Aldo Bianchini
SALERNO – Ogni tanto, conto estenuante cadenza periodica ritorna all’attenzione generale il caso delle Fonderie Pisano; un caso basato su tre concetti particolari:
- L’azienda non vorrebbe andare via, a meno di un risarcimento molto conveniente e un’assicurazione sul destino dell’area che fa gola a tutti;
- L’associazione Salute e Vita urla e sbraita ma non sa come risolvere il problema, stretta nella morsa tra le esigenze sanitarie e quelle occupazionali; per il momento si accontenta di fare politica, tanto ormai manca poco alle elezioni; vedremo;
- Il Comune naviga a vista e sempre per quei maledetti motivi politici non attacca l’Associazione (che ormai sta sulle scatole e moltissimi), teme di indicare un nuovo sito ed aspetta le nuove elezioni regionali per scrollarsi in parte il problema di dosso.
LA NOTIZIA – Quando, a palazzo di città, la porta che ospita l’incontro con il manager delle Fonderie Pisano si apre, si avverte aria di ottimismo. Se l’assessore all’Ambiente, Massimiliano Natella, parla di «passi avanti decisi», il presidente del tavolo tecnico, Arturo Iannelli, si sbilancia: «Siamo sicuri che massimo entro due anni le fonderie andranno via da Fratte». Ancora più netto, addirittura tranchant, il sindaco Enzo Napoli: «La certezza è che se ne vanno da dove stanno». Troppe, però, sono le informazioni non uscite dalla stanza. O, meglio, scappate via insieme a Ciro Pisano. A iniziare dal sito che gli imprenditori di via dei Greci avrebbero individuato per la delocalizzazione dell’impianto. «Non è stato oggetto del ragionamento – taglia corto Napoli – Ma non credo che sia a Salerno» (fonte Il Mattino del 3.10.25).
IL RISCHIO – Un rischio concreto c’è ed è pesante. Ammesso e non concesso che le Fonderie un giorno vadano via da Fratte rimane sul tavolo la discussione sulla destinazione dell’area, che non è una discussione da poco in quanto coinvolgerebbe interessi economici stratosferici:
- a) una speculazione edilizia mai vista a Salerno a ridosso della nuova Clinica del Sole; insomma un quartiere residenziale in una delle zone a verde più belle della città; quasi, se non addirittura superiore, alla zona dei mitici Villini Svizzeri;
- b) un inutile parco verde in una zona già ben dotata. La proprietà (i Pisano) sicuramente non vorrebbero lasciare l’area nelle mani di altri ed uscire del tutto fuori dall’ondata di cemento che altrettanto sicuramente invaderà l’intera area.
LA REGIONE – Tra lo sconcerto generale, da tutti gli uffici regionali preposti viene lanciato soltanto un effimero messaggio; “Applicare ad horas tutte le prescrizioni ambientali”; come dire fare contenta l’Ass. Salute e Vita (che potrà continuare a fare proclami) ed eludere il vero problema.
NOTA – Ma queste, ovviamente, sono soltanto supposizioni giornalistiche anche se, verosimilmente, non troppo lontane dalla realtà; del resto la conferma potrebbe proprio venire dalla immobilità del Comune di Salerno, dalla Provincia di Salerno, dalla Regione Campania, della Soc. Pisano e dallo stesso ministero per l’ambiente; è l’apparente mobilità dell’associazione Salute e Vita che, senza rendersene conto e senza dolo, potrebbe addirittura servire da spalla a coloro i quali avrebbero già progettato, senza documenti ufficiali, la più grande speculazione edilizia della storia della città di Salerno.