da Salvatore Memoli (avvocato – scrittore – giornalista)
Quando si stende un programma elettorale si deve parallelamente definire l’organigramma delle persone che possono attuarlo. Mi sembra quasi lapalissiano ricordare un principio politico che tutti dovrebbero conoscere, eppure nessuno ci pensa. Anzi tutti corrono a scegliere prima le persone che garantiscono la crescita dei voti. Più le persone detengono pacchetti di voti, più è garantito l’arruolamento. Sembra quasi che il risultato della garanzia dei consensi, allenti la trafila delle selezioni. A Salerno ne abbiamo fatta esperienza bipartisan. Conseguenza: un disastro generale che configura gruppi politici fortemente inquinati dai consensi di discutibili candidati ed eletti, compromessi interamente con sistemi sociali e politici inquinati dall’assenza della trasparenza e della legalità.
Insomma cambiare il principio che i voti non hanno faccia e che le urne nascondono le identità degli elettori, diventa la scusante per aggregare autentici criminali che si mettono sotto i piedi tutti i principi di legalità, tutte le regole etiche e morali che dovrebbero accompagnare tutte le elezioni. Le trasgressioni sono registrate in tutti gli schieramenti anche se al momento da una parte c’è una forte sovraesposizione al disastro politico nemmeno tanto concentrato in una persona ed in una realtà geografica e amministrativa del salernitano. Dall’altra parte politica, cominciano a disvelarsi comportamenti penalmente censurabili in tutta la litigiosa coalizione tali
da mettere in crisi tutte le guarentigie politiche per svolgere attività di primissimo piano.
Che fare? Viene da domandarsi se si è pronti per sottoscrivere un patto tra gentiluomini per tenere fuori corrotti, corruttori, indagati e condannati dalle liste elettorali delle prossime elezioni.
Molti elettori aspettano di conoscere i programmi e i nomi dei candidati. Direi che lo schieramento di questi candidati darà subito la cifra delle reali volontà di cambiare con la mala politica. Abbiamo attraversato un periodo opprimente, che non è ancora chiuso, di capi d’imputazioni che ci ha fatto capire il livello elevato e grave di abbassamento morale, che ha toccato la politica e i suoi rappresentanti in questi ultimi anni. Corruzione, peculato, turbativa di gare, sottrazione di ingenti risorse dalle casse pubbliche e… chi più ne ha ne metta! Di fronte a questo dilagante quadro accusatorio che coinvolge importanti nomi della politica, mentre per qualcuno c’è già la sentenza di condanna che fissa dei paletti pieni comportamenti delittuosi, non si può pensare che non si faccia una riflessione ad alta voce e che si evita di parlare di queste cose tentando di far passare timide solidarietà ed auspici che tutto si concluda bene. Ma no, non si fa così la politica! È bene che questi problemi siano affrontati con chiarezza e siano destinati ai margini della politica degli anni a venire. Più di tutto c’è chi aspetta una riflessione chiara da Vincenzo De Luca, con coraggio e senso di responsabilità. Non può pensare di affrontare una campagna elettorale difficile di per sé, come tutti sanno, utilizzando gli ingredienti dei corrotti come supporto per una vittoria. Sarebbe un disastro che non si vuole condividere con lui che normalmente è abituato a chiamare le cose con il loro nome.
Quindi dalle sue liste e dalle liste dei partiti alleati non vogliamo nessun fumo d’inquinamento che risente di giudizi penali in itinere finché non tutto sarà chiaro.
Ed aggiungo che in provincia di Salerno ci sono due grandi temi che sono separatamente concordanti sulle responsabilità collegiali di tanti personaggi che puzzano: 1)Omicidio Vassallo e Cilento da una parte e Consorzio Farmaceutico Intercomunale da un’altra.
Sono cose che tutti sanno e che molti fanno finta d’ignorare.
Senza mezzi termini e senza nessun spirito di vendetta, questa gente deve essere tenuta lontano dalle urne. Con onestà ed in attesa dei giudizi di ampia assoluzione, se verranno e quando verranno.