REGIONALI: Cirielli la bomba e Sica il detonatore

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Aldo Bianchini

SALERNO – Sabato mattina, 18 ottobre 2025, nei saloni del Polo Nautico di Salerno la folla di persone presenti ha avuto la netta sensazione che qualcosa è inevitabilmente cambiato nel rapporto di peso elettorale tra il cdx (Cirielli) e il csx (Fico) per le prossime consultazioni elettorali amministrative regionali del 23 e 24 novembre prossimi.

Applausi scroscianti, consensi urlati, abbracci e baci, una marea di gente come non è dato di vedere molto spesso; una folla che anche a dispetto della carenza di parcheggi in quella zona particolare della città (il sen. Iannone ha accusato il Comune di aver chiuso il parcheggio pubblico laterale al Polo Nautico per destinarlo ad altra manifestazione) ha letteralmente preso d’assalto la struttura nautico-alberghiera salernitana per acclamare il suo unico e vero idolo: Edmondo Cirielli (vice ministro degli esteri e candidato del cdx per le prossime regionali) impegnato in quella che sembra una guerra infinita contro il dominatore, quasi assoluto, della politica nostrana fin da quel lontano 22 maggio 1993.

Un rapporto che, pur nella divergenza assoluta di pensiero, ha avuto anche momenti di non chiara belligeranza arrivando a momenti (pochissimi in verità !!) di neutralità dall’una e dall’altra parte.

Fortunatamente, una volta tanto, il cdx campano dopo alcuni momenti di perplessità si è ritrovato unito e compatto sulla figura di Cirielli come unico candidato con qualche possibilità di vittoria dopo dieci anni di assolutismo di sinistra con il “governo deluchiano”; un assolutismo che appare ormai alla conclusione del suo ciclo storico, almeno a livello regionale; tanto è vero che l’ex governatore De Luca ha ripreso, per il momento a livello di allenamento, i suoi esercizi muscolari cittadini tanto graditi tuttora alla stragrande maggioranza dei salernitani.

In pratica mentre De Luca sembra volersi rinchiudere nuovamente nel suo Fort Apache (alias il Comune di Salerno), dall’altra parte il più giovane e spavaldo Cirielli sembra volere e potere estendere il suo potere a livello regionale per dare, con forza, una certa continuità alla sua vittoria, contro ogni previsione, nelle provinciali del 2009 quando stravinse (riuscendo anche a modificare in meglio molte cose messe in atto dall’allora csx) quelle che rimarranno nella storia come le ultime elezioni popolari provinciali (per il momento !!).

Come ho già scritto nelle ultime settimane, oggi la situazione dei rapporti di forza tra il csx e il cdx in regione Campania è radicalmente cambiato ed è più solido in favore del cdx che potrebbe ripetere l’impresa del 2009 quando il governo nazionale era, come adesso, nelle mani del cdx, anche perché allora il governo Berlusconi (dopo i trionfi di Onna) cominciava già a scricchiolare; quello della Meloni appare, invece, molto più solido e compatto, tanto da costringere la disperata Elly Schlein al “delirio puro” (il riferimento è al pericolo della libertà di massa quando governa il cdx) molto più pericolosa della famigerata “puzza di regime” evocata da una parte  della magistratura contro Berlusconi.

L’avvio di Edmondo Cirielli è indubbiamente trionfale e nell’immaginario collettivo dell’elettore medio assume, giorno dopo giorno, le vesti della bomba che può davvero cambiare la politica regionale, ben al di là dell’appartenenza ideologica.

Al suo fianco arriva anche Ernesto Sica (che nel titolo ho definito il detonatore) dopo qualche anno di assenza fisica dalla politica; bisognerà vedere, ma questo lo capiremo più avanti, se e quanto consenso sarà capace di portare anche attraverso la sua fittissima rete di rapporti locali e nazionali impensabili per un politico nostrano.

 

 

 

One thought on “REGIONALI: Cirielli la bomba e Sica il detonatore

  1. L’articolo del direttore sull’avanzare della campagna di destra campana , via metafora elettrica sul potenziale del candidato di punta ed i rinnovati assist locali raccolgono buon seguito e plauso anche da parte mia.
    C’è un fattore però che i cittadini di centrodestra non prendono in considerazione e cioè che gli esponenti non sono imprenditori né per gli altri e poco per sé stessi.
    Anche se il deluchismo da scardinare é un macigno duro a scalfirsi, gli apprezzabili tentativi in campagna del damose da fare ancora non comprende l’importanza del rapporto con l’elettorato reale, chiuso com’è nei salotti dai quali proclamano speranze probabilmente vane di un ribaltone che a questo punto voglia qualche miracolo per realizzarsi davvero.
    Mantengo le mie stime immutate, tutte per affezione di aggiornamento e militanza notiziaria per Cirielli di cui un articolo mio qualche anno fa a proposito di qualche incoerenza o dimenticanza, comprese quelle per Gagliano e Sica maggiormente operativi forse per semplici interventi locali o strutturali) non certo per conoscenza diretta che la destra al sud si preclude ancora nel semplice dialogare con chicchessia se non ligio ai canoni elitari del secolo passato.

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