Aldo Bianchini
SALERNO – Le foto pubblicate sono state scattate, da mano ignota, al settimo piano della Torre del Cuore dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno (meglio noto come “RUGGI”).
Un clochard riposa tranquillamente, avvolto tra i suoi stracci, su una panchina esistente nel corridoio riservato, al 7° piano, alle visite specialistiche; e questo accade non solo di notte ma anche nelle prime ore del mattino.
Non c’è modo di sradicare il povero clochard da questa sua comoda abitudine di entrare e uscire dalla Torre del Cuore che dovrebbe essere, come diceva il suo fondatore prof. Giuseppe Di Benedetto, un sacrario della perfetta organizzazione, igiene e sicurezza.
Numerosi i tentativi operati dalla direzione del Ruggi per eliminare l’increscioso problema; e nonostante le diverse cacciate dai locali ospedalieri, il clochard ritorna sempre al suo posto, semmai dopo qualche giorno dalla cacciata.
Ma come fa il clochard a superare la barriera dell’accettazione al piano terra; una barriera che, va detto a gran voce, funziona quasi alla perfezione grazie all’attenta sorveglianza degli addetti; insomma per una persona normale non è facile passare, per un clochard si.
E’ vero che di giorno, a causa della folla di pazienti e loro familiari, il controllo si fa difficile; ma d’altro canto non è facile pensare che il clochard entri di giorno, semmai di buon mattino va via.
E allora come si risolve il problema; messa da parte la pietà che bisogna sempre avere in questi casi drammatici, non si può trasformare la Torre del Cuore in un accampamento notturno di senza tetto, perché se la voce si sparge potrebbero arrivare a bivaccare in quei locali anche altri senza fissa dimora; immaginate il caos che potrebbe prodursi.
In qualche occasione, in relazione alla resistenza del clochard di lasciare la panchina al mattino e prima di utilizzare i servizi igienici (che andrebbero poi sanificati), è stata chiamata anche la Polizia di Stato con esito molto parziale e con il clochard che si ripresenta al suo posto dopo qualche giorno.
Un problema molto serio su cui la Direzione del Ruggi sta da tempo lavorando alacremente; c’è solo da sperare in una soluzione rapida, radicale e umana.