da Pietro Cusati ( Giurista-Giornalista)

 Dopo otto mesi dall’intervento ,una docente Siciliana di 56 anni , aveva  scoperto di avere un tumore molto aggressivo. Ritardi nella consegna di esami istologici dopo la biopsia a cui era stata sottoposta per una grave malattia. Ai giudici il compito di accertare se i ritardi nelle consegne degli esami abbiano aggravato le condizioni di salute della paziente e provocato la morte.«La mia battaglia è duplice, per la mia salute e per tanti altri che aspettano i risultati da mesi. Per me è un dovere morale e civile», aveva detto qualche mese fa  la Prof.ssa  Maria Cristina ,laureata in Storia e Filosofia, aveva realizzato il sogno di una biblioteca per i più piccoli. L’aveva chiamata «L’isola che non c’è». Nei mesi scorsi sulla sconcertante storia è stata  presentata una interrogazione parlamentare .  L’esame istologico fu richiesto nel dicembre del 2023 dopo che la donna subì un’isterectomia. L’esito arrivò nell’agosto 2024, ma il quadro clinico era compromesso con metastasi diffuse. Era stato diagnosticato come un semplice fibroma senza neppure l’urgenza e invece era molto più grave. Gentilissima professoressa,aveva scritto il Ministro Valditara , la prego di accettare queste mie righe come segno di gratitudine per la passione con cui svolge il suo lavoro e ha saputo infondere nei suoi studenti.La sua è una vivida testimonianza di coraggio e dedizione al proprio ruolo a conferma di come l’insegnamento sia una vera e propria missione per persone con le qualità umane come quella da lei dimostrate. Saper trasformare una condizione così drammatica come la propria malattia in una battaglia civile e morale, a beneficio di tante persone, merita la riconoscenza e il plauso dell’intera comunità scolastica del nostro paese”.Il ministro Valditara aveva scritto alla Prof.ssa  pregandola “di considerare il ministero dell’Istruzione del merito al suo fianco e di non esitare a contattarmi direttamente, per qualsiasi iniziativa possa dare sostegno al suo impegno per affermare il diritto alla salute e alla vita”.La Prof.ssa aveva risposto al ministro: “Ringrazio il ministro per questo messaggio che mi ha molto commossa. Faccio solo il mio dovere con amore e per amore del bene”.Inoltre la docente aveva scritto ai suoi alunni : “Oggi date il meglio di voi cari miei ragazzi, vi amo immensamente. Mi raccomando fate della vostra vita un capolavoro. Io tornerò presto tra i banchi di scuola, ne sono certa. Abbiamo tante battaglie da vincere insieme. Avrei tanto da raccontare dei miei colleghi, un plauso a loro e alla mia dirigente che mi sono particolarmente vicini e mi aspettano speranzosi”.