P.D.: sabato l’incoronazione sul soglio di Piero

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Il dado è tratto e ormai è anche consolidato: l’on. Piero De Luca sarà incoronato “segretario regionale” del Partito Democratico sabato prossimo 4 ottobre 2025; e con lui saliranno sul cosiddetto “soglio di Piero” (ovvero l’assemblea regionale del partito) ben trenta personaggi politici salernitani rigorosamente schierati sulla linea di combattimento del mai domo kaimano (alias il governatore Vincenzo De Luca).

Complessivamente 30 i personaggi salernitani (qualcuno decisamente personaggetto !!) che entrano a far parte dell’assemblea regionale del partito; 30 su 140 totali, una bella fetta di torta sulla quale il “sistema di potere politico deluchiano” ha messo subito le mani sbaragliando in pochi minuti ogni record di velocità per delle nomine che qualcuno, aprendosi già a danze di gioia con feste e festini, definisce importanti ma che nella loro essenza contano poco più di un asso di bastone in una briscola a denaro.

Si vedranno tutti a Napoli il prossimo sabato 4 ottobre 2025, come dicevo, per l’incoronazione sul soglio di Piero tra applausi scroscianti e aspettative personali (dei singoli !!) molto note e molto marcate.

Questa, ovviamente, la sterile cronaca di quanto già accaduto ed archiviato; ciò che interessa di più è quello che vedremo accadere nei prossimi mesi quando le decisioni finali e irrevocabili passeranno sulle teste di questi 140 politici locali costretti ad assistere inerti alla vera battaglia che dovrà ancora iniziare per capire una cosa soltanto: “Che fine farà l’era deluchiana apertasi in quella stranissima serata del 22 maggio 1993 con il dominio assoluto sulla città capoluogo, su tutta la provincia di Salerno ed in parte sulla Regione ?”.

Perché qui siamo ad un bivio che per la prima volta sbarra il passo del carrarmato deluchiano; bisognerà capire bene quale via sceglierà il capo: “andare a destra o a sinistra ?”, questo l’amletico dilemma.

Stando alla storia della cronaca politica di questi ultimi decenni potrebbe anche verificarsi l’ipotesi che il carrarmato scelga di favorire l’ascesa del cdx e del suo eterno amico-nemico Cirielli verso il governatorato, allo stesso modo in cui la destra storica salernitana (e più precisamente Colucci – De Masi – Cirielli – Cosentino) ha più volte, a cominciare dalle elezioni amministrative del 1993 a Salerno, offerto la sponda necessaria a De Luca per vincere.

Un’ipotesi che oggi è sicuramente difficile da immaginare ma altrettanto non impossibile; il tutto dipenderà dall’aria che tirerà nei prossimi giorni all’interno prima del PD e poi del “campo largo” (con incipiente maretta dopo le elezioni nelle Marche !!); insomma tutto è in divenire sulla base delle percezioni, da vero animale politico, che l’uscente governatore vivrà direttamente sulla sua pelle senza pensare a niente ed a nessuno.

Intanto sul carrarmato salernitano del sistema di potere politico deluchiano spuntano anche i primi malpancisti che borbottano (leggasi Castel San Giorgio), più o meno in silenzio, sulle nomine velocissime che hanno impedito il benchè minimo dibattito anche all’interno dei vari circoli.

Fra gli eletti in assemblea spiccano i nomi di: Michele Strianese (ex presidente della Provincia e sindaco di San Valentino Torio), Giuseppe Lanzara (sindaco di Pontecagnano Faiano), Lorena Iuliano (assessore comunale a Cava e figlia del sen. Iuliano), Geppino Parente (il sempieterno sindaco di Bellosguardo, agnello sacrificale deluchiano del tempo che fu),  Luca Sgroia (vice sindaco di Eboli e figlio del GIP Gaetano Sgroia), Giuseppe Arena (consigliere comunale a Nocera Inferiore), Fortunato Della Monica (sindaco di Cetara) Federica Fortino (assessore comunale a Nocera Inferiore), Anna Petta (sindaca di Baronissi) e Angela D’Alto (sindaca di Monte San Giacomo).

Insomma tutte cambiali a scadenza che Piero ha pagato subito in nome e per conto del padre; altre cambiali scadranno più in là: Maria Rosaria Altieri (presidente di Salerno sistemi, Mena Arcieri (presidente di Salerno Solidale), Sara Petrone (candidata ed eletta a Salerno nella lista unitaria, spesso in polemica con la maggioranza del sindaco Enzo Napoli).

 

 

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