SALERNO: fogne e dintorni … altri milioni, dopo il robot

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ogni tanto Salerno si sveglia e ricomincia a parlare della rete fognaria, dei depuratori e dintorni; per farlo, però, c’è voluto un crollo delle fogne in Via Medaglie d’Oro. E ricominciamo con le suggestive sigle; questa volta si chiama “React – Eu” per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua.

Un progetto che prevede la spesa complessiva di circa 12milioni di euro che, ovviamente ed al momento, sono scritti soltanto sulla carta.

Il progetto dovrebbe riguardare non solo Via Medaglie d’Oro ma anche la parte orientale della città; mentre a Medaglie d’Ora sarebbero già partiti almeno i lavori di somma urgenza inconsiderazione che il cedimento stradale è un pericolo pubblico.

C’è solo da sperare che questa volta si prenda davvero sul serio il problema annoso della rete fognaria di Salerno che non essendo un lavoro pubblico visibile è stato da sempre molto trascurato dalle varie amministrazioni comunali succedutesi nel tempo.

E’ giusto ricordare che il compianto sindaco Vincenzo Giordano, come era solito fare, aveva preso di petto il grave problema ed aveva incaricato i due tecnici di fiducia <Franco Amatucci e Raffaele Galdi> di mettere su carta un progetto di revisione dell’intera rete fognaria cominciando dal centro storico che era in una fase di assoluto degrado.

I due tecnici suggerirono al sindaco l’acquisto di un “robot” in grado di viaggiare lungo la rete fognaria per indicare tutte le sue carenze al fine di poter intervenire più rapidamente e in maniera mirata.

Quel robot, all’epoca, era un’assoluta novità e in Italia veniva prodotto da una sola azienda del nord; in considerazione anche del suo costo non eccessivo il sindaco Giordano né ordino l’acquisto a trattativa privata e il robot arrivò a Salerno; lo staff dei due ingegneri lo mise subito in azione nelle condutture del centro storico, ma la innovativa iniziativa durò il breve volgere di qualche giorno.

Sulla vicenda, ovviamente, intervenne la magistratura (erano i tempi degli albori di tangentopoli) che avviò un’inchiesta giudiziaria con sequestro immediato dell’innocente robot; fatto che determinò la fine di tutti gli esperimenti nel sottosuolo-gruviera di Salerno.

Inutile qui ripetere che mai fosse quel PM che sequestrò il robot perché, notoriamente, era sempre lo stesso; sta di fatto che da quel momento per alcuni successivi decenni la rete fognaria venne lasciata a se stessa e nel degrado.

Ora arriva la buona intenzione di verificare il tutto, ammesso e non concesso che i soldi (ben 12milioni di euro) alla fine arrivino per davvero ed arrivino tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *