Aldo Bianchini
SALERNO – La vicenda legata alla presunta scomparsa delle che di sangue dalla riserva in dotazione al Ruggi di Salerno è la più plastica delle dimostrazioni di come funziona, in questo Paese, il mondo dell’informazione che sotto le mentite spoglie di “giornalismo investigativo” si avvale soltanto di notizie artificiosamente diffuse da personaggi che definire vigliacchi e traditori è veramente poco.
Quanto accaduto per le sacche di sangue dovrebbe, quindi, aprire gli occhi su come funzionano i programmi televisivi di inchieste giudiziarie, dalla Rai a Mediaset passando per La/7; una vergognosa esibizione di convinzioni per sonali e di accanimenti ad personam che non ha, forse, uguali in tutto il mondo e che a cominciare da Rai/3 quando questa rete era chiaramente in mano a comunisti radicali. Potere che la politica governante di quell’epoca concesse a quella rete per tenere quella schiera di mentitori seriali in un angolo del dibattito pubblico e fornire alla gente comune l’impressione di democraticità nelle scelte.
Fortunatamente il più delle volte i risultati delle inchieste tritacarne della tv e dei giornali non ha ricadute nelle inchieste e nei processi penali che seguiamo tutti i giorni.
Per la vicenda delle sacche di sangue lanciata dalla trasmissione Far Wets (Rai/3) ci fu un attacco mediatico contro il Ruggi anche sulla stampa locale che non ebbe remore nel portare avanti per giorni, con fasulle rivelazioni, una delle più grandi invenzioni della storia del nostro ospedale.
La decisione della Procura della Repubblica di chiederne l’archiviazione è la prova provata di questa mia introduzione e sputtana anche quei politici di destra che si avventarono sulla nota testa bassa.
COMUNICATO UFFICIALE del RUGGI del 5 agosto 2025:
La strumentalizzazione dei fatti costantemente riportati alla stampa in modo da denigrare funzionalità ed efficienza dell’Ospedale Salernitano, pur di colpirne la Governance, costringe la Dirigenza dell’Azienda a intervenire nuovamente per fare chiarezza ed evitare gli allarmismi conseguenti alla diffusione di notizie false o imprecise.
La presunta “sparizione di sacche di sangue” dal Centro Trasfusionale del Ruggi è stata oggetto di approfondita analisi non solo dall’Ufficio di Procura, che ha richiesto l’archiviazione perché i fatti denunciati si sono rivelati privi di rilevanza penale, ma dalla stessa Direzione del Ruggi, che, nell’immediatezza e ben prima delle determinazioni della Procura, ha nominato una Commissione ad hoc e ricostruito il percorso di tutte le sacche ematiche. Accertata l’esistenza di un disallineamento in fase di registrazione per una percentuale minima di sacche, la verifica si è conclusa con la predisposizione di protocolli informatizzati che ne agevolano il monitoraggio da parte dei dirigenti.
Del pari fuorviante e idonea a ingenerare nei cittadini l’erroneo convincimento di una gestione malsana dell’Azienda Ospedaliera è la notizia dell’apertura di procedimenti disciplinari a carico della dott.ssa Annunziata che ha denunciato la sparizione delle sacche di sangue e subito “dopo la messa in onda della puntata di Far West” avrebbe ricevuto un avviso per presunta incompatibilità ambientale.
L’articolo omette volutamente di chiarire quale sia l’oggetto di detti procedimenti disciplinari. Eppure è ben noto alla dott.ssa Annunziata che esistono diversi procedimenti disciplinari nei suoi confronti avviati, anche su impulso di pazienti del Ruggi, mesi prima della citata trasmissione. Disciplinari e valutazioni di incompatibilità ambientale che, è opportuno precisarlo, nulla hanno a che fare con la denuncia a suo tempo sporta in ordine agli emocomponenti.