UNISA: il rettore, l’eccesso di potere e il patto … segreto ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Molto composito e variegato il gruppo dei cinque concorrenti alla carica di “Rettore Magnifico” dell’Università degli Studi di Salerno/Fisciano (UNISA): Paola Adinolfi, Alessandra Petrone, Pietro Campiglia, Carmine Vecchione e Virgilio D’Antonio.

Le imminenti elezioni UNISA potrebbero, forse anche giustamente, portare una donna verso la prima “poltrona rosa” della stori del rettorato della nostra università.

Di fronte ai cinque candidati un sessennio (2025-2031) di impegno lavorativo e professionalità sopra le righe al fine di garantire un nuovo e più importante sviluppo democratico del Campus di Fisciano, anche nei rapporti tra istituzione e studenti.

Rispetto la pretestata (dagli studenti) ed alla millantata (dai docenti) libertà di pensiero e di informazione e di perfetto funzionamento della istituzione universitaria arriva il pensiero dell’ex rettore ing. Raimondo Pasquino (rettore per tre mandati e poi assessore regionale con De Luca) che fa a brandelli la famosa o famigerata Legge Gelmini sulla riforma strutturale dell’università e della scuola in genere.

L’ex rettore parla attraverso un ottimo articolo della giornalista Barbara Landi (Il Mattino del 6.5.25) dl titolo: L’Università, l’analisi – L’ex rettore: la legge Gelmini ha fallito perché non ha garantito partecipazione.

PASQUINO: “La legge Gelmini ha fallito, manca il confronto democratico. Non c’è dibattito o discussione, né pubblicazione degli atti. Viene meno il senso di appartenenza all’università … La legge Gelmini, ultima in ordine di tempo sull’università, da giugno 2013, in 12 anni di applicazione, corrispondenti a due mandati rettorali, ha fallito perché non ha garantito la partecipazione democratica. Abbiamo più sentito parlare di assemblee, tavoli di confronto o abilitazioni?”.

Ma l’ex rettore, ovviamente, non si è fermato qui: “Ci sono carriere velocissime. Tantissime abilitazioni, ma non professori ordinari. L’abilitazione è un titolo che consente di partecipare a un concorso, ma la legge ha fatto un pastrocchio. L’abilitazione di un ricercatore, con valutazione a fine triennio era prima obbligo di legge. Oggi si parte già con l’abilitazione. Qual è il vulnus? Alcuni hanno avuto la possibilità di utilizzare il concorso valutativo, limitato ai docenti della stessa università, per il passaggio da associato ad ordinario. Non solo nessun docente viene più da fuori, ma in Italia registriamo più di 50.000 abilitazioni e non abbiamo speranza di inserimento. Ci sono alcuni che hanno avuto la possibilità di una accelerazione, prendendo un treno alta velocità Reggio Calabria-Milano in due ore, e chi continua in maniera rallentata … L’università non è più l’ombelico del mondo. Chiediamo un dibattito nazionale tra docenti, sindacati, associazioni per capire come affrontare le difficoltà …”.

 

OSSEVAZIONI: Ineccepibile il discorso dell’ex rettore; un discorso che non mi permetto di contestare nella sua totalità inconsiderazione della levatura culturale e professionale dell’ing. Pasquino che per ben tre volte (forse caso unico nell’UNISA) ha esercitato pienamente il potere che gli derivava dai mandati ricevuti; i primi due legittimamente previsti dall’ordinamento, il terzo frutto di cavilli burocratici che diedero vita a numerose perplessità nell’ambito del cda del campus dell’epoca. E, quindi, viene naturale chiedersi e chiedere quali garanzie di libertà, di partecipazione e di rinnovamento quei tre mandati portarono per rilancio dello stesso campus, ben al di là delle telematiche, con la complicità della politica, sempre più attrattive.

La dichiarazione di Pasquino è soltanto uno sfogo politico ?

 

PATTO CONTRO LA PETRONE: Un Patto per Unisa. Per ricostruire una connessione tra i vertici e la base per una gestione condivisa dell’università di Salerno, rispettosa delle diverse sensibilità delle componenti di ateneo e ispirata alla trasparenza. Entra nel vivo la competizione elettorale per la carica di rettore, con la sottoscrizione tra quattro candidati di un documento per la condivisione di linee di indirizzo comune, con l’impegno a rispettarlo per favorire la democrazia e la partecipazione della comunità. Viene a configurarsi, così, une vera spaccatura, una sorta di coalizione di opposizione all’attuale governance. Firmatari sono Paola Adinolfi, Pietro Campiglia, Virgilio D’Antonio e Carmine Vecchione, quattro degli aspiranti rettori. Non ha firmato, invece, Alessandra Petrone, la candidata su cui starebbe puntando il rettore uscente Vincenzo Loia, per garantire continuità. (fonte Il Mattino dell’8.5.25).

 

 

 

 

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