Tribunale Sala: Michele Marcone convocato a Roma

Antonio Citera

L’avvocatura di Sala Consilina, ormai da più di due mesi è impegnata in uno sciopero ad oltranza in difesa della paventata soppressione del Tribunale . Una serie di richiami ufficiali giungono da Roma,da parte della Commissione di Garanzia che fanno presagire la possibilità di  sanzioni nei confronti dell’ordine il quale secondo il garante non ha rispettato i tempi di preavviso e di durata dello sciopero. Una convocazione a Roma ha interessato il Presidente dell’ordine degli avvocati di Sala Consilina Michele Marcone in merito alla contestata protesta che dal lontano 17 settembre ha tenuto lontano dalle udienze civili e penali, gli avvocati dell’ordine, astensione voluta all’unanimità, per salvaguardare le sorti del palazzo di giustizia nel mirino del Governo, il quale nell’ambito della revisione della geografia giudiziaria, intende sopprimere i tribunali minori, anche e soprattutto in previsione di una riduzione della spesa pubblica. –Abbiamo contestato l’avvio del procedimento avviato nei nostri confronti- afferma Marcone-abbiamo, infatti, sostenuto la legittimità della nostra azione, a tutela del nostro territorio e degli interessi dei cittadini, -continua Marcone- ci è stata contestata una norma a riguardo dei servizi pubblici essenziali, che prevede che ogni qualvolta vi sia una forma di astensione , devono essere rispettate due regole essenziali, la prima – continua Marcone- riguarda l’obbligo di preavviso di 10 giorni, e la seconda riguarda il tempo massimo continuativo di astensione che è di 8 giorni, rinnovabile dopo un mese, esiste una clausola che ci giustifica nella nostra azione, la quale prevede che allorquando è in discussione un diritto Costituzionalmente protetto, è lecito agire, ci siamo appellati all’arbitrarietà dello Stato, in quanto sono venuti meno gli articoli 3 e 25 della Costituzione, il nostro è uno sciopero per i cittadini, a difesa di un servizio essenziale, a tutela dei principi basilari dell’ordinamento, in questo caso, siamo di fronte ad un diritto negato ai cittadini, che in caso di soppressione del tribunale, sarebbero costretti  a gravi disagi, si lede dunque un principio basilare della Costituzione,ossia il diritto alla giustizia. Quindi- Continua Marcone- il nostro scopo è quello di salvaguardare il territorio e non certo gli interessi personali. Nonostante i continui solleciti ed avvertimenti da parte della Commissione di Garanzia, siamo fiduciosi nella nostra azione, che si identifica nella volontà di un intero Comprensorio,il quale a denti stretti vuole difendere la scellerata ipotesi di accorpamento del nostro presidio di giustizia. Siamo sicuri –conclude Marcone – che non saranno presi provvedimenti drastici nei nostri confronti, la Commissione , si limiterà ad una sanzione meramente simbolica – Intanto, lo sciopero continua fino al 6 dicembre, giorno in cui è prevista una nuova assemblea dell’ordine per decidere il da farsi, nel frattempo nel Comprensorio, sono in calendario altre iniziative tese alla difesa del tribunale, una serie di manifestazioni interesseranno  cittadini, addetti ai lavori ed istituzioni, è previsto inoltre un dibattito in cui i direttori dei tre istituti bancari BCC del territorio , faranno il punto sull ‘enorme danno economico che un’eventuale soppressione arrecherebbe a tutto il territorio.

 

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