Assicurazione di ambulatorio: basta alla cuccagna sanitaria

 

da Antonio Cortese (docente – giornalista)

Dagli Stati Uniti con la nuova battaglia del presidente per frenare i democratici, il cavallo di battaglia partito con Obama ed ora rimesso in carreggiata da Hakeem Jeffreys (nella foto), le assicurazioni mediche si ripresentano necessarie.

A differenza di buona parte del resto del mondo infatti, dal pronto soccorso alle cure in cliniche private, il lavoro nel settore medico viene prestato previa copertura assicurativa del “cliente”.

Ovvero non esiste emergenza che non faccia ricoverare o soccorrere chicchessia senza un “tagliando” apposito.

Gli italiani invece sono distratti da anni maggiormente dal premio e dai bolli per gli elettrodomestici specialmente per le automobili ed i veicoli di trasporto passeggeri o merceologici.

Introdurre l’obbligo anche come forma di coscienza ed adeguamento civile, dell’assicurazione medica semestrale, annuale o per singoli interventi ad hoc, sarebbe invece un impegno serio da prendere in considerazione non solamente a difesa dei diritti del cittadino ma anche per non frenare ogni volta anche burocraticamente la classe e la reputazione degli operatori ed addetti ai lavori nel settore della medicina.

A parte le campagne politiche permanenti tra elefantini e ciuchini americani, Hakeem Jeffreys sta spingendo altrettante carovane come per il settore scolastico, ma optare anche per un completamento normativo medico, che non sia semplice urgenza edilizia ma quindi a tutela della salute all’interno delle strutture e dei complessi prima istituzionali e a seguire privati é da pensarsi ugualmente.

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