Don Vincenzo Gallo: sacerdote a tutto tondo

Aldo Bianchini

MONTE SAN GIACOMO (SA) – C’è un prete a Monte San Giacomo che è un sacerdote a tutto tondo; parlo di “don Vincenzo Gallo” che ha indossato la toga il 23 settembre 2000, ben venticinque anni fa, e che da quel momento non dimentica mai di essere stato aiutato, in questa conversione cristiana, da due famiglie: quella di sangue che lo ha generato e quella religiosa che lo ha formato.

E per don Vincenzo si è trattata di una formazione davvero speciale che ha fatto del sacerdote un vero e sano esponente della fede con la totale accettazione del dogma della Chiesa Cattolica Romana che esige “serietà, severità e ubbidienza”.

LA NOTIZIA – Il 23 settembre 2000 Vincenzo Gallo divenne “don”, indossò l’abito da sacerdote e dopo 25 anni è sempre più un punto di riferimento per i suoi fedeli. L’associazione Libertas Antonio Nicodemo di Monte San Giacomo Onlus, guidata dal presidente Gerardo Marotta, celebra l’anniversario apprezzando il costante, generoso impegno che dona alla comunità sangiacomese  che ha avuto l’invidiabile privilegio di beneficiare della sua intensa e proficua opera pastorale, ben viva nella memoria di tanti, ricavandone incommensurabile e riconoscente arricchimento spirituale …””.  Al parroco è stato donato lo stampato incorniciato, della “Desiderata”, manoscritto anonimo del 1692 rinvenuto nell’antica Chiesa di San Paolo a Baltimora, Maryland, Stati Uniti d’America, la cui ristampa è stata curata dall’associazione in occasione delle festività natalizie del 1991.

IL PRESIDENTE MAROTTA –  “”A nome del presidente onorario, Giovanni Francesco Izzo, del comitato direttivo in persona della vice presidente, Rosa Caporrino Nicodemo, del segretario Vincenzo Nicodemo, della tesoriera, Anna Gallitiello, dei vari componenti e a nome mio personale e di tutti gli esprimo le più vive felicitazioni per questo significativo anniversario””, parole di Marotta (fonte Il Mattino, articolo di Pasquale Sorrentino).

IL COMMENTO – In apertura ho scritto che don Vincenzo è un sacerdote a tutto tondo, e lo confermo basandomi anche sul fatto che lo conosco direttamente e non da poco tempo. L’ho visto sempre come un uomo speciale e come un eccellente servitore del Signore; e per ciò che conosco di Lui posso tranquillamente affermare che ha amministrato il suo ufficio parrocchiale e pastorale (sia a Teggiano che a Monte S. Giacomo) sempre con l’indulgenza tipica del tradizionale sacerdote ma anche, se non soprattutto, con l’autorevolezza di chi si è dato, come obiettivo di vita, la tutela dei meno abbienti e dei più bisognosi senza dimenticare la formazione e il rilascio nella vita quotidiana di tantissimi giovani, anche di quelli apparentemente lontani dalla logica del credo.

Ha perfettamente ragione l’amico presidente Gerardo Marotta quando dice che la comunità sangiacomese ha ricavato incommensurabili vantaggi, in termini di arricchimento spirituale, dall’azione costante e generosa che il sacerdote dona ogni giorno senza risparmio.

Io personalmente ho apprezzato moltissimo il difficilissimo compito che Egli ha svolto per alcuni anni nella riorganizzazione e nel rilancio di credibilità spirituale della fantastica struttura religiosa di Pontecagnano (Seminario Metropolitano Giovanni Paolo 2°) che poco prima del suo arrivo era stato investito da una tremenda tempesta (con messe e atteggiamenti sacrileghi di alcuni seminaristi) ben raccontata da “don Carlo Magna” (già coordinatore della struttura inaugurata il 4 settembre 1999 alla presenza del papa santo Giovanni Paolo 2°) nel contesto di un lungo dossier inviato sia all’arcivescovo di Salerno (il compianto Mons. Gerardo Pierro) che direttamente agli uffici preposti della Santa Sede.

Ebbene anche lì, in quella difficilissima situazione, don Vincenzo Gallo ha dato il meglio di se dimostrando innanzitutto di essere un sacerdote a tutto tondo e poi di saper coniugare credibilità spirituale e vita quotidiana, sempre e comunque nel nome del Signore.

Lunga vita al parroco di Monte San Giacomo che appare, ogni giorno di più come l’uomo giusto al posto giusto; qualunque sia il posto dove viene inviato a programmare e gestire la sua opera terrena.