Consorzio Farmaceutico: Cava e Scafati verso il no

Aldo Bianchini

SALERNO – La vicenda del Consorzio Farmaceutico Intercomunale, dopo la raffica degli avvisi di garanzia distribuiti dalla Procura, si complica sempre di più e raggiunge in queste ultime ore dimensioni assolutamente paradossali. Probabilmente l’intricata storia dei coniugi Giuseppe e Claudia De Luca, in una sorta di sceneggiato alla Dario Argento con tanto di suspense e di imprevedibili risvolti anche personali, ha aggiunto la classica ciliegina sulla torta ormai pronta. Sembra che improvvisamente i sindaci di Cava de’Tirreni (Marco Galdi) e di Scafati (Pasquale Aliberti) abbiano perentoriamente impartito disposizioni ai loro consiglieri del Consorzio di non votare più a favore di Salvatore Memoli che fino a qualche giorno fa è stato l’espressione del centro-destra e dello stesso Cirielli nell’ambito di un discorso di regolarità e di legalità. Insomma, come dire, quando bisognava fare pulizia l’avvocato Memoli era apparsa come la persona più significativa, anche dal punto di vista della riconosciuta managerialità, ed era stato immediatamente proiettato ai vertici del Consorzio Farmaceutico. Una volta scoperta la magagna, si parla di oltre 2,5 milioni di euro di deficit riconducibili alla vecchia amministrazione capeggiata da Antonio Monaco, figura importante del PD provinciale e sicura profanazione di De Luca nella società consortile. Come mai il sussurrato “passo indietro” di Galdi e di Aliberti con i quali, comunque, Memoli si è sempre rapportato in maniera leale e legale mettendo a conoscenza degli stessi ogni passaggio organizzativo ed avvertendoli di ogni scoperta poco lineare. Qualcuno nei corridoi bene informati della Provincia sussurra (ma qui siamo di nuovo nel regno di Dario Argento!!) che Marco Galdi e Pasquale Aliberti avrebbero avuto timore delle più o meno “larvate minacce” partite, non si sa bene da chi, dall’interno del mega Partito Democratico. In pratica qualcuno avrebbe suggerito ai due sindaci di fare il passo indietro in cambio del “ritiro di tutto”. E cosa sarebbe questo annunciato ritiro di tutto. Difficile pensare che potrebbe trattarsi delle pubblicamente sbandierate opposizioni da parte dello stesso nuovo presidente Antonio Monaco. Sarebbe troppo riduttivo se due sindaci importanti si fossero spaventati al solo annuncio di “opposizioni legali” agli atti ed agli esposti portati avanti dall’ex presidente Memoli. Allora la questione può essere configurata soltanto in un nuovo scenario politico che porterebbe all’ostracismo di Salvatore Memoli in maniera definitiva dalla carica di presidente del Consorzio Farmaceutico a vantaggio di un “patteggiamento sottobanco” (sempre per ragioni politiche, s’intende!!) tra il centro-destra di Cirielli e il centro-sinistra di De Luca. Non è una novità, difatti, non scopriamo l’acqua calda se pensiamo che al sindaco di Salerno la nomina di Memoli ai vertici del Consorzio Farmaceutico non è andata assolutamente giù. Tutti dimenticano che alcuni anni fa fu proprio  Salvatore Memoli, su nomina di De Luca, a creare il Consorzio Farmaceutico Intercomunale anche se quella esperienza finì malissimo per via della vicenda delle “presunte mazzette” denunciate da Memoli, vicenda che coinvolse brutalmente Alberto Di Lorenzo (l’uomo ovunque di De Luca!!) che fu poi prosciolto dal Gip al termine delle indagini preliminari. Una vicenda torbida che tenne sulla lama del rasoio anche diversi imprenditori e fornitori e che ancora oggi, probabilmente, grida vendetta. Tutto questo fa, ovviamente, di Salvatore Memoli un personaggio molto scomodo. Ma il centro-destra lo sapeva benissimo ancor prima di proclamarlo presidente del Consorzio. Continuerò a seguire l’intricata matassa del Consorzio che appare sempre di più come un punto scoperto dell’apparato di potere del sindaco di Salerno.

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