Se De Luca vuole tornare, posto che i salernitani lo vogliano, deve mischiare le carte e forse alcune le deve cancellare. Non é pensabile che il tempo non gli abbia insegnato niente! Non può pensare che uno ritorna dopo dieci anni che un supplente gli ha tenuto il posto al caldo e tutto torni ad essere come prima. Innanzitutto non deve usare l’incipit abusato che in città niente va bene e che come una belva che prima era in gabbia, esce e pensa che migliora tutto quello che non funziona. La ribalta amministrativa del Comune di Salerno richiede due cose: persone nuove e programmi nuovi. Non serve il finto moralismo che gli altri non sanno fare e che si deve apportare il rimedio a tanto disastro con un piglio da sceriffo restituito alle funzioni. Sinceramente non funziona così! Le persone che lo hanno sostituito se potessero parlare direbbero francamente che il ventriloquo era lui, nel bene e nel male.
> Sempre, un ritorno è accompagnato da una carica di nuova esperienza. A noi non serve un sindaco che ripete le cose fatte già anni prima. Se così, a che gli è servito il proscenio regionale, se non gli ha aggiunto nuova carica, nuove esperienze di managerialità e nuove visioni strategiche e programmatiche?
> Mica De Luca é rimasto quello di dieci anni fa?!
> Vogliamo immaginare che sappia organizzare nuove dimensioni del fare, nuova mentalità di valutare uomini, cose e attività amministrative.
> La solfa della Città europea l’abbiamo già sperimentata ed anche quella delle Luci che non sono d’artista e che, a parer nostro, andrebbe sostituita da una Fondazione con strumentazione creativa e attuativa di una fantasia di arredo luminare che potrebbe stupire, ogni anno, garantendo, per tutto l’anno, lavoro e stabilità a maestranze provette.
> In tutti questi anni, l’esperienza accumulata spero abbia reso De Luca un politico saggio e prudente. Non servono linguaggi satirici ed ironici, occorre un parlare chiaro e semplice al presente che non lasci spazio all’equivoco, all’incomprensione e al dubbio, se fare o dire una cosa per volerne un’altra.
> Lo stato della città, difficile ed incompleto nelle sue aspirazioni, lo si deve ascrivere soltanto a lui, come attore protagonista o come regista di cose pensate bene e realizzate male. Nessuna responsabilità va data a gente che ha agito sotto comando e che non ha mai avuto la libertà di sbagliare. Semmai De Luca deve smantellare le nicchie di potere che tanti, troppi suoi epigoni, si sono precostituite, a proprio vantaggio, soprattutto elettorale
> Non penso che alla sua età ci sia da augurargli la pensione, certamente gli va ricordato che la lotta è con il tempo, con big ben che scandisce gli spazi di gestione politica e con la lena fisica che arretra e non avanza. Per il resto, chapeau ad un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta politica. Trenta anni e più sono tanti per vedere che tante cose non sono cambiate o sono incomplete oppure non funzionano affatto! L’agone cittadino é meno propenso a dargli un incontrastato consenso, anzi lotta per togliergli quello che é soverchiante! Non tanto per lui ma per il suo sistema che non stimola più l’immaginario del cittadino. De Luca ha troppi anni di mestiere, oggi serve freschezza, novità, nuova e diversa visione, capacità di mischiare tutte le carte e rendere giustizia a chi la merita.
> Un ritorno al proscenio di De Luca deve essere accompagnato dal nuovo, da gente che vuole faticare, che non riceve consensi per le proprie ambizioni ma che deve fare un giuramento di fedeltà al servizio diuturno nell’interesse di Salerno.
> Non me ne voglia se gli ricordo che, fin qui, il peggior sistema criminale di gestione amministrativa che abbia attraversato i territori é stato protetto ed allattato al seno del suo potere politico. Anche quando, come nel mio caso, ho tentato di prevenirlo e di fargli evitare errori, il martello ha schiacciato me, esattamente come il grillo parlante di Pinocchio e non ha scalfito i mariuoli!
> Salvo a vedere l’ottimo operato della buona giustizia!
> Ora vuole tornare! Ci dica, con gli stessi mariuoli, cavalier serventi, millantatori e addetti al plagio, che hanno confuso le idee anche del suo tenero figlio, quando aveva le possibilità, la forza morale e le prospettive politiche di cambiare i cavalli del postiglione?
> Senza avere idee chiare, programmi concreti ed un organigramma di gente idonea ed onesta, ci eviti la stagnazione politica per i prossimi dieci anni di una città che ha bisogno di altro!
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