BOLOGNESI: VITTIMA INNOCENTE

 

 

Aldo Bianchini

dal racconto dell’avv. Crisileo

 

L’Avvocato penalista Raffaele Gaetano CRISILEO, che ha difeso il Mar. BOLOGNESI, ha scritto un libro su questa assurda vicenda “VITTIMA INNOCENTE”

 

Il maresciallo dei carabinieri Alfonso Bolognesi, a luglio del 2022, tornò in servizio al Comando provinciale di Salerno dopo 14 anni di sospensione dall’Arma, passati per una mezza dozzina di processi, tre anni e mezzo di carcere e sei mesi ai servizi sociali, il suo si è rivelato uno di quegli «errori giudiziari» clamorosi, ai quali la magistratura ha posto riparo con una sentenza di revisione solo 13 anni dopo le accuse mossegli.

Fino al 28 ottobre del 2008 aveva comandato la stazione dei carabinieri di Pinetamare, a Castel Volturno. Vi era stato per undici anni proveniente da Brescia. È lì che aveva conosciuto la ragazza che poi sposerà. In Lombardia diventa padre due volte. Chiese di essere avvicinato a casa sua, nel Salernitano, gli fu data come destinazione il Villaggio Coppola dove arriva nel 1997. «Non volevo andarci in quel posto, dopo poche settimane non volevo più restarci» afferma il sottufficiale. Il suo era quasi un presagio.

Le accuse

Pur distinguendosi e raccogliendo encomi, come quello per la scoperta del covo dei killer autori della «strage dei migranti» (sei gli immigrati, tutti senza precedenti, uccisi per rappresaglia dal gruppo di fuoco del clan dei casalesi nel 2008), e l’arresto di nr. 659 persone e nr. 2101 denunce di persone, il suo nome venne accostato proprio a quello di Giuseppe Setola, «’o Cecato», il killer che guidava quel commando di fuoco. Per Oreste Spagnuolo, altro super sicario della potente cosca poi pentitosi, il maresciallo era un suo «confidente: gli passava le notizie, lo copriva. Secondo i giudici le tesi dei pm della Dda partenopea avevano un fondamento. L’intero pool antimafia ne chiese l’arresto. Però le accuse erano esclusivamente per”sentito dire” mai riscontrate né confermate.

 

Il trasferimento e l’arresto (4 anni in carcere e 17 anni di processo)

Bolognesi a fine settembre 2008 era già stato trasferito «d’autorità» a Moncalieri, ma il 28 ottobre i suoi stessi colleghi bussarono alla porta di casa e lo portarono nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, dove rimase solo 4 giorni perché il gip ritenne eccessiva la misura di carcerazione, ma dove tornò a seguito della condanna a 4 anni di reclusione formulata dalla Cassazione dopo quelle in primo grado ed in appello. L’accusa era quella di corruzione con l’aggravante mafiosa. Scontò 3 anni e 6 mesi dietro le sbarre. «Fu un colpo durissimo per lui: da comandante di stazione a detenuto, era innocente e nessuno gli credette». Ma in quei mesi e anni trovò la forza di andare avanti.

 

Ai servizi sociali

Per buona condotta gli ultimi sei mesi fu affidato ai servizi sociali.  Da maresciallo dei carabinieri a detenuto fino ad operaio. Poi il nulla: senza più un lavoro, privato di ogni forma di reddito.  «Ha dovuto vendere la sua casa, la moglie in tutti quegli anni ha fatto la collaboratrice domestica, i due figli, Armando ed Alessandra, quasi si vergognavano di lui. Poi nel 2021 l’assoluzione in formula piena, la ricostruzione di tutta la carriera e gli viene riconosciuto anche il grado più alto di sottufficiale. (luogotenente classe speciale). Ad oggi nessun risarcimento per ingiusta detenzione

Afferma BOLOGNESI afferma: «Camminare a testa alta, anzi altissima, significa riprendersi finalmente la propria vita dopo che gli altri te l’hanno ridotta a brandelli, dopo che hai convissuto per anni con la vergogna di un’accusa ingiusta e infamante, dopo aver perso non solo la stima di te stesso ma anche quella degli amici, dei familiari: perché anche i loro sguardi ho dovuto sfuggire in tutto quel tempo. Inoltre ho dovuto subire l’onta della perdita del grado e congedo con disonore».

Come dice Gesù nelle BEATITUDINI “Beati gli affamati e assetati di giustizia perché saranno saziati”. Guai a coloro che sono sazi di giustizia perché saranno condannati al fuoco eterno.

 

 

Curriculum

Alfonso Bolognesi nato a Pontecagnano Faiano (Salerno) il 4 febbraio 1963 residente a Pontecagnano Faiano (Salerno) via Europa nr.72, coniugato con 2 figli, Luogotenente Carica Speciale dei Carabinieri in quiescenza. Durante il periodo di Comando presso la Stazione Carabinieri di Bagnolo Mella e Castel Volturno loc. Pinetamare, in qualità di Comandante ha ricevuto numerosi apprezzamenti, encomi, elogi onorificenze dai Comando Superiore, Governativi, Enti Locali dall’Autorità Giudiziaria e dalla Marina Militare Statunitense (NCSI) per operazioni di servizio compiute per il contrasto di reati predatori e contro la criminalità organizzata di stampo camorristico (clan dei Casalesi e clan dell’hinterland del napoletano) , nonché contrastare i fenomeni dello spaccio di sostanze stupefacenti, del favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, del gioco d’azzardo, rapine, furti, ricettazione, pedofilia, omicidi, della detenzione illecita di armi, munizioni, e esplosivi,  , che hanno permesso l’arresto di nr. 659 persone e nr. 2101 denunce di persone.

Ha ricevuto 9 Apprezzamenti di cui uno da parte del United States Naval Criminal Investigative Service -U.S. N.C.I.S, 2 Compiacimenti, 5 Elogi (di cui una dalla Procura presso il Tribunale di S. Maria Capua Vetere), 3 Encomi.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *