Proseguono gli incontri tra le comunità turche e quelle di Velia

 

dal prof. Nicola Femminella (giornalista – scrittore)

Dopo i giorni della guerra – da tre anni quelli funestati da eccidi di civili innocenti in Ucraina; migliaia di donne e bambini a Gaza – tre giorni di sorrisi, strette di mani e parole amiche trascorsi sulla nave scuola a vela STS Bodrum, giunta dalla Turchia, per sostare nelle acque di Acciaroli e di Ascea. Qui il veliero ha portato a termine l’unica tappa del tour “Ocean Wonders” programmata sulle coste dell’Italia. Sull’albero maestro la bandiera turca sventolava con il messaggio: diffondere nel Mediterraneo i valori della sostenibilità e la necessità inderogabile della cooperazione tra i popoli, per accrescere in loro la consapevolezza a riguardo delle criticità e dei pericoli incombenti sugli ambienti terrestri e sugli oceani che minacciano la vita sul pianeta Terra.  Nulla di compatibile con la guerra Israele-Iran scoppiata in contemporanea. Tale mission della nave è stata dettata dalla Conferenza degli Oceani delle Nazioni Unite (UNOC), tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno di quest’anno. In tale sede gli studiosi dell’ambiente del mondo intero si prodigano da tempo, per la tutela degli oceani e la salvaguardia delle risorse marine, con i loro report ineccepibili e proposte non più differibili. Tale evento e le iniziative promosse nel corso degli anni sono volti anche a promuovere l’interesse e l’azione partecipata dei popoli per agire sulle conseguenze nefaste del cambiamento climatico, che spesso è distratta da altre questioni, alcune delle quali spesso sfociano in conflitti e divergenze drammatiche, alle quali i governanti non sanno porre i giusti rimedi.

L’ultimo giorno ha visto la nave, partita da Acciaroli, dopo due giorni di incontri e attività didattiche, giungere nelle acque di Velia, dove si è ancorata nel tratto di mare davanti alla Torre del Telegrafo, incastonata nella suggestiva scogliera, resa ancora di più incantevole da una bella giornata di sole e dai riflessi delle onde luminose. C’era da fare una riflessione sul tema “Il Mediterraneo da Est a Ovest: una realtà comune di fronte ai cambiamenti climatici”. Una disamina approfondita dei danni che i mutamenti del clima determinano sugli ecosistemi marini, con cenni alle tartarughe marine, simbolo della biodiversità nel Mediterraneo, che spesso si mostrano sulle spiagge di Ascea e quelle viciniori.

Il dibattito ha visto la presenza di Tiziana D’Angelo, Direttore dei Parchi Archeologici di Paestum e Velia, Stefano Sansone e Stefano Pisani, Sindaci di Ascea e di Pollica, Elise Ovart-Baratte, Consigliere speciale del sindaco-presidente del Comune metropolitano di Muğla, Serena Pennetti della Società per la Protezione del Mediterraneo (ONG Akdeniz Koruma Derneği), Erman Aras, Fondazione BOSAV (Bodrum), Roberta Teti della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

Nel pomeriggio, una piacevole passeggiata nell’area archeologica di Velia, con l’archeologo Francesco Scelza a mostrare quanto di prezioso i Focei ci hanno lasciato, quando, costretti dai Persiani a lasciare la propria patria, riuscirono a raggiungere le nostre terre ove edificarono Velia. Inevitabile ed evidente la commozione dei presenti nel ritrovare i segni della comune appartenenza, che qui è diventata legame genetico persistente che giammai il tempo potrà cancellare, perché custodita nelle profondità del mare e dalle scogliere perenni nei secoli, allorquando ne furono testimoni circa 2600 anni addietro. Un legame rinnovato durante i tre giorni del secondo viaggio compiuto dal Sindaco Stefano Sansone con una delegazione, lo scorso inizio di giugno a Foça, per alimentare un gemellaggio, esteso anche ad alcune città di Francia e Spagna.

L’ultimo giorno mi ha visto partecipe sulla nave, invitato dal Sindaco di Ascea. Non esito a dire che è stato sicuramente una circostanza che mi ha reso oltremodo felice per il tema trattato e le tracce che ha lasciato nella mente e nel cuore di coloro che l’hanno animata. Il Mediterraneo come bacino dove si costruisce e si rinsalda il concetto di pace e di solidarietà tra i popoli che insieme rivolgono lo sguardo verso un orizzonte di coesistenza pacifica tra tutte le etnie della Terra. Un sogno che se diventasse realtà, di certo potrebbe illuminare un cammino indirizzato verso lo sviluppo socioeconomico dei continenti, con le giovani generazioni in grado di utilizzare le risorse della Terra nel modo giusto e con oculatezza. Dove lo scambio delle tecnologie innovative di sicuro produrrebbe la scomparsa delle povertà e delle arretratezze, obiettivo spesso difficile da raggiungere. Lo scambio delle merci e dei sistemi produttivi eviterebbero così la competitività selvaggia, volta solo a difendere interessi nazionalistici. Le ideologie si aprirebbero alla tolleranza e alla possibilità per ciascuno di professare idee e comportamenti sorretti dalle impalcature delle proprie tradizioni storiche e culturali, rispettose di ogni singolo individuo. E allora i popoli più deboli, che finora non hanno individuato iniziative utili al proprio sviluppo, siano sorretti dalle comunità che possiedono saperi e conoscenze più avanzati, perché anche essi possano trovarli in tempi brevi! Ne è un esempio forte il fenomeno degli emigranti, presente sulle coste del Mediterraneo, dove migliaia di diseredati affrontano i pericoli del mare alla ricerca di lavori e mezzi per potere sfuggire alla fame, con i propri territori ricchi di risorse naturali in grado di assicurare ricchezza e lavoro sicuro.

Questi pensieri si sono sprigionati durante i colloqui e con gli interventi dei relatori sulla nave, insieme alla gioia di ritrovarsi con uomini e donne con i quali sono fissate ormai indelebili origini genetiche comuni, andando con la mente all’arrivo dei Focei sulla costa di Velia. È continuo il riferimento della loro venuta a Velia, ove è noto, fondarono nel VI sec. a. C. una città divenuta celebre e famosa nel mondo per la scuola di Parmenide e Zenone fondatori della Filosofia che si è affermata nei secoli in tutta Europa. Ho partecipato agli incontri a Velia con la delegazione turca e in video conferenza dall’1 al 5 maggio scorso, quando gli amici sono stati ospiti a Foça

A settembre o ad ottobre gli amici di Foça saranno tra di noi nuovamente per mettere altri mattoncini al progetto che stiamo portando avanti per ottenere dal Consiglio di Europa l’autorizzazione per il percorso europeo che significa un legame forte tra Foça, L’Escala, Nizza, Marsiglia, Aleria e Velia, con l’obiettivo di organizzare in comunione progetti europei per lo sviluppo del settore turistico e  scambi culturali tra i giovani e operatori economici. .

 

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