Aldo Bianchini
SALERNO – Era il 19 luglio 2022 quando, la notissima scrittrice – scenografa e regista teatrale nonché già affabilissima docente negli istituti scolastici superiori, prof.ssa Rosaria Zizzo, a trent’anni dalle stragi di Via D’Amelio e Capaci, attraverso una piece teatrale di tutto rispetto portò in scena la tragica fine dei magistrati Falcone e Borsellino, vittime della mafia.
Fu un viaggio intenso, pieno di suspense e di grande umanità; un racconto che la Zizzo affidò, sempre nell’immaginario da due personaggi monumentali come Peppino Impastato e Giancarlo Siani, anch’essi vittime delle mafie.
Si dice che spesso la fantasia supera la realtà, ma altrettanto spesso ci accorgiamo che la realtà supera, e di gran lunga, la fantasia.
Questo difficile esercizio tra realtà e fantasia la scrittrice-regista lo ha tradotto attraverso una elaborata sceneggiatura in una piece teatrale di tutto rispetto che fa della piece una vera e propria opera teatrale, e non soltanto perché al centro della ricostruzione storico-letteraria ci sono alcune delle grandi vittime della mafia e delle mafie. Un’opera diretta alla affannosa ricerca sulle stragi di mafia del ’92, come se si trovasse al centro di un enorme set cinematografico disteso tra la zona dello svincolo di Capaci (autostrada Punta Raisi – Palermo) e Via D’Amelio nel pieno centro della città di Palermo.
E quale migliore intuizione che quella di farsele raccontare, in un dialogo immaginario, quelle orrende stragi, da due osservatori speciali: Giancarlo Siani (giornalista de Il Mattino, assassinato a Napoli il 23 settembre 1985 dalla camorra del boss Angelo Nuvoletta per volontà di Totò Riina –capo di cosa nostra a cui il clan di Marano era affiliato)) e Peppino Impastato (giornalista, conduttore radiofonico, attivista politico con Democrazia Proletaria, e molto noto per le sue denunce contro la mafia, assassinato a Cinisi il 9 maggio 1978 – assassinio passato in secondo ordine perché proprio quel giorno a Roma venne trovato il cadavere di Aldo Moro) che da lassù ebbero la possibilità di assistere alle due stragi mafiose senza possibilità di poter intervenire, mentre erano impegnati a raccontare gli aspetti sconosciuti delle loro rispettive e personali uccisioni.
(una foto di repertorio della prof.ssa e scrittrice Rosaria Zizzo)
Nel contesto della piece i due non solo svelano nomi e cognomi dei loro assassini ma discettano anche sull’identità dei vari carnefici di Capaci e Via D’Amelio e lasciano la parola ai giovani che genericamente vengono individuati come “gli uomini della scorta” che spesso vengono avvolti dall’oblio della memoria che fa rimbalzare nell’immaginario di tutti soltanto i nomi dei grandi caduti, a cominciare da Falcone e Borsellino per finire proprio a Siani e Impastato.
Rosaria Zizzo è determinata portavoce della legalità che trasuda dalle tragedie e che lei riesce a riversare sulle giovani generazioni anche attraverso lo strumento educativo della scuola. .Non a caso ha realizzato la trasposizione teatrale della orrenda morte tra le fiamme di due lavoratrici in nero in un materassificio di Montesano sulla Marcellana, Giovanna Curcio di 16 anni e Annamaria Mercadante di 49 anni; strage avvenuta il 5 luglio 2006.
Le opere letterarie di Rosaria Zizzo sono tutte incentrate sulla cultura della non violenza pur mantenendo una forte intensità emotiva nelle varie fasi del racconto.
L’impegno civico e civile di Rosaria Zizzo denota come la scuola (e non solo) quando vuole può essere il veicolo della memoria e della legalità che coinvolge attraverso il teatro e che induce a riflettere concretamente, ad intercettare le energie positive del territorio.
“Vita e Legalità” questo il titolo della piece teatrale della Zizzo che anche oggi è di strettissima attualità.
Domani sera, mercoledì 19 luglio 2022 dalle ore 21, nel trentesimo anniversario della strage di Via D’Amelio l’opera teatrale della Zizzo “Vita e legalità”(edizioni Ordinarie) sarà presentata nel Castello dell’Abate (comune di Castellabate) addirittura dagli ex alunni dell’anno scolastico 2009/2010 dell’Istituto Corbino di Contursi Terme diretto dalla dott.ssa Maria Rosaria Cascio.
Oggi in tutto il Paese tante manifestazioni che rievocano il sacrificio dei due alti magistrati e che raccontano anche la rabbia e la forte reazione di tutti i palermitani e italiani a quelle orrende stragi.