PERCEPIRE UNA FAVOLA. LA SFIDA DI GIFFONI MULTIMEDIA VALLEY

di Michele Ingenito

 

Lo Speciale Giffoni (16 pagine) dedicato lunedì 14 novembre dal Corriere della Sera / Corriere del Mezzogiorno al Festival internazionale per eccellenza dei ragazzi di tutto il mondo è un’iniziativa di grande spessore: culturale, oltre che di apprezzata informazione.

La lunga intervista di Vanni Fondi a Claudio Gubitosi, patron indiscusso di una ‘creatura’ così preziosa del nostro Mezzogiorno, racchiude in sé, sul piano simbolico e culturalmente più elevato, l’essenza quasi del monologo o, meglio, della tirata, come d’uso tra i personaggi shakespiriani.

Parlando al giornalista e, quindi, attraverso di lui, al pubblico (e ai suoi personaggi simbolici come controparte), Gubitosi si esprime in tirata.

Immaginando l’assenza dei personaggi, potremmo dire anche monologo, entrambe, comunque, felicissime forme espressive del teatro e, quindi, della comunicazione. Per una riflessione con se stessi, per far riflettere gli interlocutori diretti: oltre il palco, oltre la scena. Una riflessione in movimento, quindi, per un peregrinare continuo in tutto il mondo dell’arte cinematografica che oggi conta.

Non ce ne voglia, perciò, Guido Davico Bonino se, osando l’azzardo, associamo quelle due preziosissime forme della comunicazione di cui il sommo di Stratford-on-Avon fece dono al mondo del teatro di sempre, di quel cinema non ancora inventato, a questa moderna forma del dire di Gubitosi nella lunga e saggia intervista che non rincorre mai il protagonismo; bensì il desiderio profondo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e gli interlocutori più diretti su questa nuova idea del Giffoni Multimedia Valley. A loro, ci è sembrato, egli ha inteso consegnare idealmente la sua creatura: perché sappiamo difenderla, valorizzarla, potenziarla. Una maniera diretta e personale per trasmettere a viva voce un messaggio di cultura e di civile passione senza dovere respirare l’affanno quotidiano delle incertezze e del dubbio.

E’ quanto che emerge sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno di lunedì 14 novembre scorso.

Di questa voglia di credere nella propria idea e nella conseguente determinazione di realizzarla, beneficiarono 42 anni fa i ragazzi di Giffoni, innanzitutto, moltiplicatisi, poi, all’infinito nel mondo.

Ecco perché, nelle pagine di quel quotidiano, il monologo/tirata non sono altro che un dialogo unificato con se stessi e con il pubblico insieme, cioè con la classe dirigente, con le forze politiche e culturali della regione e delle istituzioni locali e nazionali impegnate moralmente e materialmente nel sostenere l’evoluzione in itinere di questa nuova iniziativa di Gubitosi.

Nei loro confronti il direttore artistico del GFF riversa la propria fiducia e le proprie speranze, per un urlo di passione da condividere tutti, nel proseguimento di un cammino comune fatto di consensi e sostegni: perché la nuova sfida sia ancora una volta vinta, traducendo in nuovi successi la corsa al futuro del nuovo abito del Giffoni Multimedia Valley. In nome di quei ragazzi del luogo e di tutti gli altri come loro nel mondo, scelti a caso negli interventi seguiti nelle medesime pagine, i quali, “con amore e semplicità”, hanno raccontato, attraverso Il Corriere del Mezzogiorno, le loro esperienze, i loro successi, il loro nuovo futuro, grazie proprio a questa invidiabile e mai troppo invidiata creatura artistica meridionale del nostro tempo.

 

 

 

 

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