Aldo Bianchini
SALERNO – E’ nello stile e nelle note dell’avv. Giovanni Falci (penalista – cassazionista), salernitano di chiara fama, irrompere sui temi di grande spessore locale, nazionale ed internazionale.
Questa volta lo fa in maniera forse aggressiva che nel contempo è anche una manifestazione di incredibile umanità che tocca le nostre coscienze verso il problema della Palestina e dei palestinesi ma, soprattutto, di quel bambino (che vedete nella foto) sdraiato per terra e con il capo poggiato sulle pietre, preso dal sonno per fame.
Falci ha scritto una lettera aperta che vi invito a leggere tutto d’un fisato:
di Giovanni Falci – Cari palestinesi, l’italiano che oggi vi parla non ha altro titolo per rivolgersi a voi se non quello di essere discendente di cittadini di un paese oppresso e umiliato come siete ora voi.
Non mi esprimerò quindi né in un linguaggio ufficiale (come quello che ci propongono i nostri politici in passarella), né nel tono della confidenza personale che potrebbero permettersi personaggi molto più illustri di me.
Credo di potermi esprimere come uno di quei milioni di uomini, apparentemente anonimi, che costituiscono il popolo italiano sotto l’oppressione dei media e del mondo della finanza.
Conosco, come un po’ tutti nel mio paese, i rapporti che uniscono l’Italia e il popolo palestinese. Ma questi rapporti, che si traducono nel linguaggio delle cancellerie o dei discorsi accademici, mi sono sempre apparsi un po’ astratti, e oggi per quello che state subendo sono sicuramente ipocriti e assolutamente inutili.
Non sono molto incline alle cautele verbali.
Devo chiedere solo scusa per l’indifferenza verso di voi.
Vedete, cari amici palestinesi, oggi i valori umani sono stati sostituiti dai valori del disprezzo e dell’efficienza, la volontà di libertà è sostituita dalla volontà di dominio.
Oggi, purtroppo per voi, non ha ragione chi ha la giustizia dalla sua, ha ragione chi trionfa. E più si trionfa e più si ha ragione fino al punto estremo in cui siamo arrivati che questo giustifica l’omicidio.
Ecco perché gli uomini hanno ragione ad avere paura perché in un mondo del genere se la loro vita e quella dei loro figli sono risparmiate è sempre per caso o per benevolenza arbitraria.
Ecco perché gli uomini hanno ragione a provare vergogna, perché coloro che vivono in un mondo del genere senza condannarlo con tutte le loro forze (cioè quasi tutti) sono, a loro modo, altrettanto colpevoli di omicidio degli altri.
Ma la verità è anche che disponiamo di un’altra forza che è la volontà dell’uomo quando si applica alla felicità e alla giustizia.
Non dobbiamo dare mai ragione alla forza, non dobbiamo piegarci di fronte alla potenza delle armi e del denaro.
Sono affermazioni che fanno ridere i realisti, perché i realisti sanno benissimo che questa è un’impresa senza fine, e non vedono buoni motivi per continuarla
Si assiste a una vuota forma di solidarietà non accompagnata da azioni concrete che impediscano i morti che ogni giorno siete costretti a contare.
Sicché nel chiedere personalmente scusa, dirò quel che penso e cioè che noi italiani e più in generale, noi europei siamo colpevoli dei vostri morti; siamo precipitati nel disonore e non ne veniamo fuori.
La condivisione del disonore e della rivolta contro di esso dovrebbe essere in grado di avvicinare i popoli; se ciò non avviene allora significa che non c’è nulla a questo mondo che possa avvicinare i popoli che perciò sono destinati alla solitudine eterna.
Perciò chiedo ancora scusa perché non sono capace di sfuggire al disonore; ho un dovere che non soddisfo, quello di riconoscere il valore della solidarietà e di praticarla.
Ora dovremmo sapere che tutto ciò che minaccia la libertà palestinese minaccia anche la libertà italiana e europea.
Sappiamo che ci salveremo insieme oppure moriremo insieme.
Quello che non abbiamo saputo fare nei giorni in cui l’intelligenza era libera e felice, lo faremo forse dopo questa tragedia che stiamo vivendo; i vostri morti potranno, forse, darci lo spirito e la forza di farci abbandonare questa disperazione.
So che alcuni del vostro paese serbano dell’Italia il ricordo della sua grandezza e si domandano “che cosa farà?”.
È una domanda alla quale non so rispondere.
Gli italiani della mia età, quando pensano al loro paese provano un’angoscia impossibile da condividere.
Ma posso dirvi se non altro quello di cui sono certo.
Sono certo che la Palestina non si ricostruirà dall’oggi al domani.
Sappiamo che la grandezza politica si perde più in fretta di come si ottenga.
Ma sappiamo anche che esiste una grandezza eterna, più difficile da conquistare, fatta di valori più alti.
È questa a muoverci, perché i valori non sono fondati né sull’odio, né sull’oppressione.
Sono i valori della giustizia e della libertà.
Noi italiani che abbiamo tanto detestato l’ingiustizia, che si siamo rivoltati contro di essa, che abbiamo fatto la resistenza, che ci siamo nutriti per anni nella speranza della libertà, non vogliamo per voi un paese ingiusto come non abbiamo voluto un paese oppresso.
Questi valori, voi amici palestinesi, mi sembra che possiate condividerli liberamente con noi.
Scusatemi se potrete.
Giovanni Falci
Bravo Giovanni ♥️
Bravo Giovanni dovremmo essere tutti col capo cosparso di cenere a scusarci con questo popolo per non averlo saputo difendere.