ma tutti si sono fermati a Balvano con le loro storie, nessuno si è preso l briga di capire e di spere cosa, negli stessi minuti, succedeva nella stazione di Bella Muro.
Argomento e articolo interessanti. Le persone perite in quel disastro (alle prese con una vita fatta di piccole cose, di una economia prettamente rurale, della spola tra città interessate dalla citata linea ferroviaria) meritano tutto il nostro rispetto, onore, memoria, soprattutto verità