Buon san Gregorio Settimo, papa salernitano 

 

 

da Antonio Cortese <docente – giornalista>

 

Potrebbe essere una risorsa quasi illimitata, la sepoltura anomala e fuori sede del famoso pontefice che riposa nel duomo salernitano oramai da secoli; una risorsa spirituale, tradizionale, turistica e commerciale. Ma la città è ancora in gravi crisi identitarie.

 

Da una parte una notevole fede fideistica quasi faziosa per il patrono evangelista, dall’altra gli equivoci di una cultura involgarita da errori di arredo e liturgie cieche, come ho cercato di spiegare in un mio precedente articolo su il Quotidiano di Salerno : “ Il san Matteo decriptato”  con il quale ho cercato di chiarire come mai la falsa etichetta dell’ambiguità affibbiata ai salernitani.

 

Dall’altra parte invece c’é ancora fortemente vivo un paganesimo di vita reale che contraddice il tutto che smaschera di vergognose contraddizioni il modo di portare avanti la vita quotidiana non solamente in città ma un pochino in tutto lo Stivale, poiché l’ingerenza del vaticano é talmente arrogante e abusiva da non liberare gli italiani da un’appartenenza che sarebbe regolarmente laica se si capisse davvero la differenza tra fede e culto, religione e tradizione, appartenenza e responsabilità relative anche legalmente.

 

Il papa salernitano esiliato con piacere lontano dai gangli della burocrazia cattolica a mio avviso riposa serenamente in un luogo che anche se non lo ricorda o celebra, non è poi così malvagio come ultima spiaggia di vita. I salernitani potrebbero sfruttare appieno tale lusso e preferenza storica esclusiva e spero che se ne rendano conto nei mesi prossimi.

 

Oggi 25 maggio non c’è la tradizione di una pasterella o dolciume particolare ma la fantasia non dovrebbe mancare alle pasticcerie del luogo, dalla tradizionale Scazzetta di Pantaleone ad altre leccornie tipicamente domenicali. Certo è che se dovessi dedicare a San Gregorio una preghiera da “cattolico protestante” gli chiederei di far tornare almeno la fontana dei leoni nell’atrio del duomo prima di pensare alle opere all’avanguardia dei politici messi in ansia dal business,

 

 

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