LA FESTA DI SAN MATTEO

da Maria Giovanna Santucci
Settembre a Salerno ha il suono delle campane il profumo della festa. Il 21, giorno di San Matteo Apostolo ed Evangelista, patrono della città, la città intera si veste di devozione e in un intreccio che unisce riti antichi, fede popolare, musica, folklore e cibo.
Il cuore della festa è la solenne processione del simulacro di San Matteo che attraversa le vie del centro fino ad affacciarsi al mare. Un rito che unisce la memoria e il presente, la folla compagna il santo mentre i pescatori invocano protezione sulle loro barche.
Appena i riti religiosi si placano Salerno si accende di luci, musica e fuochi d’artificio. Bancarelle, giostre, risate di bambini e vociare tra i negozi che animano la città.
San Matteo vive anche dei sapori nella tradizione culinaria, si racconta che tanti fa “a San Matteo si spillava il “Passito di Sanginella” mentre il pesce era ed è ancora oggi il protagonista delle tavole salernitane durante la festa.
Fritture di paranza, alice imbottite e spaghetto con le vongole; l’immancabile milza che invade ogni vicolo, ogni strada con il suo forte odore di aceto e vino: un bel panino caldo e croccante con qualche fetta di milza; “mulignane” spaccate, peperoni imbottiti, frittelle, fichi secchi farciti con mandorle o cioccolata, i mostaccioli che profumano di speziato, lupini, ‘o pere e ‘o muss con tanto sale e limone.
La festa di San Matteo non è solo una ricorrenza religiosa, ma l’esperienza collettiva che mescola spiritualità e convivialità.

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