DRAGHI: tornano in scena Batman/Berlusconi e Robin/Renzi … ma arrivano anche Tommy/Giorgetti e Jason/Bertolaso

Aldo Bianchini

Silvio Berlusconi e Matteo Renzi nei panni di Batman e Robin

SALERNO – Nella filmografia fumettistico-fantasiosa, a mò di saga, di Jeph Loeb e Jim Lee, i migliori amici di Batman non sono altro che i suoi peggiori e pericolosi nemici; tutti lanciati alla conquista del cosiddetto “vello d’oro” (moderno !!) custodito sul Colle e consegnato, da pochi giorni, a “Mario il Drago”.

Ma la fantasia giornalistica nel ricostruire gli eventi può tracimare dalla tanto decantata “villain gallery” dei fumetti per occupare la realtà degli eventi di oggi ?

Si, certamente, anche se ci vuole una buona dose di fantasia.

E veniamo ai fatti politici di queste ore; ormai sulla scena sono ritornati prepotentemente sia Batman (Berlusconi) che Robin (Renzi) i quali ad incastro hanno già messo a segno due obiettivi principali: Batman è tornato in primo piano e il suo allievo prediletto Robin ha prima fatto fuori Hush (Salvini) e poi ha rispedito a casa il presuntuosello avvocato del popolo “Giuseppi”. E’ vero che adesso Hush potrebbe strappare il cuore dal petto di Robin, così come è vero che lo stesso Robin potrebbe affossare definitivamente Batman (malfermo in salute !!), ma la storia politico-generazionale è piena di questi episodi, per i quali bisogna sempre farsene una ragione.

Insomma la scena, oggi più che mai, potrebbe avere delle evoluzioni interessanti ed imprevedibili, tanto da rendere la sceneggiatura predisposta da “Mario il drago” sempre più interessante, mano a mano che sul palco si susseguono le varie figure dello spettacolo.

 

La storia, quella che Vi racconto, ha inizio poco dopo le elezioni politiche del 2018; all’epoca (era il 16 aprile 2018) in merito all’evoluzione del quadro politico scrissi testualmente: “Tutti elementi … che lasciano pensare ad una riedizione più o meno mascherata del famoso o famigerato “patto del Nazareno” con alle spalle, questa volta, due grandi registi come Matteo Renzi e Silvio Berlusconi e con un premier molto probabile come Giancarlo Giorgetti (laurea alla Bocconi in economia, pacato, mai polemico, astuto quel tanto che basta e con tanti amici importanti, in parlamento da vent’anni, sopravvissuto alla caduta di Bossi del quale era fervido sostenitore) che è il vero stratega della Lega di Salvini. Se così fosse, Matteo Renzi (Robin) si salverebbe, Silvio Berlusconi (Batman) continuerebbe a navigare mari tranquilli, Salvini rimarrebbe saldamente alla testa del centro destra, le alleanze internazionali si riconsoliderebbero, il capo dello stato avrebbe risposto in pieno al dettato della legge elettorale che favorisce le coalizioni pre e post elettorali, e il Movimento 5 Stelle rimarrebbe alle porte per un altro giro nel corso del quale potrebbe pacatamente (si fa per dire !!) sparare le sue cartucce contro i padroni e i politicanti di sempre ed avere il tempo di preparasi alla vittoria finale”.

Giancarlo Giorgetti (Lega Salvini Premier)

Non è andata proprio così, anzi direi di no; ma il quadro che oggi si ripropone dinanzi a noi è più o meno lo stesso di quello del 2018; certamente il personaggio chiave negli accordi di governo rimane il bravo Giancarlo Giorgetti (Tommy Elliot) che, se tutto va bene, si avvia a riconquistare quella prestigiosa poltrona di “sottosegretario alla presidenza del consiglio” che nel 2018 gli fu offerta al posto della stessa presidenza per trovare la sintesi.

Insomma, come dire, Tommy (grande amico di Batman) tira diritto per la sua strada e cerca di infilare una nuova fulminante vittoria nella sua già dignitosa vita politica; e questa volta potrebbe farlo dall’alto dei suoi studi in economia alla Bocconi per porsi come vero ago della bilancia tra i sovranisti e gli europeisti.

E poi ? Beh !! difficile dirlo: Tommy è deciso ed anche spietato seppure pacato e riflessivo; il resto si vedrà.

Si vedrà anche se il decantato e ostracizzato Guido Bertolaso (Jason) riuscirà a ritornare al centro del governo nazionale dopo il clamoroso successo ottenuto in piena pandemia con la progettazione e la realizzazione dell’ospedale covid 19 nella Fiera di Milano per conto della Regione Lombardia, dove da qualche giorno è stato richiamato per organizzare la vaccinazione di massa.

Guido Bertolaso (già capo della Protezione Civile Nazionale)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Classe 1950, Guido Bertolaso, è un funzionario e medico italiano; dal 2001 al 2010 direttore del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, e dal 2008 al 2010 sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Emergenza rifiuti in Campania nel IV Governo Berlusconi. Ha ricoperto inoltre l’incarico di commissario straordinario per le seguenti emergenze: Terremoto dell’Aquila, Crisi dei rifiuti in Campania, vulcani nelle Eolie, aree marittime di Lampedusa, bonifica del relitto della Haven, rischio bionucleare, Mondiali di ciclismo di Varese del 2008, presidenza del G8 dell’Aquila del 2009, area archeologica romana, prevenzione da rischi SARS, frana a Cavallerizzo (frazione di Cerzeto, CS), dal 2005 al 2010, commissario delegato per l’Emergenza incendi boschivi dal 2007 al 2010. Nel 2020 viene chiamato in via straordinaria a ricoprire l’incarico di consulente in Lombardia, Marche, Sicilia e Umbria per l’emergenza COVID-19.

 

One thought on “DRAGHI: tornano in scena Batman/Berlusconi e Robin/Renzi … ma arrivano anche Tommy/Giorgetti e Jason/Bertolaso

  1. Sono tentato di ricordare la famosa frase di B.Brecht: “Sventurato quel popolo che non ha bisogno di eroi”, per aggiungere che ancora più sventurato è quel popolo che in loro vece ritiene più vantaggioso affidarsi a chi sa poco o nulla della cosa pubblica, a chi mastica a mala pena un minimo di conoscenze umanistiche, tecniche e scientifiche, a chi non può vantare alcuna pratica nei settori industriali e imprenditoriali, a chi è solo capace di improvvisazioni e non ha alcuna remore a cimentarsi in campi a lui sconosciuti, e, ancora peggio, a chi può solo vantare un passato da “giocoliere” della parola.

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