Il treno passa … la stazione se ne va?

 

dal Centro Zona PSI del Vallo di Diano

VALLO di DIANO – In tempi non sospetti noi Socialisti ci permettemmo di non fidarci del “suono dei Campanili”, evidenziando come fosse poco proficua la cd. “guerra tra poveri”. Era in atto, infatti, una inane diatriba tra Golfo di Policastro e Vallo di Diano su dove piazzare la Stazione dell’Alta Velocità (cfr. Conantonio D’Elia, “Il treno dei desideri”, su “Avanti”, Anno III, n. 1).

Si augurava una scelta di campo intelligente, una visione concertata della comune utilità del passaggio della Alta Velocità, una sinergia di intenti che facesse sì che non solo avesse vita una AV tra nord e sud che passasse per il Vallo o per il Golfo, ma un ulteriore stimolo per una AV che andasse dal Golfo sino in Puglia (dal Cilento al Salento)!

Nemo profeta in patria! Mai frase fu più azzeccata. Finita la diatriba tra Golfo e Vallo ecco nascerne un’altra, nel solo Vallo di Diano, su dove piazzare la Stazione: la scelta di RFI Rete Ferroviaria Italiana (di RFI, sì, e solo di questa azienda, con buona pace di tanti “capistazione”) è stata per Padula.

Ecco allora la levata di scudi di chi si sente defraudato da tale scelta, perché molto più intelligente, economicamente fattibile e utile per il progresso della Nazione e dell’Europa e del Mediterraneo, nonché ad ogni altro scopo possibile (dal turismo al bricolage…) piazzare detta stazione ben cinque o sei chilometri prima o dopo … O povera Patria … Mentre le sciabole se ne stavano ben appese e tranquille, noi poveri foderi a scannarci inutilmente (e qualche elsa ad appuntarsi le medaglie in petto…), e intanto chi conta davvero ha sentenziato!

Esiste in Italia la Cresme S.p.A., Centro di ricerche di mercato, servizi per chi opera nel mondo delle costruzioni e dell’edilizia, che da oltre 60 anni fornisce scenari strategici e prevede l’evoluzione futura dell’industria delle costruzioni.

Cresme aggrega e mette in contatto i principali attori dell’industria delle costruzioni, e negli anni ha creato una eccezionale rete tecnica d’élite che oggi rappresenta associazioni imprenditoriali, istituti finanziari, professionisti, enti e amministrazioni pubbliche, singole imprese, e costituisce il punto di riferimento per tutta l’attività di ricerca e di analisi dell’isti tuto Accade che il Servizio Studi della Camera dei Deputati, in collaborazione con il Cresme e l’Anac (l’Autorità Nazionale Anticorruzione) ogni anno pubblichi un rapporto, definito “Rapporto intermedio sullo stato di attuazione delle infrastrutture prioritarie della pro grammazione PNRR-PNC”.

Il Rapporto si può scaricare dalla seguente link https://i2.res.24o.it/pdf2010/S24/Docu menti/2025/07/31/AllegatiPDF/Rapporto_Infrastrutture_Intermedio.pdf.

Accade che con i dati aggiornati al 31 maggio 2025, tale Rapporto prenda la realizzazione del lotto dell’Alta Velocità Battipaglia-Romagnano al Monte ad esempio di inefficienza.

Testualmente: “- Costo 2.877,360 milioni di euro interamente finanziato con risorse pubbliche di cui 1.922,360 milioni a valere sui finanziamenti PNRR – Avanzamento lavori al 31 maggio 2025: inferiore al 5%. – Pagamenti registrati sul sistema ReGiS al 30 aprile 2025: inferiori al 5% del costo a valere sulle risorse PNRR. – Anno CUP: 2020; – Data avvio lavori: 15/12/2023 (3,5 anni dall’avvio formale del progetto). – Data presunta ultimazione lavori: 30/06/2026 (6 anni dall’avvio formale del progetto; 2,5 anni dall’avvio dei lavori).”

Accade, pertanto, che acclarata tale inefficienza “Con la nuova analisi si passa da un costo di 82,837 miliardi al 30 giugno 2024 a un costo di 71,474 miliardi, con una riduzione di 11,363 miliardi dovuta primariamente al definanziamento di alcuni progetti PNC e FSC 2021-2027 Anticipazione MIT, con la contestuale uscita dal perimetro in analisi delle relative opere interessate.

A titolo esemplificativo e non esaustivo, rientrano tra questi: alcuni lotti della fase prioritaria della nuova linea ferroviaria AV-AC Salerno-Reggio Calabria ai quali erano stati assegnati 9,4 miliardi di fondi PNC (articolo 4 DL 59/2021) ma che, in base all’aggiornamento 2024 al Contratto di Programma 2022-2026 – Parte Investimenti, non risultano confermati e l’opera risulta ora finanziata con altri capitoli di bilancio”.

Accade, naturalmente, che tale notizia susciti un certo clamore e stati diffusi di agitazione. Da una parte la stampa terza e di settore che allerta dello scippo in atto (cfr. Flavia Landolfi e Manuela Pirrone, “Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, mancano 17,2 miliardi per fi nire l’opera”, in “Il Sole 24 ore”, 6 agosto 2025, consultabile al link https://www.il sole24ore.com/art/alta-velocita-salerno-reggio-calabria-mancano-172-miliardi-finire-l opera-AH8y4V3B; “Alta velocità, sulla Salerno-Reggio sparisce un altro miliardo: ora ne mancano 17. Il Mit: arriverà dal contratto con Rfi”, della Redazione Economia del Corriere della Sera, consultabile al link https://www.corriere.it/economia/trasporti/treni/25_ago sto_07/alta-velocita-sulla-salerno-reggio-che-porta-al-ponte-sparisce-un-altro-mi liardo-ora-ne-mancano-17-0d5ea9ab-9662-462b-a5d1-f0424f8a9xlk.shtml), dall’altra – naturalmente – fonti governative che, di rimando, tranquillizzano di nessun “definanzia mento” in atto (cfr. https://www.ferpress.it/alta-velocita-ferroviaria-salerno-reggio-cala bria-mit-nessun-definanziamento-confermata-strategicita/; https://www.lanuovacala bria.it/calabria-furgiuele-lega-nessun-definanziamento-av-salerno-reggio-chiacchiere stanno-a-zero).

Nel frattempo che ci facevano vedere il fischietto e la paletta, intanto che in tanti si allenavano ad urlare il famoso “in carrozza”, apprendiamo de relato della consistente possibilità di cospicui finanziamenti andati a farsi benedire. E chi ha ragione?

Piacerebbe poter dire “ai posteri l’ardua sentenza!”, ma tutto questo tempo non c’è per aspettare il loro responso. E lo stesso Manzoni, da concreto milanese qual era, pur apostrofava l’uditorio “a contarle bene le cose” che poi (purtroppo per noi) di azzeccagarbugli che “imbrogliano le carte” ce n’erano allora come ancor oggi, soprattutto nelle aule della politica.

– 2 – Questo è il male peggiore! L’assoluta nebulosità dell’informazione, il tutto e il contrario di tutto. Fonti governative che si contraddicono. Si ripete: Chi avrà ragione? E allora, fidarsi sarà pure bene, ma un famoso politico del passato ebbe a dire senza tema di smentita alcuna che “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina!”.

Definanziamento o no, sparizione di miliardi o meno, questo gruppo Socialista invita all’attenzione, a stare con gli occhi bene aperti. Qualcosa in pentola bolle, e c’è un fondato pericolo che a bollire possa esserci la nostra amata stazione.

Questo Centro Zona rinnova l’Appello: smettiamo le guerre fratricide. Facciamo fronte comune e unito. La ferrovia è un bene primario, è una via di sviluppo, è un veicolo di civiltà, progresso e cultura, ancor prima che di economia e turismo. L’invito è di fare fronte comune, creando basi di dialogo tra tutti gli enti coinvolti, Provincia, Comuni, Comunità Montane, finalizzato alla progressione dei lavori nella maniera più rapida possibile, alla eliminazione di ogni problematica, al completamento dell’opera in tempi brevi, alla salva guardia dei fondi assegnati. Ma l’invito si rivolge innanzitutto al grande assente da questi discorsi: è stridente il silenzio della Regione e del suo Governatore, cui si chiede di farsi carico in prima persona della tutela delle risorse che a livello governativo centrale già ci stanno togliendo. Il pericolo fondato è il ripetersi della storia, ed ossia di procedere alla Robin Hood ma in senso inverso: si toglie alle zone povere e disagiate per favorire quelle ricche e già piene di servizi.

Dalla sede, 7 agosto 2025.

PARTITO SOCIALISTA ITALIANO CENTRO ZONA VALLO DI DIANO

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