da Salvatore Memoli (avvocato – giornalista – scrittore)
>> Con l’attesa designazione di Edmondo Cirielli, la competizione politica regionale, ora, é diventata politica. In fondo, questa é la decisione che tutti aspettavano dal centrodestra per allontanare la campagna elettorale da luoghi comuni ed analisi lontane dai temi utili ad una Regione che nell’opinione pubblica mostra un deficit della democrazia della partecipazione. Con De Luca non abbiamo avuto, durante il primo ciclo, nemmeno in questa tornata, la possibilità d’imparare i nomi degli stessi assessori. Tutto era concentrato su di lui: bravo, competente, unico, presente e poco incline ai confronti democratici. Ma il vento della sinistra sembra essersi attenuato non solo in quei meccanismi difficili ed incomprensibili come i sondaggi ma, é purtroppo vero, anche nei luoghi pubblici dove vive la gente, nei grandi organismi democratici, sempre vicini al Governatore uscente, nei posti dove la caratterizzazione politica era naturale, spontanea e viscerale. Chi conosce la Regione é in grado di raccogliere apprezzamenti per l’uomo De Luca, per le sue caratterizzazioni di una presenza e lotta politica di cui non si è più in grado di ritrovare il confino tra serio e faceto, tra testimonianza politica sanguigna e motteggio politico, prossimo al cabaret ricreativo.
>> In tutto questo la gente, i compagni che siamo abituali a vedere nei cortei e nelle lotte, nei quartieri delle grandi aree urbane, non si vedono più e se parlano risentono di una stanchezza individuale che mostra l’indifferenza ad anni di presenza della sinistra al potere che hanno perso la consueta caratterizzazione della partecipazione dei compagni di lotta. Il Governatorato di De Luca ha spento la partecipazione ed ha svilito l’accompagnamento politico degli iscritti di un partito di sinistra, commissariato da Roma e prevalentemente impegnato a declassare De Luca. Dopo i fatti di Caivano, la sinistra impegnata a non perdere razionalità e giudizio politico, ha perso una grande area urbana regionale, di cui non ha saputo gestire priorità, anima popolare e immaginazione di debellare camorra e camorra, camorra e morte, terra dei fuochi e visione di nuove dimensioni di quartieri moderni ed espugnati alla malavita. La Regione ha ceduto, a costo zero, Caivano al Governo, alla Meloni… Al centro di questa competizione elettorale era necessaria la politica, quella che risveglia le casacche, sprona la partecipazione, sprigiona le energie che cristallizzano le prioritá, le ideologie, i programmi e i progetti motivati e ponderati, per costruire cose concrete e non parole che emozionano ma non costruiscono benessere.
>> La vicenda del Terzo mandato negato a De Luca lo ha fortificato ma si é subito indebolito accettando Fico candidato e, imponendo, il figlio Piero alla guida regionale del suo partito, il partito delle anime morte!
>> Chi ci crede che De Luca accetta Fico e che ne condividerà il suo programma fatto di proclami populistici e dannosi per le finanze dell’Ente?
>> Ecco, tutte queste frustrazioni metapolitiche sponsorizzate dal candidato cinquestelle, saranno un’occasione per De Luca per sfilarsi dall’ipocrisia del momento per recuperare il suo spazio di visionario e di uomo di azione. Recupererà De Luca l’integrità del suo pensiero liberalcomunista per restare se stesso, ancorché fuori dall’agone politico?
>> Non riusciamo a capire che cosa succederà, però sappiamo che Cirielli é animale politico, con la sua squadra ed i suoi supportes, con la sua esperienza e la capacità di spingere la macchina elettorale sui binari della vera ideologia, sui programmi rigorosi di allontanamento di interessi di lobbies, di frange di mantenuti, di investimenti non finalizzati, di promozione di territori potenzialmente idonei a sprigionare sviluppo e produttività. Se permettete…di guida della Regione fatta con quel piglio del carabiniere che tanto piace all’immaginario della gente, che sa fare le cose buone per la gente che non ha protettori, evitando gli sgambetti dei parvenus arricchiti e raccomandati.
>> E, poi, Cirielli dalla partecipazione come Vice Ministro agli Esteri del Governo Meloni, porta esperienze accumulate, relazione intessute, capacità di visione internazionale e politica, utili alla Regione Campania.
>> Sul tappeto della competizione, con Cirielli si recupera il confronto politico, lo scontro sano delle diversità di posizioni, la dialettica dei programmi e degli stili politici.
>> Tra Fico e Cirielli, gli elettori potranno consegnare alla Regione il verdetto giusto, prendendosi la responsabilità di un giudizio ed una scelta politica piena. I due candidati sono molto diversi tra loro, con storie personali e percorsi che non si sovrappongono. Gli elettori possono dire la loro e prendersi la responsabilità di quello che sarà di una grande Regione che ha i numeri per rivendicare un ruolo vincente ed innovativo per il prossimo futuro politico.